dopo Roma ladrona, anche qualche leghista? di Lucio Musolino il fatto quotidiano C’è anche il deputato della Lega Domenico Furgiuele tra gli indagati dell’inchiesta “Waterfront” che stamattina ha portato all’arresto di 63 persone tra cui 11 funzionari pubblici e al sequestro di beni per 103 milioni di euro. Il parlamentare del Carroccio è accusato di turbativa d’asta in concorso. Nel mirino degli investigatori ci sono ventidue gare d’appalto truccate per 100 milioni di euro. L’operazione nel comune di Gioia Tauro che ha dato il nome all’operazione antimafia scattata stamattina all’alba.
Al parlamentare di Lamezia Terme, genero dell’imprenditore Salvatore Mazzei (già condannato per reati di mafia) il procuratore Giovanni Bombardieri e dall’aggiunto Gaetano Paci contestano il concorso in turbativa d’asta. Stando alle indagini della Guardia di Finanza c’era un vero e proprio “cartello criminale" composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri gravi reati
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