di Greenpeace Banche, compagnie assicurative e fondi di investimento italiani hanno grosse responsabilità per l’emergenza climatica in corso.
È quanto dimostra uno studio, che abbiamo realizzato insieme a Re:Common, finalizzato ad analizzare gli impatti negativi sul clima del settore della finanza italiana. Nel report “Finanza fossile”, infatti mostriamo come, nel 2019, la finanza italiana abbia causato 90 milioni di tonnellate di CO2, più delle emissioni dell’intera Austria in un anno. Le due maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, sono responsabili di oltre 75 milioni di tonnellate di CO2, e si pongono ai primi posti della classifica che abbiamo stilato, relativa all’impronta climatica di ogni singola realtà presa in esame.
È quanto dimostra uno studio, che abbiamo realizzato insieme a Re:Common, finalizzato ad analizzare gli impatti negativi sul clima del settore della finanza italiana. Nel report “Finanza fossile”, infatti mostriamo come, nel 2019, la finanza italiana abbia causato 90 milioni di tonnellate di CO2, più delle emissioni dell’intera Austria in un anno. Le due maggiori banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, sono responsabili di oltre 75 milioni di tonnellate di CO2, e si pongono ai primi posti della classifica che abbiamo stilato, relativa all’impronta climatica di ogni singola realtà presa in esame.
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