Il 5 maggio 2017 c’è stato il
più grande incendio di un impianto per rifiuti del centro Italia, o almeno così
lo definivano gli organi d’informazioni, con il rogo della Eco X (o Eco
Servizi) di Pomezia. L’autorizzazione poi si scoprirà che aveva qualche
criticità e mancati adempimenti. Come si ricorderà la pericolosità era stata
più volte segnalata dai cittadini. In seguito a tale evento impressionante il
Ministero dell’ambiente, il 15 marzo 2018, aveva emesso una Circolare per
evitare il ripetersi di simili eventi, diventati centinaia nel frattempo. Il sei aprile (vedere nota successiva https://www.latinacorriere.it/rifiuti-rischi-incendi-latina-riunione-prefettura-sindaci-pontini/
oppure anche https://www.h24notizie.com/2018/04/07/gestione-dei-rifiuti-e-prevenzione-dei-rischi-ieri-lincontro-in-prefettura/
) 2018 il Prefetto di Latina sensibilizzava o tentava di farlo, i sindaci della
provincia di Latina. Successivamente è stata emessa altra circolare prot. 1121
del 21.1.2019 con disposizioni simili che però, come ho detto nel mio
intervento in audizione alla regione Lazio il 3.6.2019 vengono spesso disattese
da provincia di Latina (vedere per esempio progetto impianto rifiuti di Borgo
San Donato che la provincia ha dovuto annullare in autotutela) e regione Lazio.
In questo intervento, relativo alla proposta di legge sulla bonifica dei siti
inquinati, ho anche detto che se venissero rispettate queste semplici
disposizioni, non parleremmo di tutti questi siti da bonificare. Insomma prevenire
per non spendere soldi pubblici per bonificare. L’altro giorno l’incendio a
Frosinone della Mecoris che pare avere proprio una serie di incongruenze nella
stessa autorizzazione (vedere per esempio alcune note http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/06/rogo-impianto-rifiuti-frosinone-la_24.html
e anche rogo impianto rifiuti a Frosinone
la titolarità non corrisponde come nome legale a quello autorizzato. La
proprietà ha lo stesso codice fiscale. Nell'autorizzazione rilasciata non c'è
traccia dei dati catastali e della titolarità o disponibilità dell'immobile.
Semplice svista?
la ricerca invece per codice fiscale indicato
nell'autorizzazione della provincia di Frosinone da un altro nominativo,
diverso da quello dell'autorizzazione
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2019/06/rogo-impianto-rifiuti-frosinone-la.html).
A distanza di circa 30 anni dai fatti narrati da Carmine Schiavone (non solo
nella discarica di Borgo Montello come finge di sapere qualche amministratore
non molto attento), dopo oltre 20 anni dal più grande ritrovamento di fusti
tossici in Italia avvenuto a Pontinia (altro particolare sconosciuto a qualche
amministratore) continuano a ripetersi stranezze in provincia di Latina. Come
il caso della Sep che ha scomodato l’antimafia nonostante le denunce dei
cittadini, documentate, si ripetevano da 5 anni con la conferma che parecchie
cose non andavano, ieri sera nuovo incendio in un deposito per rifiuti a
Cisterna di Latina… Ecco la domanda è: qualcuno, per il caso di Cisterna, ha
applicato le Circolari sopra richiamate del Ministero dell’Ambiente? Qualcuno si
è attivato come chiedeva S.E. il Prefetto di Latina il 6.4.2018? oppure ci
dobbiamo preoccupare?
https://www.latinacorriere.it/rifiuti-rischi-incendi-latina-riunione-prefettura-sindaci-pontini/
Il prefetto di Latina Maria Rosa Trio ha tenuto questa mattina, presso la sede
di piazza della Libertà, una riunione alla quale hanno preso parte il
presidente della Provincia di Latina, i sindaci e i commissari straordinari dei
Comuni pontini, il comandante provinciale dei Vigili del fuoco e rappresentanti
di Asl e Arpa Lazio. Lo scopo è stato quello di richiamare l’attenzione dei
presenti sulle linee guida elaborate dal Ministero dell’Ambiente, di concerto
con il Ministero dell’Interno – Dipartimento Vigili del fuoco – per la gestione
operativa degli stoccaggi negli impianti che trattano rifiuti e per la
prevenzione dei rischi. Il Prefetto ha sottolineato l’esigenza di adottare le
più opportune iniziative atte a prevenire o a ridurre i rischi connessi allo
sviluppo d’incendi presso gli impianti di trattamento rifiuti anche e
soprattutto attraverso un’azione sinergica tra tutti gli enti coinvolti. Il
prefetto ha inoltre invitato sindaci e commissari ad effettuare, sui territori
di rispettiva competenza, un’attività di verifica e di monitoraggio, volta ad
individuare eventuali siti destinati a depositi di rifiuti non autorizzati, al
fine di prevenire situazioni di pericolo per la pubblica e privata incolumità
derivanti dall’innesco di incendi, in particolare in vista della stagione
estiva.
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