Metalli pesanti, idrocarburi e residui di lavorazione nei suoli e nelle falde acquifere. È l’eredità – in parte in fase di bonifica – che le industrie metallurgiche hanno lasciato nei terreni dell’area industriale di Portovesme. L’inquinamento è emerso nel corso dei vari studi compiuti a partire dal 2004, quando è iniziato il percorso per la messa in sicurezza dei luoghi. Ovvero quarant’anni dopo l’avvio dell’attività produttiva, cominciata negli anni Sessanta.
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