Un semestre in crescita, spinto dalle rinnovabili sempre più centrali, dall'aumento delle tariffe in Argentina e Spagna e dal miglioramento dei margini dei mercati finali in Spagna e Romania. E' il primo semestre dell'Enel, che termina con un leggero calo dei ricavi soprattutto a causa dell'effetto cambi, ma con margini e utili in aumento.
Soddisfatto l'amministratore delegato Francesco Starace, che grazie alla "solida performance" conferma gli obiettivi per il 2018.
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Un semestre in crescita, spinto dalle rinnovabili sempre più centrali, dall'aumento delle tariffe in Argentina e Spagna e dal miglioramento dei margini dei mercati finali in Spagna e Romania. E' il primo semestre dell'Enel, che termina con un leggero calo dei ricavi soprattutto a causa dell'effetto cambi, ma con margini e utili in aumento.
Soddisfatto l'amministratore delegato Francesco Starace, che grazie alla "solida performance" conferma gli obiettivi per il 2018.
Il gruppo elettrico chiude i primi sei mesi dell'anno con un utile netto pari 2.020 milioni di euro, in crescita del 9,4%, e un utile netto ordinario (sul quale si calcola il dividendo) in crescita del 4,6% a 1.892 milioni di euro. I ricavi sono pari a 36.027 milioni di euro, in calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: l'andamento è in flessione sostanzialmente a causa dell'effetto cambi negativo, in particolare in Sud America, che è però parzialmente compensato dai maggiori ricavi registrati dalle rinnovabili, dalla distribuzione in Brasile e Argentina e dalla nuova linea di business Enel X. Tutti in crescita gli altri dati: l'ebitda si attesta a 7.857 milioni di euro (+2,3%) grazie in particolare alla crescita organica nelle rinnovabili, agli incrementi tariffari a beneficio della distribuzione in Argentina e Spagna e al miglioramento dei margini nei mercati finali in Spagna e Romania, fattori che hanno più che compensato l'effetto cambi negativo in Sud America. L'ebit sale dello 0,4% a 4.875 milioni e il risultato netto cresce del 9,4% grazie ai minori oneri finanziari netti, "principalmente attribuibili all'efficiente gestione di Gruppo delle passività finanziarie, e del minor carico fiscale". L'indebitamento, invece, registra un aumento a 41.594 milioni, contro i 37.410 milioni di fine 2017, anche per l'acquisizione della società brasiliana Eletropaulo: ma agli analisti è stato confermato l'obiettivo annunciato, che per quest'anno è di 39,8 miliardi.
Per quanto riguarda i dati operativi, le vendite di energia sono cresciute dell'1,2% e quelle di gas dell'1,6%.
L'energia elettrica prodotta è sostanzialmente stabile mentre quella distribuita aumenta del 2,3%. Cresce la produzione da fonte rinnovabile grazie all'aumento della capacità installata, rivendicata con forza da Starace: "Abbiamo messo in rete - ha spiegato - 3,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutto il mondo, stabilendo un altro nuovo record assoluto di capacità installata in dodici mesi tra tutte le aziende del settore".
Parallelamente, diminuisce l'apporto del termoelettrico. Il gruppo conferma la decarbonizzazione entro il 2050 e prevede che l'energia rinnovabile contribuisca a circa la metà della capacità totale di 83 GW del gruppo prevista al 2019.
Soddisfatto l'amministratore delegato Francesco Starace, che grazie alla "solida performance" conferma gli obiettivi per il 2018.
Il gruppo elettrico chiude i primi sei mesi dell'anno con un utile netto pari 2.020 milioni di euro, in crescita del 9,4%, e un utile netto ordinario (sul quale si calcola il dividendo) in crescita del 4,6% a 1.892 milioni di euro. I ricavi sono pari a 36.027 milioni di euro, in calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: l'andamento è in flessione sostanzialmente a causa dell'effetto cambi negativo, in particolare in Sud America, che è però parzialmente compensato dai maggiori ricavi registrati dalle rinnovabili, dalla distribuzione in Brasile e Argentina e dalla nuova linea di business Enel X. Tutti in crescita gli altri dati: l'ebitda si attesta a 7.857 milioni di euro (+2,3%) grazie in particolare alla crescita organica nelle rinnovabili, agli incrementi tariffari a beneficio della distribuzione in Argentina e Spagna e al miglioramento dei margini nei mercati finali in Spagna e Romania, fattori che hanno più che compensato l'effetto cambi negativo in Sud America. L'ebit sale dello 0,4% a 4.875 milioni e il risultato netto cresce del 9,4% grazie ai minori oneri finanziari netti, "principalmente attribuibili all'efficiente gestione di Gruppo delle passività finanziarie, e del minor carico fiscale". L'indebitamento, invece, registra un aumento a 41.594 milioni, contro i 37.410 milioni di fine 2017, anche per l'acquisizione della società brasiliana Eletropaulo: ma agli analisti è stato confermato l'obiettivo annunciato, che per quest'anno è di 39,8 miliardi.
Per quanto riguarda i dati operativi, le vendite di energia sono cresciute dell'1,2% e quelle di gas dell'1,6%.
L'energia elettrica prodotta è sostanzialmente stabile mentre quella distribuita aumenta del 2,3%. Cresce la produzione da fonte rinnovabile grazie all'aumento della capacità installata, rivendicata con forza da Starace: "Abbiamo messo in rete - ha spiegato - 3,4 GW di nuova capacità rinnovabile in tutto il mondo, stabilendo un altro nuovo record assoluto di capacità installata in dodici mesi tra tutte le aziende del settore".
Parallelamente, diminuisce l'apporto del termoelettrico. Il gruppo conferma la decarbonizzazione entro il 2050 e prevede che l'energia rinnovabile contribuisca a circa la metà della capacità totale di 83 GW del gruppo prevista al 2019.
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