I PARADISI incontaminati del mare, quelle zone dell'oceano dove squali e tartarughe, cetacei, spugne e barriere coralline possono prosperare, sono ormai oasi sempre più isolate perse in un ecosistema dominato dalle attività umane. Le aree dove l'uomo non ha ancora lasciato il segno vicino alle coste continentali sono ridotte a poche zone al largo di Cile, Nuova Zelanda e Australia. Sembra che nemmeno le Galapagos siano state risparmiate. Per trovare la natura selvaggia bisogn...
Continua a leggerePontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
lunedì 30 luglio 2018
Gli ultimi paradisi dell'oceano incontaminato. Gli esperti: "Stanno scomparendo". Ormai solo il 13% dei mari non è segnato dalle attività umane, fatta eccezione per la Polinesia, vicino alle coste restano poche aree incontaminate al largo di Cile, Australa e Nuova Zelanda. Le aree protette non bastano e, se si calcolano gli effetti del climate change, le oasi spariranno di MATTEO MARINI
http://www.repubblica.it/ambiente/2018/07/30/news/gli_ultimi_paradisi_dell_oceano_selvaggio_dove_l_uomo_non_ha_lasciato_il_segno-202809038/?ref=RHRS-BS-I0-C6-P26-S1.6-T1
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