"NON preoccupatevi, non sono fluorescenti. Hanno una coda, due occhi e due zampe come tutti gli altri". Micheal Byrne, ricercatore dell'Università del Missouri (Columbia), descrive così il branco dei lupi "mutanti". Li hanno definiti tali, con un po' di ironia, perché quei lupi sono nati e cresciuti a Chernobyl: lì, nelle zone abbandonate dopo l'esplosione del reattore nucleare del 1986, in oltre trent'anni è infatti nata una sorta di "riserva naturale" che permette ai lupi d...
Continua a leggerePontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
martedì 3 luglio 2018
Così Chernobyl è diventata la nuova casa dei lupi. Uno studio certifica come il sito dell'esplosione nucleare ora funga "da riserva naturale". Ma restano preoccupazioni per le mutazioni: "Gli animali si ripopolano nelle aree vietate all'uomo" di GIACOMO TALIGNANI
http://www.repubblica.it/ambiente/2018/07/03/news/cosi_chernobyl_e_diventata_la_nuova_casa_dei_lupi-200719464/?ref=RHPPBT-VA-I0-C4-P14-S1.4-T1
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