Chiedono di fermare gli abbattimenti degli ulivi e di ogni albero nel raggio di 100 metri dalle piante infette da Xylella e l'uso obbligatorio di pesticidi, "compresi i neonicotinoidi, prodotti neurotossici dannosi per l'ambiente e pericolosi per la salute che l'Ue ha recentemente messo al bando". Per questo il comitato per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio della Valle d'Itria e il 'Popolo degli Ulivi' hanno manifestato venerdì a Bari contro il decreto Martina.
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Chiedono di fermare gli abbattimenti degli ulivi e di ogni albero nel raggio di 100 metri dalle piante infette da Xylella e l'uso obbligatorio di pesticidi, "compresi i neonicotinoidi, prodotti neurotossici dannosi per l'ambiente e pericolosi per la salute che l'Ue ha recentemente messo al bando". Per questo il comitato per la salvaguardia dell'ambiente e del territorio della Valle d'Itria e il 'Popolo degli Ulivi' hanno manifestato venerdì a Bari contro il decreto Martina.
Il corteo si è fermato davanti alla sede Rai della Puglia per chiedere "un'informazione corretta e libera"; davanti alla Regione Puglia per ottenere la pubblicazione "delle sperimentazioni finanziate con bandi regionali" che "dimostrano la ripresa vegetativa e ritorno allo stato produttivo" degli ulivi delle zone infette, e davanti alla Prefettura per chiedere "di inoltrare al Viminale e al Consiglio dei Ministri la richiesta, supportata da dati scientifici in campo agrario, ambientale e medico, di abrogazione del decreto Martina".
Il corteo si è fermato davanti alla sede Rai della Puglia per chiedere "un'informazione corretta e libera"; davanti alla Regione Puglia per ottenere la pubblicazione "delle sperimentazioni finanziate con bandi regionali" che "dimostrano la ripresa vegetativa e ritorno allo stato produttivo" degli ulivi delle zone infette, e davanti alla Prefettura per chiedere "di inoltrare al Viminale e al Consiglio dei Ministri la richiesta, supportata da dati scientifici in campo agrario, ambientale e medico, di abrogazione del decreto Martina".
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