Il presidente dell'Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) Francesco Vincenzi, è stato eletto al vertice del Consorzio Energia Acque (Cea), gruppo d'acquisto elettrico, costituito da 36 Consorzi di bonifica e 5 imprese del settore agroalimentare.
Nato dopo la liberalizzazione del mercato dell'energia, il Cea oggi rappresenta "una massa d'acquisto annua di circa 270 milioni di kilowattora, distribuita attraverso 3.140 punti di prelievo in 10 regioni italiane", si legge in un comunicato dell'Anbi in cui si ricorda che "nel 2017, a seguito di una più forte necessità energetica per il maggiore utilizzo di pompe idrauliche, dovuto alla siccità, tale fabbisogno ha superato i 312 milioni di kilowattora per una spesa complessiva di circa 53 milioni di euro".
Fornitore del Consorzio Energia Acque per il periodo 2018-2020 è, in seguito a gara d'appalto, la società Nova Aeg di Vercelli.
"La mia elezione - commenta il presidente di Anbi - ha un duplice significato. Il primo è la volontà di ampliare la platea dei soci, allargando l'esperienza di Cea sul territorio nazionale per riversarne i vantaggi economici sui bilanci dei Consorzi di bonifica, riducendo così gli oneri a carico degli associati: aumentare la massa d'acquisto, infatti, significa spuntare prezzi migliori dell'energia elettrica, migliorando l'equilibrio finanziario degli enti consortili e potendo così contenere soprattutto i costi per la gestione dell'irrigazione a vantaggio dell'economia agricola italiana; in secondo luogo - conclude Vincenzi - vuole confermare il ruolo dei Consorzi di bonifica nel campo della green economy ad iniziare dall'impegno nell'utilizzo delle energie rinnovabili, di cui sono anche significativi produttori, soprattutto nel campo idroelettrico".
Attualmente, i Consorzi di bonifica producono oltre 495 milioni di kilowattora all'anno in 234 impianti idroelettrici, cui vanno aggiunti circa 2 milioni di kilowattora di energia fotovoltaica, frutto del lavoro di 46 impianti.
Nato dopo la liberalizzazione del mercato dell'energia, il Cea oggi rappresenta "una massa d'acquisto annua di circa 270 milioni di kilowattora, distribuita attraverso 3.140 punti di prelievo in 10 regioni italiane", si legge in un comunicato dell'Anbi in cui si ricorda che "nel 2017, a seguito di una più forte necessità energetica per il maggiore utilizzo di pompe idrauliche, dovuto alla siccità, tale fabbisogno ha superato i 312 milioni di kilowattora per una spesa complessiva di circa 53 milioni di euro".
Fornitore del Consorzio Energia Acque per il periodo 2018-2020 è, in seguito a gara d'appalto, la società Nova Aeg di Vercelli.
"La mia elezione - commenta il presidente di Anbi - ha un duplice significato. Il primo è la volontà di ampliare la platea dei soci, allargando l'esperienza di Cea sul territorio nazionale per riversarne i vantaggi economici sui bilanci dei Consorzi di bonifica, riducendo così gli oneri a carico degli associati: aumentare la massa d'acquisto, infatti, significa spuntare prezzi migliori dell'energia elettrica, migliorando l'equilibrio finanziario degli enti consortili e potendo così contenere soprattutto i costi per la gestione dell'irrigazione a vantaggio dell'economia agricola italiana; in secondo luogo - conclude Vincenzi - vuole confermare il ruolo dei Consorzi di bonifica nel campo della green economy ad iniziare dall'impegno nell'utilizzo delle energie rinnovabili, di cui sono anche significativi produttori, soprattutto nel campo idroelettrico".
Attualmente, i Consorzi di bonifica producono oltre 495 milioni di kilowattora all'anno in 234 impianti idroelettrici, cui vanno aggiunti circa 2 milioni di kilowattora di energia fotovoltaica, frutto del lavoro di 46 impianti.
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