giovedì 29 marzo 2018

Per circa quarant’anni i rifiuti romani sono stati buttati qua, a Malagrotta. L'Europa aveva chiesto di chiuderla già nel 2007; verrà chiusa solo nel 2013, quando il sindaco di Roma era Ignazio Marino. Chiusa Malagrotta, come funziona oggi la gestione dei rifiuti a Roma?

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SIGFRIDO RANUCCI IN STUDIO Grazie Governatore. Da sempre è così. Ma anche i cittadini, hanno le loro responsabilità per come e dove smaltiscono i rifiuti e anche nel momento in cui scelgono la persona da votare. Se non hanno uno scatto di reni, sono condannati a essere i vinti, condannati alla discarica tra le quali c’è anche quella della famiglia del presidente di Confindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro. Ma quale futuro lasciamo? La Corte Di Giustizia Europea nel 2014 ci ha condannato a pagare 42 milioni ogni sei mesi perché abbiamo lasciato sparso sul territorio italiano 200 discariche fuori norma. Il Governo ha nominato da pochi mesi un commissario ad hoc, che dovrà prendersi cura di quelle discariche che erano state al loro tempo amministrate da altri commissari. Ne ha sistemate un pochettino, ci ha messo una pezza, e adesso ce ne sono da sistemare ancora 68. Ma se l’andazzo è quello che abbiamo visto a ogni discarica bonificata ne subentreranno altre avvelenate. Ma che senso ha mettere dei limiti a tutela della salute dell’ambiente se poi vai perennemente in deroga? O sei ipocrita, o sei incapace nel fargli rispettare quei limiti, oppure ci autorizzi, se non prevedi alternative, a sospettare che sei complice di quel sistema. A Roma per decenni la monnezza è stata roba di Manlio Cerroni. E poche settimane fa la procura di Roma ha chiesto per lui la condanna a sei anni di carcere usando parole durissime: ha detto “la gestione dei rifiuti a Roma è stata simile all’associazione di stampo mafioso. Omertà, controllo del territorio e istituzioni erano funzionali a mantenere il potere di un gruppo. Per anni si è buttato tutto in discarica senza fare alcuna raccolta differenziata"; non c’è mai stata una gara pubblica, la gestione dei rifiuti è avvenuta in perenne emergenza, allo scopo di creare e autorizzare il monopolio di una sola persona cioè Manlio Cerroni. Da anni le amministrazioni sapevano che la discarica più grande d’Europa doveva essere chiusa. Eppure… CLAUDIA DI PASQUALE FUORI CAMPO Per circa quarant’anni i rifiuti romani sono stati buttati qua, a Malagrotta. L'Europa aveva chiesto di chiuderla già nel 2007; verrà chiusa solo nel 2013, quando il sindaco di Roma era Ignazio Marino. Chiusa Malagrotta, come funziona oggi la gestione dei rifiuti a Roma? NATALE DI COLA – FP CGIL ROMA E LAZIO Il vero problema è che le 4mila tonnellate che ogni giorno vengono prodotte nella capitale, l’azienda che dovrebbe gestirle, quindi Ama, non è in grado di gestirle completamente. Perché non ci sono impianti. CLAUDIA DI PASQUALE FUORI CAMPO Basta pensare che fine fa l’organico della raccolta differenziata. NATALE DI COLA – FP CGIL ROMA E LAZIO L’Ama tratta nei suoi impianti il 9 per cento e il 91 viene dato all’esterno e in particolare viene dato al nord: i famosi camion che fanno centinaia e centinaia di chilometri. CLAUDIA DI PASQUALE FUORI CAMPO L'Ama infatti ha solo questo piccolo impianto di compostaggio che non ce la fa perché è sottodimensionato: e così i camion con l'organico romano vanno a Pordenone, a Padova e a Ravenna. Ci sarebbe anche questo impianto di compostaggio vicino Roma, ad Aprilia, è il più grande del Lazio. Ma è finito sotto sequestro. Anche la maggior parte dei rifiuti urbani indifferenziati viene piazzata altrove.
MASSIMO BAGATTI -DIRETTORE OPERATIVO AMA Noi portiamo fuori Regione solamente intorno a 90 mila tonnellate, 400 mila solo a Roma, quindi la spesa di trasporto è minima. Le altre sono a Frosinone, Aprilia. CLAUDIA DI PASQUALE Ma vanno ancora a Vienna i rifiuti? MASSIMO BAGATTI -DIRETTORE OPERATIVO AMA Vanno a Vienna e a Colonia. CLAUDIA DI PASQUALE Quanto paghiamo per mandare fuori i rifiuti indifferenziati? MASSIMO BAGATTI -DIRETTORE OPERATIVO AMA Intorno a 150 euro a tonnellata. CLAUDIA DI PASQUALE FUORI CAMPO Una parte dei rifiuti urbani indifferenziati della capitale va anche in alcuni impianti abruzzesi: questo è quello di Aielli. ALBERTO TORELLI – AMMINISTRATORE DELEGATO ACIAM SPA La quantità però complessiva autorizzata dagli accordi inter-regionali sono 40 mila tonnellate. Nell’ambito di questi… CLAUDIA DI PASQUALE In un anno? ALBERTO TORELLI – AMMINISTRATORE DELEGATO ACIAM SPA CLAUDIA DI PASQUALE FUORI CAMPO La proprietà di questo impianto è dell'Aciam, una società mista pubblico privata formata per il 51 per cento da numerosi comuni abruzzesi; ma perché hanno accettato di prendere i rifiuti romani? ALBERTO TORELLI – AMMINISTRATORE DELEGATO ACIAM SPA I nostri comuni hanno attivato dei sistemi della raccolta differenziata molto spinta, raggiungendo percentuali rilevanti, e in questo impianto ci siamo trovati diciamo, senza rifiuti. CLAUDIA DI PASQUALE I rifiuti, una volta trattati, dove finiscono? ALBERTO TORELLI – AMMINISTRATORE DELEGATO ACIAM SP

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