significativi fenomeni illeciti e situazioni critiche tratto da tratto da Doc. XXIII
N. 32 COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA SULLE ATTIVITÀ ILLECITE CONNESSE AL CICLO DEI RIFIUTI E SU ILLECITI AMBIENTALI AD ESSE CORRELATI
provincia di LATINA
La situazione generale della
provincia di Latina è stata efficacemente rappresentata dal prefetto
di Latina nella sua ampia nota del 20 febbraio 20171
- integrata dalla sua audizione del 21 febbraio 2017 – della quale
è utile riportare passaggi testuali:
“Nell'ultimo censimento generale
del 2011 la provincia di Latina ha fatto registrare una popolazione
di 544.732 abitanti, con un incremento, rispetto al precedente
censimento del 2001, pari a più del 10 per cento. La vocazione
agricola del territorio pontino fa registrare una massiccia presenza
di cittadini stranieri dediti al lavoro stagionale in agricoltura.
Gli stranieri regolari presenti, 48.230 al 1° gennaio 2016 con un
incremento di 2481 unità rispetto all'anno precedente, costituiscono
circa l’8,4 per cento del totale della popolazione residente, che
alla stessa data ha fatto registrare 574.226 abitanti. E' da
evidenziare che, nel periodo che va da maggio ad ottobre, si registra
un consistente aumento della popolazione che raggiunge picchi di
circa 2.500.000 persone […].
In tale contesto, il vigente Piano
regionale di gestione dei rifiuti prevede che ogni Ambito
Territoriale Ottimale (ATO)2
nel quale è suddiviso il territorio sia autosufficiente per il
trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati (Trattamento Meccanico
Biologico-TMB) e per lo stoccaggio permanente in discarica dei
rifiuti che residuano dagli impianti stessi. Le frazioni di rifiuti
raccolte separatamente per caratteristiche merceologiche, sono
destinate ad essere conferite ad impianti dedicati afferenti al
libero mercato.”
Rispetto alla pianificazione
regionale, il compendio attualmente dispone del solo impianto di
trattamento meccanico biologico di rifiuti urbani (TMB) e speciali,
con produzione di CDR con linea separata di smaltimento di rifiuti
liquidi, della RIDA Ambiente S.r.l. nel comune di Aprilia, in quanto
quello della Ecoambiente di Borgo Montello non è stato realizzato;
1Doc.
n. 1753/1-2; si veda anche, con riferimento ad alcune indagini
citate nella nota, quanto dettagliato dal comando legione
carabinieri Lazio del 25 gennaio 2017 (Doc. n. 1691/1); nel Doc. n.
2290/1 la prefettura di Latina offre un quadro ampio delle attività
di prevenzione e polizia.
2Il
sub-ATO di Latina comprende il territorio di 28 dei 33 comuni della
provincia e 2 della Provincia di Roma: Aprilia, Bassiano,
Campodimele, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Formia,
Itri, Latina, Lenola, Maenza, Monte San Biagio, Norma, Pontinia,
Ponza, Priverno, Prossedi, Roccagorga, Rocca Massima, Roccasecca dei
Volsci, Sabaudia, San Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Sonnino,
Sperlonga, Terracina, Ventotene, Anzio (RM), Nettuno(RM). I restanti
Comuni della Provincia, ovvero Gaeta, Minturno, Santi Cosma e
Damiano, Castelforte, Spigno Saturnia, sono invece compresi nel
sub-ATO di Frosinone, nel cui ambito rientra anche l'impianto di
Trattamento meccanico dei rifiuti della “Centro Servizi Ambientali
s.r.l.” di Castelforte.
gli invasi delle due discariche per
rifiuti speciali non pericolosi in località Borgo Montello, una
della società IND.ECO S.r.l. e l’altra della società Ecoambiente,
partecipata dal comune di Latina, hanno ormai esaurito la loro
capacità ricettiva: vi sono quattro impianti per il compostaggio
delle frazioni organiche, due ad Aprilia, uno a Pontinia ed uno a
Sabaudia, in quanto quello della Ecoambiente di Borgo Montello non è
stato realizzato.
“Nel 2015 la RIDA Ambiente aveva
rappresentato alla regione Lazio la difficoltà di sostenere lo
stoccaggio temporaneo dei sovvalli dei comuni serviti, per cui aveva
richiesto di poterli conferire fuori regione nelle more del citato
ampliamento. La regione, in più circostanze, nonostante le richieste
della R.I.D.A. Ambiente aveva stabilito il divieto di smaltimento
fuori Regione. Conseguentemente la predetta società impugnava i
provvedimento ostativi regionali proponendo ricorso al T.A.R. del
Lazio, il quale con sentenza n. 2902/2016 del 07.03.2016 accoglieva
il gravame e ordinava alla regione di individuare, entro il termine
di 180 gg. dal deposito della decisione, la "rete integrata ed
adeguata" di discariche tale da garantire l'obiettivo
dell'autosufficienza regionale "in condizioni di parità e non
discriminazione nonché di compatibilità economica con la vigente
disciplina regionale tariffaria e con i valori indicati in tal senso
da vigente piano regionale dei rifiuti".
Poiché la regione Lazio non
ottemperava a quanto disposto dalla predetta sentenza, la RIDA
Ambiente provvedeva di sua iniziativa al conferimento dei sovvalli
presso le sottonotate discariche:
anno 2016:
Civitella Paganico (GR) t. 4.508,02;
Cisa S.p.A. di Massafra (TA) t.
20.945,66;
Belvedere di Peccioli (PI) t.
41.395,40;
Lazio Ambiente di Colleferro (RM) t.
95.440,48;
nel periodo intercorso tra il 1°
gennaio 2017 ed il 31 gennaio 2017:
Cisa Spa di Massafra t. 522,37;
Belvedere di Peccioli t. 2076,38;
Lazio Ambiente di Colleferro t.
4.477,96.”
RIDA Ambiente gestisce un
TBM sito in Campoverde (Aprilia), autorizzato al trattamento di
409.200 tonnellate annue di rifiuti; serve l'ATO di Latina, l'ATO di
Colleferro e ha dato supporto anche a Roma Capitale dopo l’incendio
dell’impianto di Pontina Ambiente.
La complessa situazione dell’azienda, anche in relazione a diversi
contenziosi, è stata illustrata alla Commissione in occasione
dell’audizione di Fabio Altissimi, amministratore unico, il 12
ottobre 2016.
Secondo i dati forniti alla
prefettura dalla Guardia di finanza, il volume d'affari sviluppato
dal sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani
è pari a circa 400.000.000 di euro; mentre
la quantità di rifiuti
prodotti in provincia nel 2015 è stata pari a 286.464,356
tonnellate, delle quali circa il 36 per cento entra nel circuito
della raccolta differenziata.
Rilevano anche alcune importanti
criticità aziendali:
“Particolare attenzione riveste la
situazione della ‘Latina Ambiente’, di cui il tribunale di Latina
il 7 dicembre 2016 ha dichiarato il fallimento, con autorizzazione
alla continuazione dell'esercizio provvisorio. Il comune, pertanto,
ha prorogato l'affidamento dei servizi di igiene urbana ed igiene
edilizia, a favore della Latina Ambiente, nei medesimi termini di cui
agli accordi vigenti (già in scadenza il 31 dicembre 2016), fino
alla data del 31 marzo 2017. Nel frattempo sono stati predisposti, a
cura del Settore Ambiente del comune, tutti gli atti idonei
all'espletamento della gara ad evidenza pubblica per l'affidamento
del servizio a soggetto concessionario. Tuttavia l’amministrazione,
con deliberazione del Consiglio comunale n. 38 dell’11 novembre
2016, ha espresso l’indirizzo in merito alla costituzione di una
società in house
per la gestione dei servizi di igiene urbana e, con decreto sindacale
n. 158821 del 16.11.2016, ha conferito l’incarico del progetto di
studio della fattibilità, della realizzazione e della gestione del
progetto de quo
con contestuale istituzione di una unità tecnica di progetto.
Anche per la Cisterna Ambiente
S.p.A., società mista, per il 51 per cento del comune e per il 49
per cento dell'AMA e della CNS, dal 2001 incaricata di provvedere
alla gestione del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, si profila
la cessazione, in considerazione della decisione assunta dal
Consiglio comunale di Cisterna nel 2015 di mettere la società in
liquidazione”.
La provincia di Latina si palesa
particolarmente sensibile ai fenomeni illeciti nel campo del ciclo
dei rifiuti, come il citato documento conferma:
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