il fatto quotidiano 24 febbraio 2018
UN APPELLO a riaprire la questione Tav. A
lanciarlo intellettuali, economisti e ambientalisti
(tra cui Sandra Bonsanti, Massimo
Bray, Salvatore Settis, Tomaso Montanari, don
Luigi Ciotti, Paolo Cognetti e altri). “Dopo
trent ’anni il TAV Torino-
Lione è ancora ai blocchi
di partenza, essendo
state realizzate solo alcune
opere preparatorie. La
Francia, pur senza mettere
in discussione il tunnel di
base di 57 km nella zona di
confine, ha rinviato di decenni
la scelta riguardante
le rimanenti tratte nel suo territorio”. Ma soprattutto
“un documento dell’Osservatorio per la Torino-
Lione istituito presso la Presidenza del Consiglio
riconosce che ‘molte previsioni fatte 10 anni
fa, anche appoggiandosi a previsioni Ue, sono state
smentite dai fatti’, salvo poi giustificare comunque
la realizzazione del tunnel di base e di altri interventi
non meno devastanti in territorio italiano
adducendo opinabili ragioni sulla necessità di
ammodernare l’infrastruttura ”. “In tale contesto
elementari ragioni di trasparenza e di prudenza
impongono un supplemento di riflessione e la riapertura
da parte del governo di un confronto popolazione
locale, istituzioni interessate, tecnici e
mondo degli studiosi e dell’economia ”.
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