IL GOVERNATORE pugliese, Michele
Emiliano, tira dritto: ribadisce che non
cederà a "ricatti" nè a "minacce", e che il ricorso
al Tar contro il Piano ambientale sull'Ilva
di Taranto non sarà ritirato. Ai ripetuti appelli
si è unito anche Paolo Gentiloni. Ma il governatore
della Puglia afferma che l’unica maniera
per farlo "decadere" , è che il premier, "modifichi
il Dpcm nel senso auspicato da Regione
e Comune". Anche perché, "l'azienda non minaccia
di mollare" se il ricorso resta in piedi: "È
un argomento - sostiene - che viene utilizzato
da Calenda e i sindacati". Emiliano si dice disposto
ad un confronto per illustrare le sue ragioni.
In serata, però, arriva la notizia che Arcelor
Mittal vuole fare modifiche al contratto
di acquisto dell’azienda, proprio per mettersi
al riparo da “contestazioni legali” in Italia. Am
Investco (controllata da ArcelorMittal), in una
lettera pubblicata a pagamento su alcuni
quotidiani sostiene: "il Piano industriale da
1,25 miliardi è quanto di meglio si poteva immaginare";
e "il Piano ambientale, da 1,15 miliardi,
prevede l’attivazione sicura e immediata
di tutti i provvedimenti e gli interventi previsti
dalla legge". La Regione ha annunciato
146 nuove assunzioni all’Arpa di Taranto.
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