La lotta alle inondazioni e alla siccità si fa 'in anticipo', monitorando le 'situazioni' a rischio e prevedendo la loro evoluzione, dando così alla popolazione il tempo per affrontarle al meglio. Sono gli obiettivi di HydroSOS, la prima rete mondiale contro questi due fenomeni meteorologici estremi lanciata dall'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) dopo le numerose inondazioni che nelle scorse settimane hanno devastato differenti parti del mondo.
Un gruppo di idrologi è al lavoro per sviluppare il primo monitoraggio idrologico su scala globale e un sistema modellistico volto a prevedere la loro evoluzione e a preparare le popolazioni coinvolte a fronteggiarli. Gli scienziati si sono riuniti a Entebbe, in Uganda, per esaminare un piano di 4 anni per conferire alla WMO lo 'status idrologico' e di previsioni (con HydroSOS).
Nel mondo sono 20 milioni le persone a rischio per le inondazioni - si stima potrebbero diventare 50 milioni nei prossimi 15 anni - mentre la siccità (i dati sono del World Economic Forum) costa 8 miliardi all'anno in danni all'agricoltura e in perdite economiche collegate. Attualmente non esiste un monitoraggio idrologico globale, dei modelli o un sistema di informazione volto a mettere in guardia sulle alluvioni o le siccità incombenti.
"Con i cambiamenti climatici e la crescita della popolazione globale - spiega Alan Jenkins, responsabile del gruppo 'HydroSOS' del WMO - è diventata sempre più urgente la necessità di istituire un sistema di monitoraggio delle acque di superficie o di profondità, e la loro evoluzione nelle settimane o nei mesi". HydroSOS utilizzerà una combinazione di dati locali da terra, su scala globale dai satelliti, modelli di previsioni meteo e climatici e modelli idrologici globali per informare autorità governative, regionali e agenzie internazionali di supporto, e le popolazioni che dovrebbero essere colpite.
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