giovedì 1 giugno 2017

Greenpeace Dopo anni di mancato rispetto della legge, l’industria del settore ittico sarà finalmente pronta a cambiare?

Siamo molto vicini a trasformare per sempre l’industria ittica più distruttiva.
La storia è nota a tutti. Per anni l’industria ittica ha tratto enorme vantaggio dal lavoro forzato, dalla pesca illegale, dalla distruzione degli oceani e dall’inutile mattanza della vita marina. I pescherecci per la cattura del tonno operano indisturbate in mare aperto. Spesso le aziende che ci vendono il tonno non hanno idea da dove provenga il pesce e chi lo abbia pescato.
 
La nostra campagna, diretta a Thai Union, l’azienda leader mondiale nella produzione di tonno in scatola, ha a che fare con molto più del semplice tonno. Ha l’obiettivo di cambiare l’intera industria ittica. Sappiamo che se riuscissimo a far cambiare la più grande azienda del settore anche il resto dell’industria ittica sarebbe costretto a cambiare. Lo status quo non è più tollerabile. 
Dopo due anni di appelli da parte di attivisti e consumatori, Thai Union sta dialogando con Greenpeace e sta cercando delle soluzioni per rendere più sostenibile il proprio lavoro. Thai Union sta prendendo in esame dei cambiamenti che potrebbero ridurre in modo significativo l’uso di metodi di pesca distruttivi, che potrebbero contribuire a minimizzare il rischio di lavoro forzato nella filiera, affrontare il problema della pesca illegale e di quella eccessiva, assicurare la tracciabilità dalla pesca al piatto.
Si tratta di importanti passi avanti che costituiscono un segnale per il resto dell’industria sul fatto che si debba fare meglio, altrimenti l’alternativa è rimanere indietro. La questione è: Thai Union e i suoi marchi sono pronti a portare l’industria ittica verso una nuova direzione? 
Questo è il motivo per cui, nel nostro ultimo video, gatti famosi sul web, sirenette, squali, tartarughe ed esseri umani stanno spingendo Thai Union ad agire. Crediamo che tutti debbano farsi sentire – e fare pressione per ottenere le urgenti riforme di cui abbiamo disperatamente bisogno. Non c’è più tempo per i piccoli passi e le mezze misure.

Abbiamo bisogno dei passi avanti che Thai Union sta per intraprendere per i nostri oceani e per coloro che lavorano in mare.
Thai Union è una multinazionale proprietaria di marchi come Mareblu (Italia), Chicken of the Sea (Usa), John West (Nord Europa e Medio Oriente), Petit Navire (Francia) e Sealect (Tailandia). Fornisce anche rivenditori, marchi di cibo per animali e compagnie di ristorazione in tutto il mondo, incluso il gigante Walmart. Ecco perché è importante vincere. 
Non possiamo lasciarci sfuggire questa opportunità. Unisciti a Lil Bub, Hannah Mermaid e agli attivisti di tutto il mondo, chiedi subito un’industria ittica migliore.

Graham Forbes
Global Seafood Markets Project Leader, Greenpeace USA http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/blog/dopo-anni-di-mancato-rispetto-della-legge-lin/blog/59552/

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