Cassintegrati sardi:
“Vertenze e lotte,
qui nessuna festa”
Altro
che cenoni,
non
ci
fermiamo,
alzere mo
i calici
soltanto
quando
otterre mo
i risultati
per cui
si combatte
ANTONELLO
PIROTTO
Quando
sento
il frastuono
dei caschi
s ul l ’a sfalto
mi prende
male:
non ne
posso più,
è il rumore
delle
promesse
disattese
EX OPERAIO
DELL’A LCOA
MADDALENA BRUNETTI
Portoscuso (Carbonia-Iglesias)
dio il capodanno” sc ri ve va
Antonio Gramsci, che dalla
Sardegna era partito per
prendere posto tra i grandi
del Novecento. “Odiamo il
capodanno”, dicono gli operai
del Sulcis – il depresso s-
Sud-ovest dell’isola – che da
anni si battono per difendere
il loro posto di lavoro. Da
queste parti le feste “sono un
f as ti di o”, perché si ferma
tutto e si perde tempo sul
fronte vertenze. Questo raccontano
i cassintegrati della
provincia più povera d’Italia.
A ll ’ombra del polo industriale
spento di Portovesme,
epicentro della crisi
della zona, le luminarie non
fanno allegria: amplificano
la desolazione.
“NI EN TE brindisi di mezzanotte.
Ce lo teniamo per
quando ripartirà l’impianto”,
precisa duro Antonello Pirotto
dell’Eurallumina, portavoce
della rsu (rappresentanza
sindacale unitaria). La
fabbrica, legata al ciclo
dell’alluminio, ha fermato la
produzione nel 2009 buttando
sulla soglia della disoccupazione
357 dipendenti, più
270 lavoratori dell’i ndo tt o.
“Niente cenoni. Le feste sono
un bel problema: chiude tutto
e noi abbiamo fretta che si
concluda l’iter delle autorizzazioni
per riprendere a pieno
regime”, aggiunge Pirotto,
il 30 dicembre in assemblea
generale con gli altri operai,
per stabilire le nuove iniziative
di protesta. Con indosso
le tute verdi e i caschi
dello stabilimento, hanno
deciso per un’altra manifestazione,
nei primi giorni del
2017. Per tenere alta l’atten -
zione, si ritroveranno il 1
Nessun commento:
Posta un commento