lunedì 2 gennaio 2017

I "botti" di capodanno fanno male all'aria: PM10 alle stelle

Quest'anno un centinaio di sindaci hanno emanato ordinanze per vietare o quantomeno limitare, nelle loro città, l'uso di "botti" e di fuochi di artificio per festeggiare il nuovo anno.


I motivi addotti sono stati i più vari: possibili danni a persone o cose, rischi di incendi, stress di cani e gatti spaventati dalle esplisioni

La vaghezza di questi motivi hanno permesso alla associazione che riunisce i produttori di fuochi di artificio di fare un esemplare ricorso al TAR di Roma, avverso all'ordinanza della Sindaca Raggi ottenendone la sospensiva.

Per quanto ne sappia, nessun Sindaco ha motivato la sua ordinanza " anti botti" con l'unico motivo serio, che rientra ampliamente nelle prerogative del Sindaco, quale massima autorità preposta alla tutela della salute pubblica: la tutela della qualità dell'aria della propria città e quindi della salute dei sui concittadini.

Esiste un'ampia letteratura scientifica che documenta come gli spettacoli pirotecnici provocano un pesante inquinamento dell'aria, in particolare dovuto alla produzuone di polveri fini (PM10, PM2,5) e nanopolveri.

Una ricerca che ci può interessare da vicino è quella fatta a Milano, dal 9 al 10 luglio del 2006, con l'Italia campione del mondo vincitrice della coppa FIFA, nel corso dei festeggiamenti in cui fuochi di artificio della organizzazione e quelli "sparati" dei tifosi festanti furono l'elemento dominante.

Lo studio, in base alla specifica composizione chimica dei fumi che si liberano durante i fuochi di artificio, fu in grado di stimare che circa la metà dell polveri sottili, campionate presso l'Università di Milano, a qualche chilometro dal sito dello spettacolo, erano state prodotte dai fuochi, con una concentrazione media nell'aria, dall'avvio dei festeggiamente e per le successive 24 ore pari a 33,6 microgrammi per metro cubo d'aria.

Quindi complessivamente, a causa dei fuochi artificiali, quel giorno Milano registrò una concentrazione di polveri sottili di circa 67 microgrammi per metro cubo, quindi superiore al limite giornaliero di 50 microgrammi per metro cubo.

Questo fine di anno a Milano è andato decisamente peggio: presso la centralina di via Pascal, nella citta degli studi, la media di polveri sottili prelevate dalla mezzanotte del 31 dicembre alla mezzanotte del 1 gennaio ha fatto registrare un valore di 152 microgrammi per metro cubo, decisamente fuori norma, come pure fuori norma, ma più basse le misure di PM10 effettuate nello stesso sito il 30 e il 31 dicembre 2016, rispettivamente pari a 78 e 81 microgrammi per metro cubo.

A Roma, la situazione nelle 24 ore successive a capodanno è stata migliore: 94 microgrammi per metro cubo in via Tiburtina,  a fronte di 33 e 70 microgrammi per metro cubo, registrati il 30 e il 31 dicembre.

A Napoli, il 30 dicembre PM 10 tra i 18 e i 20 microgrammi per metro cubo, il 31 dicembre devono essere cominciate le prove generali, in quanto le concentrazioni sono rapidamente aumentate con un massimo di 67 microgrammi/m3 presso il sito Ferrovie.

Quando a mezzanotte si è scatenato il putiferio l'unica centralina che ha fatto registrare dei dati, è stat quella dell'Ospedale Santo Bono  con una media giornaliera del 1 gennaio di 80 microgrammi /m3.
Tutte le altre centraline di Napoli, sul sito dell'Agenzia Regionale per l'Ambiente segnalava " Valori Non Validi".
Cosa sia successo non è dato sapere, ma viste le risperese del capodanno napoletano non è escluso che i sistemi di misura a causa delle polveri prodotte dai fuochi siano andate in "tilT2.

Il sito dell' ARPAC per il 1 gennaio riporta altri dati a dir poco sorprendenti  di paesi in provincia di Napoli: 392 microgrammi /m3 a S. Vitaliano presso la scuola Marconi e 308 microgrammi ad Aversa presso la scuola Cirillo.

Ricordo che il limite massimo giornaliero è 50 microgrammi /m3 e i valori riportati sono la media di 24 ore di misura dalla mezzanotte del 31 dicembre alla mezzanotte del 1 gennaio.

Tutto sommato molto più tranquilla la situazione genovese. Anche nel capoluogo ligure, nonostante l'invito del Sindaco si sono sparati un bel poò di botti, con qualche principio di incendio qua e la , ma evidentemente se ne è fatto un uso sobrio in quanto l'ARPAL lungo corso Buenos Aires , nel centro città, dopo mezzanotte ha registrato un picco di 179 microgrammi/m3 da mezzanotte all'una, scesi a 46 microgrammi nell'ora successiva per poi portarsi ai valori tranquilli dei giorni precedenti tra 21 e 23 microgrammi/m3.

In attesa di chiarire quali concentrazioni si siano raggiunte a Napoli e nel resto della regione il primo gennaio e i giorni successivi, mi permetto di suggerire di tenere sotto controllo l'andamento dei ricoveri ospedalieri di bambini ed anziani nei prossimi giorni.
 

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