mercoledì 25 gennaio 2017

Donald Trump e Nikola Tesla: quale collegamento tra energia, natura e società?

Trump e Tesla si collocano ad almeno 120 anni di distanza l’uno dall’altro, ma un confronto tra le loro visioni risulta impietoso per l’arrogante Tycoon e il tempo, a giudicare dal programma energetico del nuovo Presidente, sembrerebbe essere trascorso invano.
Nikola Tesla in una intervista di fine ‘800 affermava che ci sono tre maniere con le quali l’energia che determina il progresso umano può essere aumentata. “In primo luogo, noi possiamo aumentare la massa. Questo, nel caso dell’umanità, significherebbe il miglioramento delle condizioni di vita, la salute, la cura della prole ecc… In secondo luogo, noi possiamo ridurre le forze di attrito che impediscono il progresso, come l’ignoranza, l’insanità, e il fanatismo religioso. In terzo luogo, noi possiamo moltiplicare l’energia a disposizione della massa umana imbrigliando le forze dell’universo, come quelle del sole, dell’oceano, dei venti e delle maree. Il primo metodo aumenta la quantità di cibo e il benessere. Il secondo metodo porta alla pace. Il terzo metodo aumenta la nostra capacità di lavorare e di raggiungere risultati. Non ci può essere progresso che non sia costantemente diretto verso un incremento del benessere, della salute, della pace e dei risultati del lavoro. Questa concezione, ancorché meccanicistica della vita, è uno degli insegnamenti di Buddha e del Sermone della Montagna”.
Difficile concordare sempre con il tumultuoso genio serbo croato e le sue pulsioni, ma il suo ragionamento esprime, nel pieno della seconda rivoluzione industriale, una visione preveggente che evidenzia e cerca un collegamento di fondo tra energia, natura e società futura.
L’energia è tra le risorse più critiche per il nostro domani e siamo di fronte alla più grave crisi energetico-climatica da quando politica e scienza possono concorrere a trovare soluzioni globali. Finora la combustione ha costituito la trasformazione per eccellenza delle fonti e la termodinamica se ne è occupata scoprendo quanto e in che modo l’energia, mentre si conserva, contemporaneamente si degrada. Si è anche constatato, bruciando i combustibili fossili, che la natura ha immagazzinato quell’energia su una scala temporale totalmente disgiunta da quella in cui gli uomini oggi portano a termine i processi di combustione.
Naturalmente, l’ambiente attuale viene turbato e i cicli naturali, coi loro tempi biologici “lenti”, non riescono a smaltire l’effetto odierno di combustione istantanea di quella “energia antica” accumulata sottoterra in milioni di anni. Tesla ci dice, nella sua visione qui assai più sociale che meramente tecnica, che la politica energetica è anche una politica sociale, poiché ci sono di mezzo benessere, pace, salute.
D’altro lato, valutiamo la direzione a cui Trump e il suo staff, guidato dall’ex Ceo della Exxon, spingeranno il mondo attuale dall’alto della potenza ancora dominante. Da subito sono stati messi in cantiere gli studi per puntare sull’invecchiamento delle centrali nucleari operative ed è stata avviata un’inchiesta entro i ministeri e l’Epa per identificare il personale che ha giocato un ruolo nella promozione dell’agenda climatica di Barack Obama (un’autentica caccia alle streghe nelle memorie e tra le mail dei computer). Già durante la campagna elettorale, Trump ha promesso di annullare l’accordo sul clima di Parigi e ora è all’opera senza ripensamenti.
I progressi nelle tecnologie di energia pulita attraverso garanzie di prestito e incubatori per le imprese e la scrittura di norme di efficienza per gli elettrodomestici sono stati sospesi. Alla notizia, l’indice per l’Energia Standard & Poor’s 500 è immediatamente salito dello 0,3 per cento, raggiungendo il livello più alto dal giugno 2015. Exelon Corp., il più grande operatore di energia nucleare negli Stati Uniti, ha guadagnato il 2 % alla borsa di New York. Tom Pyle, il capo del team del Dipartimento per l’Energia di Trump e presidente del gruppo di difesa del libero mercato ha sostenuto la necessità di rilanciare petrolio e gas da scisto, di sostenere il mercato del carbone, di abbandonare la Advanced Research Projects Agency-Energy focalizzata sulle energie pulite, e di riconsiderare 1,3 miliardi di dollari di finanziamento a 475 progetti per le batterie e i sistemi di accumulo in rete.
Secondo il nuovo staff le previsioni sotto il governo Obama hanno sottostimato la produzione futura di petrolio e di gas da scisto degli Stati Uniti e hanno illegalmente bloccato il progetto di stoccaggio delle scorie nucleari a Yucca Mountain nel Nevada.
Benessere con energia pulita, salute, pace, annunciava Tesla in una intervista del 1899. Trump risponde a suo modo: non si imbrigliano le forze della natura, ma si continua a estrarre dalle viscere della terra e dall’isolamento degli isotopi dell’uranio il “fuoco” per rendere grande l’America, si sradica il diritto alla salute abolendo i contrastati tentativi dell’Obama Care, si ritorna a calpestare cogli eserciti di terra, confondendoli con l’Islam, i territori e le vie del gas e del petrolio concorrente con quello USA non convenzionale.
Non una bella prospettiva per un 2017 che comincia sotto il segno di un improbabile salvatore dell’impero più potente del mondo. Né per il mondo, né per l’America stessa che si risveglia sorpresa e divisa. E neppure per Tesla che si rivolterà nella tomba. di  | 24 gennaio 2017 http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/01/24/donald-trump-e-nikola-tesla-quale-collegamento-tra-energia-natura-e-societa/3334867/

Nessun commento:

Posta un commento