Quella compiuta con i fondi del gruppo consiliare del Pdl è stata una “rimborsopoli”. A beneficiarne, come assicurò subito “er Batman”, non era stato solo lo stesso Franco Fiorito. Durante la legislatura di Renata Polverini, il denaro che doveva servire a portare avanti sul territorio le attività del gruppo aveva avuto tanti impieghi, pochi regolari, e per giustificare l’incasso di quelle somme si era fatto abbondantemente ricorso a false fatture. Con queste convinzioni, mentre sulla stessa vicenda il processo penale è ancora in corso a Roma, la Corte dei Conti del Lazio ha condannato gli ex consiglieri regionali Stefano Galetto, di Latina, Romolo Del Balzo, di Minturno, e Lidia Nobili, di Rieti.
Galetto è finito nei guai per il denaro che ha fatto ottenere all’Unione Rugby Pontina, in cui aveva militato e di cui era stato socio. Novantamila euro che dovevano servire a promuovere lo sport nelle scuole, ma che non si sa bene che fine abbiano fatto, essendo state ritenute utili a dimostrarne il corretto utilizzo fatture per soli cinquemila euro ed essendo state bollate le altre come fasulle, emesse anche da società in liquidazione già da due anni. Del Balzo è stato accusato invece per 54.300 euro che si è fatto rimborsare con assegni e bonifici, allegando giustificativi solo per 14.579 euro. E il resto? Spese per ristoranti e alberghi senza prove che potessero rientrare nell’attività istituzionale. Nobili, infine, è stata accusata di aver impiegato 139.208 euro per farsi campagna elettorale a Rieti. Respinta la richiesta di sospendere il giudizio nell’attesa di quello penale, la Corte dei Conti ha fatto ai tre solo un po’ di sconto. La Procura aveva chiesto un risarcimento di quasi 264mila euro, ma per i giudici il danno erariale si è prodotto anche per l’assenza di veri controlli sui rimborsi che il gruppo dava ai consiglieri. Galetto se l’è cavata così con 76mila euro, Del Balzo con 35mila e Nobili con 125mila. Somme che ora dovranno versare alla Regione Lazio. http://mobile.ilcaffe.tv/articolo/29278/romborsopoli-coi-soldi-della-regione-3-consiglieri-regionali-condannati
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