DARIO FRANCESCHINI, 14 OTTOBRE 2009 È una presa in giro i n q u al i f i c ab ile proporre un’o p e ra faraonica mentre pochi giorni fa le case sono cadute sotto la frana a Messina GIOVANNA GIANNONE Cambiare idea è lecito e talvolta anche consigliabile, quando la cambia il presidente del Consiglio. Motivare e giustificare il cambiamento, però, è assai più difficile. Da giorni il premier Matteo Renzi rilancia l’u rgenza di costruire il ponte sullo stretto di Messina. Contro il progetto simbolo (mai avviato) degli anni del berlusconismo si sono scagliati, negli anni, molti esponenti di punta del partito democratico. Ne abbiamo raggiunti alcuni per chiedere cosa pensino di questa svolta di Renzi, se la approvano o se restano contrari alla “grande opera”.
GIANNI PITTELLA, Pd, capogruppo del Partito socialista europeo nell’E ur op ar lamento. “Il centrodestra è troppo impegnato a sostenere il ponte sullo stretto che non si farà mai o rimarrà un cantiere aperto nel segno dello spreco” (21 aprile 2004)
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