L'opposizione di centrodestra, guidata da Luzim Basha, sta esaminando la possibilita' di organizzare un referendum contro la normativa approvata lo scorso giovedi' in aula a Tirana con i soli voti della maggioranza di centrosinistra del premier Edi Rama che permette l'importazione dei rifiuti a scopo di riciclaggio. Lo ha annunciato oggi lo stesso Basha.
"Stiamo esaminando la possibilita' di esercitare il diritto parlamentare per richiedere all'aula di approvare il divieto all'importazione dei rifiuti. Una richiesta che necessita della firma di 28 deputati per l'attivazione del meccanismo, ma che dovrebbe essere approvata dall'Assemblea nazionale", ha detto Basha. La sua richiesta sembra tuttavia essere solo una mossa politica per tenere acceso il forte dibattito che la decisione del centrosinistra ha determinato anche nell'opinione pubblica albanese. La richiesta di un referendum dovrebbe essere approvata con i due terzi del parlamento. Basha ha inoltre rivolto un appello al presidente della Repubblica per non firmare il decreto sulla normativa. "In tal caso, noi faremo l'impossibile per non permettere che venga approvata una seconda volta in aula", ha precisato il leader dell'opposizione, sostenendo che dietro alla mossa del governo ci sarebbero "interessi occulti". "Noi oggi non riusciamo a garantire nemmeno la qualita' dei prodotti alimentari che importiamo. Dall'altra parte in molti altri paesi, anche vicino, esiste una situazione di emergenze relativa ai rifiuti e ci sono molti interessi in ballo, perche' vengano portati fuori. Con la nuova normativa quindi l'Albania e' diventata una destinazione ambita di tutti quelli che invece vogliono sbarazzarsene, inclusi i gruppi criminali internazionali, o meglio la mafia dei rifiuti", ha sottolineato Basha. Nel 2013, il governo appena insediato di Rama, tenendo fede ad una delle promesse elettorali, decise di abrogare in aula la legge che permetteva l'importazione dei rifiuti, approvata dal precedente governo di centrodestra dell'ex premier Sali Berisha. Secondo il capo dell'esecutivo, adesso pero' la situazione sarebbe cambiata. "Nel 2013 non esistevano ne' le condizioni delle infrastrutture ne' di risorse umane che avrebbero garantito la legge, che di per se' era molto problematica sull'aspetto delle garanzie sui controlli. Tre anni fa' non c'era neanche un laboratorio specializzato; oggi invece c'e', ed e' dotato di tecnologia secondo gli standard europei piu' avanzati, e certificati dall'Unione europea. Ci sono anche specialisti, che sono stati formati dall'Ue", ha dichiarato Rama secondo il quale "a differenza della legge del 2013 che prevedeva la possibilita' di far entrare i rifiuti urbani da tutti i valichi di frontiera, oggi invece l'importazione potrebbe avvenire solo tramite tre punti doganali, che dispongono dei necessari strumenti di controllo". Il premier ha poi precisato che "la legge non permette l'importazione di rifiuti a scopo di incenerimento e nemmeno di poterli interrare". A parere di Rama "la normativa servira' solo a normalizzare la vita per l'industria del riciclaggio, secondo l'elenco verde dell'Ue, permettendo l'importazione solo di rifiuti cartacei, di plastica, alluminio e legno che vengono utilizzati come materia prima per imballaggio, per la produzione di bottiglie di plastica, lattine e materiali biologici per riscaldamento. Siamo stati l'unico paese in Europa senza avere una simile legge. Oggi siamo come tutti gli altri nella regione ed in Europa", ha ribadito Rama, sottolineando che "se non facessimo quest'intervento, l'industria del riciclaggio, che ha investito oltre 130 milioni di euro sarebbe fallita, ed oltre 3200 suoi dipendenti sarebbe stati costretti a tornare a casa senza lavoro". http://www.alessandrobratti.it/blog-ambiente/3081-albania-opposizione-valuta-ipotesi-referendum-contro-normativa-importazione-rifiuti.html
(Nova)
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