sabato 2 luglio 2016

Tempa Rossa L’inchiesta sui petroli da Potenza verso Roma Legge Navale e pressioni delle lobby sul governo: ora tocca ai pm della Capitale

Il ricorso
Vince Colicchi, ex Cdo,
legato al fidanzato
dell’ex ministra Guidi,
costretta a dimettersi
ANTONIO MASSARI
E VALERIA PACELLI
Arriverà a Roma la
parte dell’i n ch i e st a
della Procura di Potenza
sul “quartieri -
n o” romano, come definiva
l’ex ministro dello Sviluppo
economico Federica Guidi il
gruppo di persone che riusciva
a controllare – secondo i
pm – anche l’iter di alcuni emendamenti
in Parlamento,
grazie alle conoscenze politiche.
Lo ha deciso la Corte di
cassazione che il 22 giugno
scorso ha emesso un provvedimento
nel quale “di ch ia ra
che competente a procedere
nei confronti di Nicola Colicchi
per i reati al medesimo ascritto
è il pubblico ministero
di Roma cui gli atti vengono
trasmessi”.
NICOLA COLICCHI, s econdo
l’ipotesi di accusa dei pm di
Potenza che indagano sul giacimento
petrolifero in Basilicata
Tempa Rossa, è l’uo m o
che avrebbe messo insieme
con Gianluca Gemelli (compagno
della Guidi e anche lui
sotto inchiesta) una presunta
associazione che mirava attraverso
una serie di pressioni
sul governo, a realizzare un
centro di stoccaggio nel porto
di Augusta.
È questo un filone dell’in -
chiesta potentina nel quale è
indagato anche il numero due
di Confindustria Ivan Lo Bello,
come pure l’ex capo di Stato
maggiore della Marina,
l’ammiraglio Giuseppe De
Giorgi (solo pochi giorni fa sostituito
dal parigrado Valter
Girardelli), accusato solo di abuso
di ufficio. Stando alle intercettazioni,
Colicchi – ex

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