UN ALTRO MODO di governare. UN PROGRAMMA PER CAMBIARE
pag. 109 Il futuro del Lazio: una rete di infrastrutture per lo sviluppo
Nella più totale assenza di idee sul governo del territorio, l’amministrazione di Storace
ha ipotizzato solo due grandi arterie stradali:
• il completamento dell’autostrada tirrenica nord da Civitavecchia fino ai confini della
Toscana;
la realizzazione di una nuova autostrada a sud di Roma fino a Formia-Gaeta, per la
quale è stata costituita un’apposita società, l’ARCEA Lazio, che ne avrà la gestione,
attraverso la riscossione del pedaggio.
Mentre tutte le Regioni amministrate con lungimiranza cercano di privilegiare l’integrazione
modale e il riequilibrio del territorio regionale, le due proposte privilegiano il traffico
su gomma e gravano ancor più il ruolo di Roma nel panorama regionale: le due
nuove infrastrutture, infatti, attraversano il territorio della Capitale contro ogni ipotesi prevista
dal Piano Regolatore.
Con gli stessi ingenti investimenti previsti, oltre alla messa in sicurezza della via
Pontina, la proposta della nostra coalizione, per Marrazzo presidente, mira a realizzare
una “rete infrastrutturale per lo sviluppo del Lazio”, e cioè:
• il potenziamento dei due poli portuali di Civitavecchia e di Formia-Gaeta che, con
Fiumicino, possono costituire un sistema integrato di servizi marittimi, sia merci sia
passeggeri. Questo sistema può rappresentare un segmento importante della “autostrada
del mare” nel Tirreno ai fini del traffico nazionale ed internazionale.Con investimenti
adeguati si potrebbe potenziare il comparto merci, che ha grandi possibilità
di sviluppo per le direttrici verso la Spagna, la Sardegna e la Sicilia, ed incrementare
quello turistico in continuo aumento di domanda;
• il completamento delle tre fondamentali direttrici trasversali che possono fornire una
base solida allo sviluppo delle Province di Viterbo, Frosinone e Latina; cioè la
Civitavecchia-Viterbo; la Formia-Cassino e la fondamentale Latina-Frosinone.
Queste trasversali, insieme al completamento della tratta Orte-Civitavecchia, possono
altresì costituire la rete che mette in comunicazione l’entroterra con la costa e
potenziare, quindi, il ruolo dei porti.
• il completamento della “dorsale” appenninica Terni-Rieti-Avezzano-Sora, che fornirà
un grande prospettiva alle aree interne del reatino anche per l’uso turistico sostenibile
della grande struttura ambientale formata dall’Appennino che costituisce, attraverso
il progetto “Ape” (Appennino parco d’Europa), un importante elemento di sviluppo
da cui il Lazio è rimasto finora colpevolmente escluso.
Due diversi modelli di sviluppo si confrontano nella sfida elettorale: tra chi privilegia
il vecchio modello fondato sulle grandi opere e sulle autostrade, e chi tenta di agganciare
il Lazio alle prospettive di sviluppo del sistema Italia, privilegiando l’integrazione delle
modalità di trasporto, primo tra tutti quello ferroviario tra Roma e Formia, che si renderà
possibile a partire dal 2006 con l’apertura dell’alta velocità ed alta capacità tra Roma e
Napoli. Tra chi pensa insomma ancora esclusivamente in termini di consumo di suolo e
chi pensa che lo sviluppo possa coniugarsi con la tutela dell’ambiente.
La riconversione dell’insostenibile spesa per le due nuove autostrade consente, oltre
la realizzazione dei progetti individuati in precedenza, di conseguire un altro grande
obiettivo: quello di spostare sul treno le decine di migliaia di pendolari che dal compren-sorio dei Castelli Romani si recano a Roma quotidianamente.
Alle grandi politiche di potenziamento realizzate dall’amministrazione regionale negli
anni 1995-2000, sulle tratte ferroviarie Roma-Bracciano e Roma-Fara Sabina, non è
seguito, con la Giunta Storace, l’ammodernamento, la messa in sicurezza e il rinnovo del
materiale rotabile delle tre ferrovie che collegano il comprensorio dei Castelli, e cioè la
Roma-Velletri, la Roma-Albano e la Roma-Frascati.
Gli investimenti su queste linee formeranno la priorità della nuova amministrazione
Marrazzo.
Trasferire quote massicce di traffico dalla strada alla rotaia deve costituire un obiettivo
primario come quello di spostare traffico passeggeri, nella Regione e nelle Città, prima
fra tutte Roma, dal trasporto individuale a quello collettivo e da quello automobilistico a
quello ferroviario o su sede vincolata o dedicata.
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Un altro modo. Costruire una rete infrastrutturale per lo sviluppo:
Messa in sicurezza della via Pontina
Potenziamento dei due porti di Civitavecchia e di Formia-Gaeta che, con
Fiumicino, può costituire un sistema integrato di servizi marittimi, sia merci
sia passeggeri.
Completamento delle tre fondamentali direttrici trasversali la Civitavecchia-
Viterbo; la Formia-Cassino e la Latina-Frosinone ed il completamento della
“dorsale” appenninica Terni-Rieti-Avezzano-Sora.
Una nuova cura del ‘ferro’, per spostare sul treno le decine di migliaia di pendolari
che dal comprensorio dei Castelli Romani si recano a Roma quotidianamente.
Realizzazione di nuove stazioni, riqualificazione di quelle esistenti e parcheggi
di scambio.
Acquisto di treni di alta qualità, capienza e comfort.
Aumento dei fondi per il contratto di servizio per soddisfare la domanda crescente
dei pendolari.
Un piano per la logistica.
Superare il digital divide portando la fibra ottica in tutti i Comuni.
Le reti della conoscenza.
LE VOCAZIONI DEI TERRITORI (la provincia di Latina pag. 129) Il Lazio ha vocazioni territoriali straordinarie e diverse, che vanno conosciute e valorizzate.
La Regione eserciterà il suo ruolo di programmazione in accordo con le province e
le autonomie locali, con un ampia delega di funzione secondo il principio di sussidiarietà
e interpretando al meglio le attese delle diverse comunità locali. In questo programma
abbiamo descritto molti impegni che prendiamo con il nostro territorio regionale, indicando
infrastrutture più moderne, ospedali da realizzare o ristrutturare, aree da proteggere e
sistemi economici da sviluppare. Vogliamo ora identificare alcuni specifici obiettivi per ciascuna
Provincia, che derivano dall’ascolto delle tante persone incontrante in questi mesi
in giro per il Lazio, secondo uno stile che caratterizzerà il nostro modo di governare.
Quello di LATINA è un territorio che vive una fase di passaggio: gli anni successivi alla
conclusione dell’intervento straordinario per il Mezzogiorno hanno portato alla chiusura
di molte imprese importanti, soprattutto nei comparti maggiormente esposti alla competizione
internazionale come il tessile e il meccanico, con conseguenze negative anche
per le piccole e medie aziende collegate con le filiere produttive di riferimento.
Ma sono anche cresciuti alcuni comportanti: agroindustria competitiva, turismo, edilizia,
agricoltura e allevamento. Quest’ultimo costituisce un bacino occupazionale e fonte
di reddito di rilievo, a cui si lega l’indotto delle piccole e medie Imprese che operano nell’ambito
della trasformazione dei prodotti agricoli.
Ma è mancata una capacita progettuale per rendere forte e competitiva l’economia di
questa Provincia. C’è bisogno di infrastrutture: è un’area densamente urbanizzata, e sia
il traffico di merci, sia il trasporto di persone, sia il movimento turistico risentono della
forte inadeguatezza della rete viaria e ferroviaria, sia interna all’area sia di collegamento
ad altre aree metropolitane e commerciali limitrofe.
LE VOCAZIONI DEI TERRITORI
Ma le infrastrutture devono essere economicamente fattibili e compatibili con le vocazioni
del territorio: per questo siamo contrari al faraonico progetto del Corridoio Tirrenico,
che è riuscito a catturare l’attenzione, ma non ha ad oggi alcuna copertura finanziaria da
parte del governo nazionale. Questa nuova autostrada a sei corsie collegherebbe la
Pontina all’Appia e dovrebbe traversare terreni agricoli di pregio, aree tutelate e Parchi.
Per disegnarla naturalmente non vi è stato alcun coinvolgimento delle amministrazioni
locali: un’opera quindi sbagliata e che ha distratto risorse e attenzione alle cose realmente
fattibili.
E’ bassa anche la qualità delle strutture portuali, sia di cabotaggio e sia diportistiche,
e fortemente inadeguate sono le infrastrutture tecnologiche (disponibilità di “banda
larga”). Un’insufficienza questa che limita la competitività e la capacità di far lavorare
appieno le energie del territorio, a cominciare proprio da quelle dell’agroalimentare.
Vi è, poi, una specificità di quest’area regionale. E’ quella della sicurezza. Particolare
preoccupazione desta, infatti, la pesante infiltrazione locale della criminalità organizzata,
legata alla vicinanza geografica con aree a forte presenza camorristica, ed al contesto di
crisi di sviluppo in cui versa la Provincia.
Lavoreremo dunque per:
• rafforzare il ruolo della Provincia come asse di centralità dei rapporti con le due grandi
aree metropolitane del centro italia (Roma e Napoli) e con gli altri poli di sviluppo,
a cominciare da Frosinone;
• attivare politiche di sostegno e riconversione del sistema industriale: favorire un più
efficace raccordo con il sistema universitario e della ricerca per ancorare le imprese
multinazionali al territorio, e scongiurare i fenomeni di delocalizzazione nei settori del
chimico e del farmaceutico;
• sostenere l’attrazione degli investimenti esteri, finalizzati alla localizzazione di nuovi
insediamenti produttivi e al mantenimento degli impianti esistenti, con il raccordo
operativo con i soggetti istituzionali di riferimento (ICE, Sviluppo Italia, Agenzie regionali,
ecc.);
• istituire il “distretto lattiero-caseario” volto a promuovere la vocazione locale e i prodotti
tipici, per porre un freno al calo produttivo delle piccole e medie imprese; fornire
idonei strumenti finanziari, anche per sostenere la crescita dimensionale delle
imprese e i processi di internazionalizzazione;
• realizzare eventi promozionali e azioni commerciali all’estero miranti ad acquisire nuovi
mercati in aree geografiche oggi scarsamente presidiate; incentivare un maggiore raccordo
con il sistema Universitario per la ricerca e l’innovazione in agricoltura.
• potenziare il Porto di Gaeta, elemento essenziale per la logistica delle merci e per lo
sviluppo economico del Lazio Meridionale;
• migliorare in termini di qualità la rete di porti e approdi turistici e i collegamenti con le isole;
• attuare in tempi brevi alcuni interventi infrastrutturali: messa in sicurezza e adegua-
mento della via Pontina; pedemontana di Formia (peraltro già inserita nelle tra le
infrastrutture strategiche individuate con la Legge Obiettivo e l’intesa Governo -
Regione del 20 marzo 2002,) realizzazione della Cisterna–Valmontone; completamento
della tangenziale SS. Appia a Cisterna di Latina, ed del collegamento intermodale
di Latina con la SS. 156;
• accordo di programma FF.SS. e Regione Lazio per il potenziamento di questo asse
della rete ferroviaria regionale, a fronte anche dei binari che si libereranno con l’alta
velocità;
• piano per la qualità complessiva del litorale Provinciale, definito con i comuni interessati
e con gli obiettivi di: riqualificazione urbana, miglioramento della qualità delle
acque, tutela degli arenili e contrasto all’erosione delle coste;
• miglioramento dell’offerta turistica e valorizzazione dei beni culturali e ambientali e
azioni specifiche di promozione, in particolare sui mercati tedeschi e del nord – Europa.
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