il fatto quotidiano 15 giugno 2016
MARCO PONTI
Atlantia, la maggior concessionaria
italiana, totalmente
privata, vuole
investire 15 miliardi di euro in 10
anni in nuove autostrade e in Aeroporti
di Roma: è certo un’ottima
notizia. Soprattutto in quanto
non sembra che tali opere peseranno
sulle casse pubbliche, al
contrario di quelle ferroviarie.
Tuttavia, ci sono dei problemi in
questo annuncio, e di prima grandezza.
Il primo riguarda la genesi e
la valutazione degli interventi specifici.
Trattandosi di concessioni
pubbliche, tali investimenti dovrebbero
essere “e sog en i” al concessionario,
cioè proposti, valutati
con analisi costi-benefici, e decisi
dal concedente pubblico. E così di
certo sarà. L’allegato infrastrutture
al Documento di economia e finanza
del Tesoro in discussione è
orientato a valutare finalmente in
modo trasparente le priorità infrastrutturali,
e gli aspetti finanziari
peseranno nelle scelte.
Il problema è che, trattandosi di
“monopoli naturali”, la redditività
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