mercoledì 30 dicembre 2015

Stop auto e targhe alterne non bastano, smog resta alto Nonostante provvedimenti sulla circolazione

A Roma e Milano è ancora allarme smog. Nella capitale, nonostante ieri ci fossero le targhe alterne restano alte le Pm10 nell'aria, e nel capoluogo lombardo i valori sono saliti. Sono i dati del bollettino giornaliero fornito dall'Arpa delle due regioni. A Roma il limite giornaliero delle polveri sottili è stato superato ieri in 11 centraline su 13. E a Milano, nonostante il blocco delle auto il livello del Pm10 non è sceso e nella centralina di Milano Pascal è anzi salito da 57 microgrammi al metro cubo a 67, a Senato il livello è passato da 63 a 66 mentre è rimasto stabile a 60 a Verziere. Le valutazioni sul blocco delle auto a Milano andranno fatte "solo dopo le tre giornate di blocco" secondo il Comune di Milano. "I primi dati dell'Arpa relativi alla giornata di ieri - spiega - restituiscono un quadro sostanzialmente simile alle giornate festive precedenti". I dati del Pm10 forniti dall'Arpa segnano un leggero aumento ma "la misura è stata già utile a contenere i livelli di inquinanti nell'aria in una fase di alta pressione". Senza blocco, quindi lo smog sarebbe ulteriormente aumentato. E lo stop alla circolazione è stato "un atto di grande responsabilità perché con tutta evidenza ha evitato l'immissione di ulteriori inquinanti". Il Comune ha anche voluto ringraziare i milanesi per il loro "grande senso civico" e per aver compreso "l'importanza" del blocco come "misura d'emergenza di fronte agli alti livelli di smog in città".

"Si può fare di più ma da qui a sostenere che c'è un governo che passeggia sui morti... Credo che ci sia un limite di decenza; se qualcuno pensa che questo sia lo strumento per prendere voti faccia pure" ha detto il premier Matteo Renzi, rispondendo agli attacchi di Beppe Grillo sull'emergenza smog. Renzi ha quindi fissato l'obiettivo, "nell'arco di un paio di anni", di passare da 2.000 centraline di ricarica elettrica a 20.000.

Secondo giorno di targhe alterne oggi a Roma: divieto di circolazione nella cosiddetta Fascia Verde per i veicoli con targa pari, dalle 7.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Possono circolare i veicoli meno inquinanti: metano, gpl, ibride, euro 6, ciclomotori due ruote quattro tempi euro 2 e motocicli quattro tempi euro 3. Ieri il divieto ha riguardato le targhe dispari. Nel pacchetto antismog del Campidoglio è previsto anche oggi l'ecobit, ovvero la possibilità di usare fino a mezzanotte sulle linee di trasporto pubblico di superficie e nella metropolitana il biglietto da 1,50 euro con una sola obliterazione. Su indicazione del commissario straordinario di Roma Francesco Paolo Tronca Atac ha anche potenziato i servizi del trasporto pubblico. 

In piazza a Roma oggi i Verdi per ribadire ancora una volta che 'di smog si muore'. Protesta sotto Montecitorio con mascherine sul volto e barattoli 'riempiti' di gas di scarico. In piazza è stato portato anche il cartello con su scritto 'Aspettativa di vita in calo di 10 mesi per ogni italiano. 25mila omicidi di Stato l'anno'. "L'emergenza smog è un'emergenza sanitaria e ambientale drammatica - dice Angelo Bonelli dell'esecutivo nazionale dei Verdi - Noi Verdi chiediamo che l'emergenza smog diventi una priorità del governo. Serve adottare immediatamente un piano strutturale come anche più trasporto pubblico, rottamare il motore a scoppio e una nuova politica energetica basata sulle rinnovabili".

A Torino l'estensione fino al 3 gennaio delle tariffe agevolate per i mezzi di trasporto pubblico è la proposta che il sindaco Piero Fassino farà al Tavolo per la qualità dell'aria convocato nel pomeriggio a Torino. "Proporrò di prolungare fino a domenica l'iniziativa del biglietto unico per tutta la giornata", anticipa il primo cittadino nella sua consueta conferenza stampa di fine mandato. "Valuteremo poi con gli altri sindaci - aggiunge - se sono da assumere altre misure".

La pioggia che potrà 'pulire' le città dallo smog potrebbe non arrivare prima degli inizi di gennaio e visto che le misure in campo sono solo 'tampone' e prese in autonomia dalle singole amministrazioni, il governo e l'Anci stanno studiando interventi di maggior impatto e coordinati. Domani il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti incontrerà presidenti di Regioni, sindaci di grandi città, capo della Protezione civile e dell'Ispra. Intanto l'Anci Lombardia ha preparato un documento-decalogo in cui propone tra l'altro di "promuovere un coordinamento delle regioni della Pianura padana allo scopo di concertare azioni di lungo periodo ed azioni di emergenza"; di "definire provvedimenti per affrontare le emergenze che scattino in modo automatico, quali ad esempio le limitazioni del traffico in tutta la regione dopo un periodo definito di sforamento dei limiti e l'obbligo di abbassare le temperature massime di riscaldamento negli edifici, siano essi pubblici o privati"; di "ripristinare integralmente le risorse destinate al trasporto pubblico locale"; e di "fissare una data di scadenza entro la quale non potranno circolare più e vanno rottamati gli euro 0,1,2 e 3 diesel, fissarla successivamente anche per gli euro 4 diesel". "Un incontro utile e importante" lo ha definito il governatore della Lombardia Roberto Maroni spiegando che "abbiamo definito insieme agli enti locali una serie di richieste che faremo mercoledì al governo, che vanno in particolare nella direzione di avere risorse per incentivare la rottamazione delle auto inquinanti (Euro 0, 1, 2 e 3) oltre a risorse importanti per il potenziamento delle infrastrutture del trasporto pubblico locale su rotaia. A queste si aggiungono le misure necessarie per rottamare le vecchie caldaie inquinanti. Servono interventi di incentivazione, che chiederemo al Governo mercoledì mattina". 

Che le misure contro lo smog debbano essere strutturali, di medio e lungo periodo, per non ritrovarsi ogni anno con lo stesso problema è ormai una sollecitazione che arriva da più parti, visto che i cambiamenti climatici provocheranno stagioni più calde e con meno piogge. Diventa quindi necessario e urgente un piano nazionale.

"Bisogna coordinare meglio gli interventi delle singole amministrazioni comunali, che comunque hanno fatto bene" ha spiegato Galletti respingendoi le accuse di "gravi ritardi" rivolte al governo dai 5 Stelle e da Paolo Cento di Sel spiegando che c'è "un tavolo tecnico che si riunisce periodicamente per affrontare il problema". Mentre a Beppe Grillo che aveva parlato della morte di 68mila italiani provocata dallo smog, ha replicato l'Istat secondo cui le cause dell'aumento dei decessi in Italia per il 2015 "non sono ancora note, e anche sull'entità è ancora presto per trarre conclusioni", aggiungendo che "i dati sulla mortalità vanno analizzati con cautela". 

Mentre i Verdi chiedono che Renzi sostituisca il ministro con il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, dal Pd il senatore Massimo Caleo, capogruppo in Commissione Ambiente, assicura che il partito è impegnato a tutti i livelli di governo sul fronte del contrasto ai cambiamenti climatici e del miglioramento della qualità dell'aria urbana; il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato aggiunge che il Governo "sta valutando con l'Anci una risposta più costruttiva e immediata possibile". 

Nella riunione di domani, le Regioni chiederanno nuove risorse per rinnovare il parco degli autobus circolanti nelle città italiane, anticipa Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni. "Servono interventi a lunga scadenza, ma spero che già mercoledì possano arrivare risorse aggiuntive per i territori - dice - Credo però sia necessario anche un patto con i cittadini per comportamenti sempre più virtuosi, nell'uso dei mezzi privati e del riscaldamento domestico". 

Il piano anti-smog, che verrà elaborato con il governo nazionale, deve prevedere "maggiori risorse per il trasporto pubblico green, investimenti su materiale rotabile e sistemi di trasporto sotterranei come la metropolitana, nonché l'accesso ai fondi europei destinati al risparmio energetico" spiega il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "In questi 10 anni è stato fatto molto, bisogna fare di più" afferma il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni ricordando che "servono misure strutturali, molte le abbiamo prese". Contrario alle targhe alterne e alle soluzioni di emergenza il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: "Non possiamo fare la danza della pioggia, ma bisogna attivarsi con gli strumenti della programmazione".

Un rinnovamento del parco dei mezzi pubblici, un piano per l'efficienza energetica, investimenti sulla mobilità sostenibile e stop ai dati che creano allarmismo sono alcune delle priorità che Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni, presenterà, domani, all'incontro al ministero dell'Ambeinte. "Dobbiamo trovare soluzioni assieme - ha detto Bonaccini - il tema è troppo serio e comune per sterili e inutili contrapposizioni". "Servono - ha spiegato - incentivi per la sostituzione del parco dei mezzi pubblici e privati più inquinanti e dare una spinta ai mezzi elettrici, come ha detto anche Renzi. Poi è necessaria una forte guida del Governo, sul modello della cabina di regia di Italia Sicura, per un grande piano di efficienza energetica degli edifici (scuole, uffici pubblici, ospedali) e per la sostituzione dei sistemi di riscaldamento anche dei privati. E bisogna continuare sulla strada degli investimenti per il trasporto pubblico, la mobilità dolce e la viabilità su ferro, in particolare per le merci". Altra priorità che Bonaccini presenterà al governo è lo stop "ai dati che creano allarmismi e che permettono a qualcuno di speculare sul problema. Servono un forte sistema delle Agenzie ambientali riconosciute, a garanzia per i cittadini, che sia in grado di operare, che dica come stanno le cose e come incidono le misure che prendiamo sui miglioramenti della situazione".

"Siamo pronti ad abolire il 'capodanno del clima'" ha detto il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi parlando del conteggio dei giorni di sforamento, che determina l'attivazione delle misure emergenziali di contenimento delle emissioni. "Né le condizioni meteo, né le polveri sottili ad esse collegate tengono conto dei limiti dell'anno solare e dunque è opportuno, in base al buon senso e al principio di precauzione, - ha osservato - cambiare la normativa e considerare come limite temporale per il conteggio non il capodanno, ma i 365 giorni precedenti. Ed in ogni caso la continuità del numero degli sforamenti deve essere tenuta in considerazione". "Lo smog - ha sottolineato - si combatte con interventi strutturali e piani d'azione omogenei. Serve l'alleanza del cittadino e l'intelligenza degli amministratori. Serve l'intesa tra scienza e politica. Occorre una strategia di prevenzione adeguata ai mutamenti climatici e alla casistica dei fenomeni che li accompagna e che investono le nostre città. Dobbiamo governare e prevenire il problema. Altrimenti resteranno le emergenze e la memoria corta che esse lasciano sul campo".

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