mercoledì 30 dicembre 2015

La biomassa nel Mugello non si farà più. AUTORIZZAZIONE REVOCATA DAL COMUNE DI SCARPERIA E SAN PIERO ALLA REVOVO

Un altro regalo di Natale al popolo degli inquinati per speculazione e a quello che teme di diventarlo e lotta. Dal Mugello una buona notizia: la centrale non si farà più. Scaduti i termini perentori per l'inizio lavori. La mobilitazione dei cittadini ha bloccato un timido tentativo di inizio lavori. Altrove la biotruffa è andata avanti lo stesso nella connivenza delle "istituzioni" e delle "agenzie pubbliche" (si fa per dire sono ormai troppo spesso articolazioni dei comitati di affari). Qui il comune ha fatto il suo dovere e  il Comitato NO Biomassa ha vigilato. Ricordiamo che in Mugello (come spesso in Toscana ma anche altrove) è la RENOVO s.p.a. la protagonista. La società sponsor di Legambiente (che ha santificato le sue centrali come "sostenibili" anche se sono identiche o peggiori di quelle che - qualche volta - i circoli di Legambiente contrastano)

fonte: http://www.ilfilo.net/bloccata-la-centrale-a-biomasse-di-petrona-scaduti-i-termini-di-inizio-lavori/


Bloccata la centrale a Biomasse di Petrona, scaduti i termini di inizio lavori


I lavori erano partiti. Ma sono stati bloccati. I termini erano già scaduti

SCARPERIA E SAN PIERO – Alle 24:00 del 28 dicembre è scaduto il termine, “perentorio”, per l’inizio dei lavori di costruzione della centrale termoelettrica a biomassa legnosa di Petrona. Per il “Comitato NO alla centrale a biomasse di Petrona”, l’autorizzazione è decaduta. Aldilà di un eventuale ricorso il progetto dovrà essere ripresentato e nuovamente autorizzato.
Cronaca di giornate convulse. Procedure urbanistiche, cavilli legali, pareri e consulenze tecniche. Una battaglia combattuta nella nebbia. E nel buio di una scarsa trasparenza amministrativa. La prima, quella meteorologica, è stagionale. Il secondo, totale, anche più persistente, è riconducibile alla politica. Però, “le oche”, insomma quei cittadini che intesero far valere le proprie ragioni, sulla qualità di vita e sul rispetto della normativa di salvaguardia del territorio, così per come vennero apostrofati dal manager di Renovo s.p.a., in quanto, a suo parere, dediti a proferire “emerite sciocchezze”, hanno inferta una profonda ferita al progetto biomasse.
I lavori erano partiti stamani. Ma sono stati bloccati. I termini erano già scaduti
I lavori erano partiti. Ma sono stati bloccati. I termini erano già scaduti

Ma ricapitoliamo, dati e fatti. I lettori più attenti, certamente, ricorderanno quanto stabilito nel documento “conferenza dei servizi”, atto con cui venne concessa l’autorizzazione a costruire la centrale a biomasse di Petrona. Un’assise che si svolse in due sedute, il 07 aprile ed il 19 giugno 2014. Seppure con una consistente lista di prescrizioni, peraltro finora senza riscontro, se siano state recepite o disattese, fu stabilito il termine ultimo per l’inizio dei lavori : 28 dicembre 2015.
Era ieri. E, appunto, fino alle 24:00 di ieri sera, fra la nebbia, non era stato aperto il cantiere. Ho seguito, passo dopo passo, l’impegno e la strategia di alcuni rappresentanti del Comitato che avversa questo progetto. Così, fin dall’antivigilia di Natale, era chiaro come il soggetto imprenditoriale, la Renovo s.p.a., fosse già scivolato su una prima inadempienza. Ovvero avrebbe dovuto inoltrare la prescritta, inderogabile e perentoria, dichiarazione di “inizio lavori” almeno sette giorni prima, antecedenti la data del 28 dicembre. Invece, ecco, l’evidenza di non aver rispettata questa prima tempistica. Quel documento è stato inviato per posta elettronica, certificata, il 23 dicembre, successivamente protocollato, in Comune di Scarperia e San Piero, il 24 dicembre. Subito il Comitato si era attivato, rivolgendo all’amministrazione comunale l’istanza per diramare una diffida formale, alla società Renovo s.p.a., affinché non iniziassero i lavori. Cioè, almeno non prima degli inderogabili sette giorni previsti dalla normativa. Di conseguenza la data sarebbe slittata al prossimo 30 dicembre. Comunque ben oltre quella sancita dalla “conferenza dei servizi”. In questi giorni, i volontari del Comitato si sono alternati nel monitoraggio dell’area PIP di Petrona. Poi, stamani, qualche minuto prima delle ore otto, ecco che sono arrivati i primi mezzi e le maestranze destinate ad aprire il cantiere. Due autocarri del tipo Fiat Iveco, con sei addetti, della società Eredi Montani Corrado s.a.s., di Pegognaga (MN), ed un artigiano locale, con un nano escavatore, trasportato in loco con un rimorchio trainato da un camion più grande. Passa parola, messaggi multimediali, insomma richiami per animali da cortile, e “le oche” sono accorse in zona. Nel frattempo sono stati avvertiti i Vigili della Polizia Municipale, così per dare testimonianza e verbalizzare quanto stesse accadendo. Giusto per stabilire con quali titoli, e dietro quali accordi, si stesse iniziando la delimitazione di una presumibile area di cantiere. Poi, sempre nello stesso frangente, il Comitato ha avuta la risposta attesa. Notizia ufficiale. Contattato telefonicamente da Alessandro Marucelli, Presidente del Comitato stesso, il responsabile del procedimento autorizzativo, per la costruzione della centrale termoelettrica a biomasse legnose di Petrona, insomma un funzionario della Città Metropolitana di Firenze, ha ufficialmente asserito : “è stato avviato il procedimento di revoca dell’autorizzazione – Renovo s.p.a. potrà opporre eventuali osservazioni entro 30 giorni dalla data di comunicazione del provvedimento che le verrà notificato”. Il motivo principale, che sembra aver spinto quell’ente a predisporre un tal atto, è proprio dovuto al mancato rispetto formale della tempistica relativa alla dichiarazione di inizio lavori. E si, eccoci, davanti al quadro, allo scenario, di una smisurata mancanza di serietà a tutti i livelli: imprenditoriale, progettuale, tecnico, amministrativo, urbanistico, legale, sanitario. Nessun trionfalismo, solo una vittoria parziale. Il Comitato, con “le oche”, insieme vanno avanti.
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I lavori erano partiti. Ma sono stati bloccati. I termini erano già scaduti
Ultim’ora, dal sito web del comune e di Scarperia e San Piero.
Con una nota pervenuta in data odierna la Città Metropolitana di Firenze ha comunicato alla società Renovo Bioenergy Scarperia Srl di aver avviato il procedimento di revoca dell’Autorizzazione Unica n.2410 del 23.06.2014 – Autorizzazione alla costruzione e all’esercizio della centrale termoelettrica a biomasse da 0,999 MWE da ubicarsi nel P.I.P. Petrona -La Torre nel Comune di Scarperia e San Piero. Con la stessa nota la ditta viene diffidata ad iniziare i lavori nelle more della conclusione del procedimento. http://sgonfiailbiogas.blogspot.it/2015/12/la-biomassa-nel-mugello-non-si-fara-piu.html

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