Per il 72% degli italiani alla conferenza Onu sul clima di fine mese bisognerebbe arrivare a un accordo vincolante sul taglio delle emissioni. Eppure il 62% è diffidente sul risultato che si raggiungerà a Parigi e una persona su due crede che i governi partecipanti avranno un atteggiamento ipocrita, dicendo parole alle quali non seguiranno fatti concreti. È quanto emerge dal XIII rapporto "Gli Italiani e il solare", presentato oggi durante il convegno: "Smart cities ed economia circolare" organizzato dalla Fondazione UniVerde e da IPR Marketing. In base al sondaggio, condotto su mille persone, l'87% del campione preferisce il solare ai combustibili fossili e la stessa percentuale sostiene che l'Italia, in futuro, dovrebbe investire proprio su questo tipo di energia. Quattro italiani su cinque si dicono ottimisti, sebbene lo considerino difficile, sulla possibilità di raggiungere l'obiettivo del 100% di energia rinnovabile entro il 2050. L'83% è favorevole alla carbon tax sulle attività che producono emissioni di CO2, mentre il 56%, con l'autoconsumo e una burocrazia più semplice sarebbe pronto a installare pannelli fotovoltaici. "L'energia solare è sempre più sostenuta dai cittadini ma ostacolata da leggi e burocrazie. Servono norme chiare e durature anche per lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili diffuse e per il riciclo degli impianti a fine vita", ha detto l'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde.
Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
Nessun commento:
Posta un commento