lunedì 2 novembre 2015

MAFIA CAPITALE Desecretata la relazione sui dirigenti sospetti: sarà usata in aula Il governo molla la lista dei 101


tratto da www.ilfattoquotidiano.it 

A quattro giorni dal maxiprocesso, il prefetto di Roma Franco Gabrielli desecreta il documento (che chiedeva lo scioglimento del Comune), e lo consegna finalmente al procuratore Pignatone. La relazione finì in Cdm il 27 agosto. L’ex assessore Sabella: “Più volte chiesi che ne fossero declassificate le parti che ci avrebbero aiutato a capire dove si nascondeva il marcio”
MAGGIORANZA ASSOLUTA al partito di governo I turchi incoronano Erdogan Ora il Sultano ha tutto il potere
Boeri, presidente Inps: “Sugli esodati non tutto è risolto, dimezziamo i v it a l i z i dei parlamentari”. Uno buono Renzi l’ha nominato, ora però gli dia ascolto
NEL 1995 Vent ’anni fa l’addio al premier d’I s ra e l e Quando il fanatismo uccise la pace (e Rabin)
 REICHLIN Intervista al padre nobile “Il Pd ha sconfitto e tradito la sinistra”I suo buongiorno è una riflessione tra sé e sé: “Non do mai interviste. È una cosa ass urda”. Cosa? “L’aver accettato questa chiacchierata”. Sì, e con il Fatto.
L’ATTO R E Gioé: “Il giorno in cui Totò Riina confe ssò...”
Q ue l l ’Italietta peggio della Casta Truffe, truffette, furbate, inciuci e connivenze: il caso dei dipendenti pubblici di Sanremo è solo l’ultimo di tanti scoperti nelle varie inchieste delle procure italiane
LA LOGICA DEL PODESTÀ Renzi e il fascino del comando solitario VOGLIONO COMMISSARIARE TUTTO » STEFANO FELTRI A Roma non è cambiato nulla, le buche sono ancora lì, gli uomini legati a Mafia Capitale al loro posto in Comune, ma tutti sono più sereni: è arrivato il commissario, evviva. Come per Expo, che è piaciuto tanto a giornali e tv anche perché decideva tutto uno solo. Matteo Renzi, che non è stato eletto ma ha preso il potere a colpi di primarie, è il primo aedo di questa logica commissariale, post-democratica (e anti-democratica, le elezioni sono un’inefficien - za). Sono passati appena quattro anni da quando il Paese celebrava il commissario del l’azienda Italia: Mario Monti. Sappiamo com’è finita, con i professori insultati (al di là delle loro colpe) e le odi al ritorno della politica. Il pendolo oscilla di nuovo verso i podestà. L’unica costante: il rifiuto di ammettere che forse le colpe non sono solo di chi comanda - politici o commissari - ma di chi finge di obbedire e intanto persegue il proprio interesse particolare a danno di quello generale.

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