sabato 28 novembre 2015

Europa taglia emissioni gas serra ma perde pezzi natura Agenzia Ue ambiente,ok riciclo rifiuti. Galletti, percorso lungo

di Tommaso Tetro
Mancano ormai poche ore all'apertura del vertice sul clima delle Nazioni Unite a Parigi, la Cop21, e l'Agenzia europea dell'ambiente (Aea) avverte che sulle emissioni ci stiamo comportando bene: i gas serra sono stati tagliati del 19% in 22 anni, tra il 1990 e il 2012; questo nonostante la produzione economica sia cresciuta del 45%. Eppure, al netto dei buoni risultati su qualità delle acque e sull'incremento nel riciclo dei rifiuti, la natura europea perde 'pezzi': la sua biodiversità che continua a essere minacciata; il 60% delle specie protette e il 77% dei diversi habitat vengono bollati in uno stato di conservazione 'non buono'. Cosa che non mette l'Europa sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo al 2020 di arrestare la perdita di biodiversità. ''Lo stato di salute dell'ambiente in Europa - osserva il ministro Gian Luca Galletti, in occasione della presentazione, insieme con l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), del rapporto Soer dell'Aea 'L'ambiente in Europa - stato e prospettive 2015' - testimonia la validità delle scelte politiche finora operate in sede Ue, ma allo stesso tempo ci ricorda che il percorso da fare per una qualità ambientale ottimale è ancora lungo''. E proprio alla Cop21 ''l'Europa si avvia con molti segnali positivi specie sulla riduzione delle emissioni, le rinnovabili, la gestione dei rifiuti'' ma anche ''ritardi da colmare'' sulla biodiversità. Secondo il documento dell'Aea le emissioni di gas serra sono in calo in 22 Paesi (tra cui Germania, Regno Unito, Italia, Francia, Finlandia, Danimarca) e in aumento in 11 (tra questi Spagna, Portogallo, Grecia). Nel 2012 Germania, Regno Unito e Italia fanno segnare le emissioni più alte; mentre Liechtenstein, Malta e Islanda le emissioni più basse. Inoltre per il National inventory report 2015 le emissioni di gas serra totali sono diminuite del 16,1% tra il 1990 e il 2013, passando da 521 a 467 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti; l'anidride carbonica nel 2013 rappresenta l'82,4% delle emissioni totali. Alla vigilia della Cop21, fa presente la sottosegretario all'Ambiente Silvia Velo, le informazioni del report sono anche ''una base indispensabile dei processi decisionali che tengano in considerazione l'enorme consumo di risorse naturali in tutte le attività e i settori della nostra economia''. Anche perché, conclude Velo, proprio ''l'industria ambientale, la green economy'' ha fatto registrare un incremento ''di oltre il 50% negli ultimi anni''.
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