sabato 28 novembre 2015

centrale Borgo Sabotino, state sereni. Commissione Ecomafie, cronica la lentezza dell'Italia per smantellare impianti nucleari Presidente Bratti, Spagna è molto più avanti

E' "cronica la lentezza con la quale procedono da anni in Italia le operazioni di decomissioning degli impianti nucleari". Lo afferma il presidente della Commissione bicamerale Ecomafie Alessandro Bratti al rientro dalla Spagna, dove è andato con alcuni componenti della Commissione "per acquisire informazioni relative alle pratiche utilizzate per la gestione dei rifiuti e per trarre elementi di confronto con le problematiche che sul tema l'Italia si ritrova ad affrontare".

In Spagna, spiega Bratti, "la gestione dei rifiuti avviene secondo uno specifico piano approvato dal Governo. Il piano periodicamente aggiornato, oggi siamo alla sesta edizione, consente alla Spagna di ottemperare senza difficoltà all'obbligo imposto dalla direttiva comunitaria 2011/70, che richiedeva la predisposizione e la trasmissione dei programmi nazionali alla Commissione europea entro il 23 agosto del 2015, termine che l'Italia non è riuscito a rispettare. Non è questo, inoltre, l'unico punto sul quale il nostro Governo è in ritardo - osserva Bratti - Era attesa, infatti, ad agosto l'autorizzazione alla pubblicazione della Carta delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito nazionale, predisposta dalla Sogin e verificata dall'Ispra. Di tale autorizzazione non si sa ancora nulla, come pure non si conosce lo stato della procedura ferma da un anno, per la nomina degli organi del nuovo Ispettorato per la Sicurezza Nucleare che il Governo stesso ha voluto istituire. Nè sembra sia stata presa alcuna decisione in merito alla governance della Sogin, il cui amministratore delegato si è dimesso ormai da un mese". 

Assieme a Bratti nella delegazione andata in Spagna c'eranoi deputati Stefano Vignaroli (M5S), Miriam Cominelli (PD), Renata Polverini (FI) e i senatori Paolo Arrigoni (LNP), Giuseppe Compagnone (AP) e Franscesco Scalia (PD). Una parte rilevante degli incontri e delle visite della missione ha riguardato i rifiuti radioattivi, in merito ai quali la Commissione ha da tempo avviato uno specifico approfondimento ed ha prodotto una prima relazione. In particolare, "la delegazione si è confrontata con l'ente di controllo spagnolo sulla sicurezza e la radioprotezione, il Ministero dell'industria, amministrazione di riferimento dal sistema istituzionale spagnolo nel settore nucleare, e con l'Enresa, la società di stato cui sono affidati il decomissioning degli impianti nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi a cominciare dalla realizzazione dei depositi nazionali. Incontro molto importante soprattutto in considerazione delle affinità delle scelte strategiche fatte in quel paese con quanto in Italia è previsto dalla legge. In Spagna è infatti in esercizio, fin dal 1992, sul sito di El Cabril, nella provincia andalusa di Cordoba, un'impianto superficiale di smaltimento per i rifiuti a bassa e media attività del tutto simile, per caratteristiche strutturali e modalità di gestione, a quello che dovrà essere realizzato nel nostro Paese. L'accurato sopralluogo svolto sull'impianto e le dettagliate informazioni ricevute - spiega Bratti - hanno confermato alla Commissione l'elevatissimo livello di sicurezza con il quale possono essere gestiti quei rifiuti, un livello non dissimile da quello che caratterizza le migliori installazioni industriali". 

In Spagna "è in corso di realizzazione un deposito temporaneo di lungo termine per i rifiuti ad alta attività e per il combustibile nucleare irraggiato, la cui operatività è attesa per il 2018. Il deposito sorgerà nei pressi di Villar da Camas, un piccolo comune scelto tra gli altri dieci che si erano candidati in vista dei vantaggi economici e occupazionali che ne deriveranno. Alla Commissione - aggiunge - è stato riferito che per le sole compensazioni territoriali, da erogare tra i comuni interessati entro un raggio di 20 km dall'istallazione, sono stati preventivati complessivamente 60 milioni di euro. La Commissione parlamentare ha appreso infine che la centrale spagnola di Iosè Cabrera (simile a quella italiana di Torino) spenta nel 2006 e avviata al decommissioning nel 2009, sarà portata allo stato finale di "prato verde" entro il 2018.
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