Avvistati attivisti-squali a Milano, davanti al quartier generale di Mareblu
Mareblu: “Svuoti il mare per una scatoletta di tonno”, “Tieni giù le mani dalla mia casa”. Ecco cosa c’era scritto sui cartelli di protesta dei nostri attivisti, travestiti da squali, in azione oggi davanti alla sede di Mareblu, uno dei maggiori marchi di tonno del mercato italiano per volumi e vendite, di proprietà del colosso mondiale Thai Union.
I consumatori chiedono che il tonno che arriva nelle loro scatolette provenga da una pesca sostenibile che non distrugge i nostri mari e rispetta i diritti dei lavoratori. Da questo punto di vistaMareblu è veramente fermo al palo: nel 2012 aveva promesso di fermare questo massacro e di diventare 100% sostenibile entro il 2016, ma, a un anno dalla scadenza, solo lo 0,2% del suo tonno è davvero pescato con metodi sostenibili. Come se non bastasse la sua casa madre, Thai Union, è stata recentemente collegata a gravi violazioni dei diritti umani lungo le proprie filiere.
Mareblu ha tradito la nostra fiducia: nonostante i proclami degli ultimi anni e gli spot pubblicitari, non ha fatto nulla per mantenere gli impegni presi!
CHIEDI A MAREBLU DI FINIRLA CON LA PESCA DISTRUTTIVA! http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Basta-svuotare-il-mare-per-una-scatoletta-di-tonno/
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