Dopo gli articoli dell’aprile 2011 tornano di attualità i
Laghi del Vescovo o Gricilli, con le varie sorgenti tra le quali la più famosa
è Fontana di Muro. Sono infatti in corso
lavori di miglioramento e recupero per un importo di circa 300 mila €. Per adesso
si vedono staccionate in legno e un gazebo in legno nell’area della
sorgente. L’area dei Gricilli è stata
oggetto di manifestazioni e di battaglie legali e amministrative tra i privati
possessori e le associazioni ambientaliste (Legambiente, WWF, Kronos 1991)
affiancate dai Verdi. Si sono celebrati anche alcuni processi alla fine i
vincitori sono i privati che tutt’ora detengono l’area. Ripercorriamone parte della lunga
storia. Secondo la Regione Lazio (che
scrive al privato possessore il 17.9.90) il 21.10.78 l’Opera Nazionale
Combattenti (alla quale è succeduta la Regione Lazio) ha concesso dal 15.11.78
al 14.11.82 “l’appezzamento di terreno” per “lo sfalcio delle erbe spontanee
cresciute su di esso”. Scrive sempre la
Regione “la SV (il privato n.d.r.) non ha ottemperato all’obbligo contrattuale
di rilasciare l’immobile, utilizzando lo stesso senza titolo e per uso diverso
da quello indicato nell’originaria concessione” … “invita la SV al rilascio
immediato del terreno… e la diffida dall’astenersi da qualsiasi attività
speculativa ovvero dello sfruttamento dei due laghetti siti nel terreno”. Nella seduta del consiglio regionale del
14/11/90, premesso che i Laghi del Vescovo sono 13 ha di grande rilievo idrogeologico
e utilità per lo studio della microfauna, l’importanza della zona non è
economica, ma ambientale, si rileva che l’uso del possessore “l’ha recintata,
allevandovi anatre ed inquinando tutto. Ha eretto un bar senza autorizzazione e
la gente non può utilizzare i Laghi”. Il possessore “ha intubato l’acqua, e la
vende nel suo ristorante. Si richiede di assegnare la zona all’università o
alle associazioni ambientaliste”. Con le importanti premesse si approva
all’unanimità la mozione che impegna il consiglio regionale a “includere nel
sistema regionale dei parchi l’area dei Laghi del Vescovo per una loro
valorizzazione attraverso l’istituzione di monumento naturale”. Il 1.3.90 i verdi e gli ambientalisti in un
esposto denuncia chiedevano di sapere se l’asportazione delle cannucce
fossilizzate dal fondo degli stessi laghi, insieme alle attività commerciali
costituissero reato. Si denunciava inoltre la demolizione del ponte sul fosso
retrostante i laghi per impedire il passaggio degli utenti (se non passando su
altro terreno del possessore). In precedenza
nel 1972 c’era stata una denuncia per inquinamento del Lago di San Carlo. In
seguito all’esondazione delle acque dei laghi e della vasca di espansione che
allegherà tutti i terreni circostanti, per il crollo delle rive dei laghi con
sub sidenza avvenuto il 17/4/91, delle sponde dovute, sembra proprio al taglio
della vegetazione circostante i laghi e i corsi d’acqua e ai percorsi pedonali
e stradali il comune di Pontinia emette l’ordinanza il 3/5/91 che vieta
l’accesso all’area lacustre per il pericolo della pubblica incolumità. Di
questo fenomeno se ne occupa Radio 1 e il TG regionale di Rai 3. Secondo il
Consorzio della Bonifica il cedimento di una tratta di circa 10 metri
dell’arginatura pensile. Tale fenomeno sempre secondo il Consorzio si ripete
con cadenza semestrale con costosi oneri a carico dello stesso ente consortile. da Il settimanale di Latina settembre 2012
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