ROMA - Due persone compariranno in tribunale, nello Zimbabwe, con l'accusa di aver ucciso illegalmente Cecil, il leone più famoso e vera e propria attrazione turistica del Parco nazionale Hwange. Lo annunciano in una nota congiunta la Zimbabwe National Parks and Wildlife Authority e la Safari Operators Association, sottolineando che i due - un cacciatore professionista e il proprietario di una fattoria - affronteranno l'accusa di caccia illegale.
Il cacciatore professionista, Theo Bronchorst, avrebbe infatti attirato il leone in una fattoria al di fuori dei confini dell'area protetta, per permettere a un turista americano di ucciderlo. Quest'ultimo è però ancora latitante: secondo la Zimbabwe Conservation Task Force avrebbe pagato 50mila dollari per uccidere l'animale e avrebbe già lasciato il Paese.
Il cacciatore professionista, Theo Bronchorst, avrebbe infatti attirato il leone in una fattoria al di fuori dei confini dell'area protetta, per permettere a un turista americano di ucciderlo. Quest'ultimo è però ancora latitante: secondo la Zimbabwe Conservation Task Force avrebbe pagato 50mila dollari per uccidere l'animale e avrebbe già lasciato il Paese.
L'uomo, un dentista americano di 55 anni, Walter Palmer del Minnesota, ha riconosciuto di avere ucciso il leone, ma ha detto di ignorare che fosse protetto spiegando di essersi fidato del parere delle guide locali secondo cui la caccia era legale. Palmer, già condannato in passato per avere sparato ad un orso nero in Wisconsin, ha rilasciato un comunicato dopo essere stato identificato dalle autorità dello Zimbabwe, che lo starebbero ricercando.
E intanto lo Zimbabwe piange il suo leone più amato: Cecil, un esemplare di 13 anni, dalla caratteristica criniera nera, ucciso il primo luglio. I cacciatori, spiega il Telegraph, avrebbero attirato di notte con un'esca l'animale fuori dall'area protetta (dentro il parco gli animali non possono essere cacciati) e lo avrebbero ferito con arco e freccia. Il giorno dopo Cecil viene trovato ferito e viene finito con un fucile, per poi essere decapitato e scuoiato. I "trofei" di caccia sono stati confiscati. Ora si teme anche per i suoi cuccioli: dal momento che Cecil è morto, l'altro maschio dominante, Jericho, probabilmente ucciderà tutti i suoi discendenti. L'animale indossava dal '99 un collare Gps ed era parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford.
E intanto lo Zimbabwe piange il suo leone più amato: Cecil, un esemplare di 13 anni, dalla caratteristica criniera nera, ucciso il primo luglio. I cacciatori, spiega il Telegraph, avrebbero attirato di notte con un'esca l'animale fuori dall'area protetta (dentro il parco gli animali non possono essere cacciati) e lo avrebbero ferito con arco e freccia. Il giorno dopo Cecil viene trovato ferito e viene finito con un fucile, per poi essere decapitato e scuoiato. I "trofei" di caccia sono stati confiscati. Ora si teme anche per i suoi cuccioli: dal momento che Cecil è morto, l'altro maschio dominante, Jericho, probabilmente ucciderà tutti i suoi discendenti. L'animale indossava dal '99 un collare Gps ed era parte di un progetto di ricerca dell'Università di Oxford.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Nessun commento:
Posta un commento