Nella prossima primavera si tornerà a
votare per il rinnovo del consiglio comunale di Pontinia, sarà la
prima volta del doppio voto di genere (uomini e donne), con l’obbligo
della candidatura di almeno 5 donne per ogni lista e forse con la
lista del M5S. Saranno anche le ultime elezioni con il turno secco,
oppure le prime a doppio turno, in questo caso se il candidato sindaco più votato
non supererà il 50% ci sarà il ballottaggio. Infatti oggi il
sindaco Eligio Tombolillo ha annunciato che il nostro comune ha
superato i 15 mila abitanti, se tale dato sarà consolidato per
tempo, ci sarà appunto il doppio turno, le possibilità di
apparentamento e più liste collegato allo stesso candidato a
sindaco. In questo modo ci potrebbero essere centinaia di candidati
con una enorme dispersione sia di liste che di preferenze con
molteplici sorprese. L’altra novità è che Eligio Tombolillo
(sindaco dal 1994 al 2003 e dal 2006 a oggi) non si potrà
ricandidare a sindaco ma quasi sicuramente sarà candidato
consigliere. Oggi il pd ha tutta la giunta e la maggioranza assoluta
in consiglio comunale. Il pd ha già fatto sapere che per la scelta
del candidato sindaco farà ricorso alle primarie, ancora non si sa
se allargato ad altri partiti (ex ulivo oppure quelli con cui governa
quindi pdl, FdI, Ncd e altre frattaglie di destra, oppure con cui
amministra la regione Lazio) e ai vari indipendenti. Per la destra
(se non si candida con il pd) si fanno i nomi, quali candidati a
sindaco dei componenti dell’attuale opposizione (si fa per dire) in
consiglio comunale. Sicuramente ci saranno delle sorprese. Per il pd
i nomi sono tra i vari assessori e consiglieri comunali oggi in
carica. Tutte persone valide di cui però la gente poco conosce
dell’impegno per amministrare la città e che rischiano di
aumentare il siderale distacco della politica dai bisogni della
gente. Di conseguenza aumenterà l’astensione. La crisi politica,
morale e sociale della destra in provincia di Latina è cominciata
proprio a Pontinia nel 2005 e nell’ultimo anno l’alleanza
trasversale di potere tra forza Italia e pd ha fatto saltare tanti
comuni contrari ad acqualatina o all’attuale gestione della
partecipata: Pontinia, Nettuno, Terracina, mentre rischiano Latina e
Cisterna. Il rischio che la lunga mano affaristica arrivi a Pontinia,
o meglio a Pontinia già c’è, è che rischi di condizionare le
scelte dei candidati a sindaco e che il sindaco una volta eletto
venga comandato a bacchetta da Fondi o da Latina o Roma. Facile
immaginare che, se i candidati sindaco saranno quelli oggi dati per
probabili, che la partecipazione venga ancora ridotta e il livello
del programma elettorale (quello vero non quello finto dei sogni e
delle prese per i fondelli) sia ancora più basso e squallido.
D’altronde proprio la forte speculazione che caratterizza molti
schieramenti allontana dalla politica e dalla partecipazione le
persone migliori (dal punto di vista sociale, politico, delle
capacità amministrative, dell’impegno per il bene comune) a
vantaggio di veline oppure di persone dalla scarsa personalità e
quindi facilmente influenzabili. Molti dei candidati faranno poco o
nulla (ufficialmente) per avere la candidatura certi che questa, la
candidatura, gli arrivi per diritto (ereditario, di potere,
professionale, confessionale, clientela). Comunque chi vuole vincere
le elezioni avrà tre possibilità: 1) allargare la partecipazione
cercando alleanze, con un programma elettorale vero, basato sulle
esigenze del territorio e del bene comune, puntando su persone
disposte ad impegnarsi per la comunità e non per gli affari; 2)
studiare i risultati elettorali precedenti e in particolari
referendari scoprendo che in genere il voto viene orientato verso il
probabile vincitore (una buona percentuale sale su ogni carro del
vincitore che passa) oppure verso la convenienza o il potere; 3) la
solita promessa farlocca di posti di lavoro magari con il mega centro
commerciale o con un’azienda o con altre promesse da voto di
scambio rendendo edificabile questo o quel terreno, funziona sempre.
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