Sull’Isola d’Ischia, nel comune di Forio, c’è la spiaggia di Cava dell’Isola, da sempre luogo di ritrovo dei giovani che ne apprezzano la bellezza, e da dove è possibile ammirare uno dei tramonti più mozzafiato osservabili nel Mediterraneo.
Sulla collinetta a ridosso di questa spiaggia, in data successiva al 2003 (pertanto al di fuori di qualsiasi potenziale applicazione del famoso condono), è stato costruito ex-novo un complesso ricettivo alberghiero che ha devastato una zona di inestimabile bellezza e dal paesaggio incontaminato, come denunciato in un’interrogazione parlamentare ad oggi tuttora senza risposta, nella quale si descrive ‘un’area in cui vige il pieno vincolo paesaggistico ed il regime di inedificabilità assoluta (300 metri dalla costa), in considerazione, a maggior ragione, del forte rischio idrogeologico presente sul territorio’.
Il ‘villaggio turistico’ sorto alle spalle di Cava dell’Isola prende il nome di Baia delle Sirene e pienamente operativo da qualche anno a questa parte.
Da qualche anno sulla collinetta su cui sorge l”opera’ è un susseguirsi di frane e smottamenti che si riversano sulla famosa spiaggia sottostante.
Dopo numerose denunce, manifestazioni, petizioni eflash mob (tutto cominciato nel lontano 2010) a marzo 2014 il Comune di Forio (che, quasi fossimo sul set di “Qualunquemente“, qualche anno prima aveva comeAssessore al Turismonientedimeno che l’avvocato difensore del gruppo alberghiero) è arrivato alla conclusione di vietare l’accesso alla spiaggiamentre nessun provvedimento è stato preso contro chi è responsabile dell’invasione di tonnellate di cemento a ridosso dell’arenile interessato.
Nessun ripristino della zona o risarcimento dei danni ambientali e del lavoro di riconsolidamento della spiaggia è stato eseguito dai privati. In compenso l’amministrazione comunale ha fatto installare una palizzata con pali e reti di ferro che avrebbero dovuto contenere eventuali crolli.
Oggi, a distanza di un anno da questi lavori (costati decine di migliaia di euro ed eseguiti “in danno” dopo che i privati avevano fatto orecchie da mercante rispetto alle numerose diffide ricevute) la spiaggia viene chiusa nuovamente, in piena stagione turistica a causa del pericolo rappresentato proprio da quei ferri che avrebbero dovuto proteggere i bagnanti.
Tutto ciò mentre turisti continuano ignari (vedi foto) a frequentare la struttura e prendere il sole su un costone franoso a strapiombo. Speriamo vivamente di non dover attendere l’ennesima “frana mortale” prima che vengano presi provvedimenti. http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/25/ischia-lhotel-che-rischia-di-franare-sulla-spiaggia-con-i-clienti-dentro/1810850/
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