http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=2276
Non dimenticare Chernobyl significa ricordare anche i fallout dimenticati in Italia.
Noi lo facciamo così! Prima parte dell'intervista pubblicata da MAINFATTI:
Mondo in Cammino: dopo due anni Rovello Porro ancora da "bonificare"
Nell'aprile del 2013 Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, insieme al prof. Paolo Scampa, presidente dell'AIPRI (Associazione Internazionale per la Protezione contro le Radiazioni Ionizzanti), hanno avvertito come alle porte di Milano ci sia una "Chernobyl dimenticata". Dopo due anni, a Rovello Porro "non pare che siano stati fatti grandi passi avanti" anche se "l'ultimo rapporto della NUCLECO che ha ribadito la necessità di 'bonificare' " la città.
Nell'aprile del 2013 Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, insieme al prof. Paolo Scampa, presidente dell'AIPRI (Associazione Internazionale per la Protezione contro le Radiazioni Ionizzanti), hanno avvertito come alle porte di Milano ci sia una "Chernobyl dimenticata"1. Dall'estrapolazione dei dati disponibili, infatti, i due ricercatori indipendenti hanno scoperto che nel 1989 sarebbe stato fuso a Rovello Porro forse "dal 4 al 40% del Cesio 137 ricaduto in Italia in seguito alla catastrofe di Chernobyl" proveniente da "fonte radioattiva orfana, contenuta in un carico di alluminio proveniente dall'Est Europa". Eppure, dopo due anni dalla denuncia di tale scandalo, la Onlus Mondo in Cammino rischia di chiudere poiché "allo stato attuale, abbiamo risorse certe solo per i prossimi due mesi" spiega Massimo Bonfatti in una intervista a Mainfatti.it, assicurando però che l'intenzione dell'associazione "è ovviamente, quella di continuare" [CLICCA QUI... CONTINUA TUTTA L'INTERVISTA]
Guarda anche:
La nostra denuncia nel 2013 sul fallout radioattivo di Rovello Porro
Noi lo facciamo così! Prima parte dell'intervista pubblicata da MAINFATTI:
Mondo in Cammino: dopo due anni Rovello Porro ancora da "bonificare"
Nell'aprile del 2013 Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, insieme al prof. Paolo Scampa, presidente dell'AIPRI (Associazione Internazionale per la Protezione contro le Radiazioni Ionizzanti), hanno avvertito come alle porte di Milano ci sia una "Chernobyl dimenticata". Dopo due anni, a Rovello Porro "non pare che siano stati fatti grandi passi avanti" anche se "l'ultimo rapporto della NUCLECO che ha ribadito la necessità di 'bonificare' " la città.
Nell'aprile del 2013 Massimo Bonfatti, presidente di Mondo in Cammino, insieme al prof. Paolo Scampa, presidente dell'AIPRI (Associazione Internazionale per la Protezione contro le Radiazioni Ionizzanti), hanno avvertito come alle porte di Milano ci sia una "Chernobyl dimenticata"1. Dall'estrapolazione dei dati disponibili, infatti, i due ricercatori indipendenti hanno scoperto che nel 1989 sarebbe stato fuso a Rovello Porro forse "dal 4 al 40% del Cesio 137 ricaduto in Italia in seguito alla catastrofe di Chernobyl" proveniente da "fonte radioattiva orfana, contenuta in un carico di alluminio proveniente dall'Est Europa". Eppure, dopo due anni dalla denuncia di tale scandalo, la Onlus Mondo in Cammino rischia di chiudere poiché "allo stato attuale, abbiamo risorse certe solo per i prossimi due mesi" spiega Massimo Bonfatti in una intervista a Mainfatti.it, assicurando però che l'intenzione dell'associazione "è ovviamente, quella di continuare" [CLICCA QUI... CONTINUA TUTTA L'INTERVISTA]
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