I carabinieri di Napoli: Simone, manager arrestato di Cpl, aveva un “canale
p r e fe r e n z i a l e ”con il premier, il sottosegretario Lotti e Nardella. Il sindaco
di Firenze doveva cenare con i generali della Gdf Adinolfi e Bardi (poi indagat i )
e il boiardo Fortunato. Sui finanziamenti della cooperativa svelati dal Fat t o,
la Meloni annuncia: “Li do in beneficenza”. Palazzo Chigi invece tace
LA LETTERA TROVATA DAI PM
Caso D’Alema:
Italianieuropei
chiese i soldi
alla Concordia
VIAGGIO NELLA TENUTA UMBRA I vini dell’oste Max
e la vigna coi baffi
» SILENZIO » L’ex deputato Pd Antonello Soro scrive al premier contro la stampa
Il bavaglio di Mister Privacy
in soccorso degli amici Il Garante pare pronto a riscrivere la legge
sulle intercettazioni, anche se l’ex ministro
degli Esteri non è stato “s p u t t a n a to” dai pm,
ma dagli amici che lo portavano in giro
B e r l u s co n i attacca gli oppositori interni: “Basta slealtà, si decide
a maggioranza, e Bondi stia zitto”. Ma chi si crede di essere, Renzi?
LE DONAZIONI
SENZA VOLTO
PER PARTITI
E FONDAZIONI
Massimo D’Alema non è né
pazzo né ubriaco. Il vino
prodotto dalla tenuta dell’ex
premier è ottimo, ma ha ben poco
a che fare con la sua apparentemente
furibonda reazione
all’inchiesta sulla Cpl.
IL PADRONE DEL PALAZZO
Lotti, il nuovo Letta
col vassoio dei caffè
L’ASSE SULLA CRIMEA Gli sms di Mosca
e i 9 milioni di euro
al Front National
L’uomo di Monda
da Latina a NY
al Festival di Roma PIACE ALLA GENTE CHE PIACE
il fatto quotidiano 4 aprile 2015
BANDA RENZI E FIAMME GIALLE:
CENA E “CANALE PREFERENZIALE”
PER IL NOE ERA “LA RETE RELAZIONALE” DEL DIRIGENTE DELLA COOP SIMONE
di Marco Lillo
S
econdo i carabinieri
del Noe c’era anche il
premier Matteo Renzi
nella rete relazionale
di Francesco Simone, l’ex responsabile
(craxiano) delle relazioni
istituzionali della coop
rossa modenese Cpl Concordia.
Simone è stato arrestato lunedì
su richiesta dei pm di Napoli
Henry John Woodcock,
Celestina Carrano e Giuseppina
Loreto, con l’accusa di avere
corrotto il sindaco di Ischia per
l’appalto della metanizzazione
dell’isola. È stato intercettato
dai carabinieri del Noe perché
da lui passavano tutti i rapporti
più delicati della cooperativa
con il mondo politico e i generali
delle varie forze armate.
Simone nel novembre del 2013
si preoccupa di bonificare gli
uffici della Cpl dalle cimici.
Scrive il Noe, guidato dal colonnello
Sergio De Caprio: “Si -
mone accenna al ‘Generale’ che
potrebbe interessare per fare la
bonifica, il quale potrebbe riservargli
un prezzo di riguardo.
Più avanti cita il generale Adinolfi”.
Adinolfi è un generale
amico di Adriano Galliani che
dalle intercettazioni dell’inchie -
sta P4 emergeva in ottimi rapporti
con Berlusconi.
I PM NAPOLETANI, sospettando
che sia lui (mentre era un
altro) mettono sotto controllo il
telefonino di Adinolfi, poi prosciolto
con tante scuse. Proprio
intercettando Adinolfi si registrano
i rapporti sorprendenti
tra un generale amico del giro
berlusconiano e Renzi in persona.
Il generale è tra i primi a
far squillare il telefono del premier
nel giorno del suo compleanno
e dispone secondo i carabinieri
di notizie sulla staffetta
imminente con Letta. Non
solo. È la sponda scelta da uno
dei burocrati più potenti d’Ita -
lia, Vincenzo Fortunato, per arrivare
tramite Dario Nardella
all’esecutivo. Si organizza persino
una cena tra l’attuale sindaco,
Fortunato e i generali della
GdF Vito Bardi e appunto
Adinolfi, entrambi indagati e
prosciolti nell’indagine P4. Il
periodo di queste conversazioni
tra Renzi-Lotti-Nardella e
Adinolfi, registrate dal Noe, va
dal dicembre 2013 al febbraio
2014. Renzi ha già conquistato
il partito e si accinge, tra un
Enrico stai sereno e l’altro, a fare
le scarpe a Letta.
IN UNA RICHIESTA di proroga
delle intercettazioni su Simone
del 7 febbraio del 2014 - nonostante
non risulti che né
Renzi né Adinolfi conoscano il
manager Cpl - i carabinieri scrivono:
“L’attività di intercettazione
in atto ha permesso di
evidenziare la rete relazionale
che Simone è riuscito a creare
nel corso del tempo che gli è
funzionale a perseguire in tutti i
modi i propri interessi a tal riguardo
egli (Simone, ndr) riesce
ad avere un canale preferenziale
sia con il segretario del Pd Matteo
Renzi sia con Luca Lotti e
Dario Nardella”. A questo punto
annotano: in data 11 gennaio
2014 alle ore 9 e 11 ha intrattenuto
una conversazione in
occasione del compleanno dello
stesso segretario Pd”. La telefonata
di auguri dovrebbe essere
intercorsa tra Adinolfi e
Renzi ed è stata registrata ma
non depositata nell’indagine
sullo scandalo Ischia. Le telefonate
sul telefonino di Adinolfi
con il trio Renzi-Lotti-Nardella
invece sono finite a Roma
in un fascicolo senza indagati
all’attenzione del pm Roberto
Felici. A quello che risulta al
Fa t to tutto finirà in archivio. Nel
fascicolo napoletano però non
tutte le telefonate sono state
omissate. E resta il riferimento
a quel “canale preferenziale –
cioé Adinolfi per il Noe – sia
con Matteo Renzi sia con Luca
Lotti e Dario Nardella” di Simone
che sarebbe testimoniato
da “due vicende in particolare”:
il tentativo di Adinolfi di ottenere
la nomina a comandante
generale della Finanza al postodel generale Saverio Capolupo
e “l’interessamento di Adinolfi
per far incontrare il consigliere
Fortunato con Nardella”, allora
vicesindaco di Firenze. Il 28
gennaio del 2014 Nardella, ancora
vice sindaco, scrive il Noe,
“chiama Adinolfi e gli dice di
essere in compagnia del comune
amico Maurizio Cosasco
(presidente della Federazione
dei medici sportivi). Nardella
dice inoltre di avere conosciuto
il collega di Adinolfi, il generale
della Finanza Vito Bardi il quale
gli avrebbe raccontato di
‘quella vergogna’ (riferendosi presumibilmente alla nomina
del generale Capolupo al vertice
della Finanza). Gli interlocutori
– prosegue il Noe – si propongo
di organizzare un pranzo a casa
di Adinolfi insieme al generale
Bardi, Vincenzo Fortunato e
Maurizio Cosasco, poi fissato
per mercoledì 5 febbraio”.
I contatti tra Adinolfi e il giglio
magico non rassicurano molto.
Adinolfi è stato comandante
interregionale della Toscana e
dell’Emilia Romagna e quindi
ha coordinato le forze che teoricamente
dovrebbero indagare
sul Comune di Firenze e magari
verificare se le tante notizie giunte su Renzi, la casa offerta
dall’amico Carrai e la carriera
pensionistica nell’azienda di famiglia
abbiano un senso. Anche
perché Adinolfi è in corsa
per una nomina e Renzi potrebbe
aiutarlo. L’11 febbraio
del 2014, scrivono i carabinieri
ai pm, “l’ex comandante generale
della Gdf D’Arrigo chiede a
Michele Adinolfi il numero di
telefono di Dario Viganò per i
biglietti della partita del Milan”.
Il generale Adinolfi è amico da
trenta anni di Adriano Galliani
con il quale condivide la passione
rossonera. Poi “D’Arrigo hiede ad Adinolfi se il suo capo
è stato confermato, aggiungendo
(sorridendo, ndr) che non lo
sa nessuno. Adinolfi (sorridendo,
ndr) riferisce di sì”. Da alcune
settimane il governo Letta
ha confermato il comandante
Saverio Capolupo. La domanda
di D’Arrigo è ironica.
POI SCRIVE il Noe: “D’Arrigo
chiede ad Adinolfi se lui è ancora
in corsa Adinolfi risponde
di sì”. Secondo i carabinieri,
Adinolfi puntava a diventare
comandante generale della
Gdf scalzando Capolupo mentre
sembra più sensato pensare
che il generale volesse andare
al vertice dell’Aise, al posto di
direttore o vicedirettore del
servizio segreto che in quel
momento era vacante, una
scelta della Presidenza del
Consiglio. Ovvio che Adinolfi
fosse molto interessato alle vicende
politiche e alla staffetta.
E non era il solo. L’11 febbraio
del 2014, scrive il Noe, Vincenzo
Fortunato e Adinolfi
parlano di politica. L’ex capo
gabinetto di Giulio Tremonti
– sopravvissuto anche nell’era
Prodi con Di Pietro – chiede
lumi. “Dalla conversazione
emerge come Adinolfi – scrive
il Noe – abbia notizie in prima
persona sulle quotidiane vicende
della politica nazionale
e come Fortunato chiede di essere
immediatamente aggiornato
sulle novità (riferendosi
verosimilmente alle vicende
politiche in generale, ma anche
a quelle di suo interesse,
riconducibili al fatto di aver
dato, tramite il generale Adinolfi,
la sua disponibilità a Dario
Nardella”. Probabilmente
nel pranzo a casa Adinolfi della
settimana prima. Fortunato
chiede: “Hai qualche notizia?”
e, scrive il Noe “Adinolfi riferisce
che forse stasera ne saprà
qualcosa in più ed aggiunge
‘io penso che lui (Renzi, ndr)
vuole entrare’”.
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