mercoledì 22 aprile 2015

Greenpeace Canarie- shock, petrolio per chilometri


News - 21 aprile, 2015
Abbiamo sorvolato l’area dove è affondato il peschereccio Oleg Naydenov: c'è una scia idrocarburi lunga 70 km.
Le nostre macchine fotografiche hanno fatto appena in tempo a documentare quello che sta accadendo al largo delle isole Canarie, poco prima che le autorità spagnole decidessero di chiudere lo spazio aereo nell’area interessata. 
Una scia pericolosa ed inquietante di idrocarburi viaggia verso sud ovest, alla volta di Capo Verde, arcipelago che dipende da pesca e turismo, nonché paradiso della tartaruga caretta (Caretta caretta).
Alcune tartarughe colpite dallo sversamento sono già state salvate e portate all’Istituto Canario de Ciencias Marinas.
Affondare in alto mare l’Oleg Naydenov è stata una follia: il combustibile continua a fuoriuscire, e ora bisogna rimuovere con urgenza quel che resta nel peschereccio.
Al danno si aggiunge però una beffa molto pericolosa: c’è infatti il rischio che, durante le attività di disinquinamento, vengano usate grandi quantità di disperdenti, sostanze che dovrebbero funzionare come “smacchiatori” per le chiazze di idrocarburi, e che sono però altamente tossiche.
Per quanto ne sappiamo, solo una piccola percentuale di combustibile è arrivata a galla. Le immagini che saranno trasmesse dal ROV (Remotely Operated Vehicle, veicolo filoguidato subacqueo), che dovrebbe essere operativo nell’area da oggi, saranno fondamentali per capire quanto carburante è andato davvero disperso.
Noi continuiamo a monitorare la situazione: per questo abbiamo chiesto di partecipare come osservatori sulla “Miguel de Cervantes”, la nave incaricata di seguire le operazioni di disinquinamento.


L’unico modo per non rischiare mai più disastri legati al petrolio è voltare le spalle alle fonti fossili…e già più di 120mila persone sostengono questa scelta: UNISCITI A LORO.

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