sabato 21 marzo 2015

Ecoreati: mondo ricerca dice 'no' a divieto esplosioni mare per la ricerca di idrocarburi. Testo inizia 'viaggio' a Montecitorio. Associazioni,no modifiche

Il mondo della ricerca italiana con una lettera ad hoc dice un 'no' secco al divieto di esplosioni in mare per ricerca di idrocarburi, la cosidetta tecnica dell'air gun introdotta con un emendamento al Senato al provvedimento sugli ecoreati. Ma, al netto della lettera con cui otto istituti di ricerca si rivolgono al governo e ai deputati facendo presente che il divieto ''blocca lo sviluppo della scienza'', la modifica del testo sugli ecoreati sono elemento di interesse anche per alcune lobby che nella proibizione vedono uno stop, o quantomeno delle difficoltà, per le loro attività. Sul punto però una parte dei deputati ha già preso posizione: nessuna modifica, il testo va approvato definitivamente; cosa che trova d'accordo le associazioni, Legambiente in testa che sui social ha già da giorni lanciato la campagna in cui chiede di non cambiare 'neanche una virgola'.

Intanto, il testo inizia domani il suo 'viaggio' a Montecitorio dopo esser stato a Palazzo Madama per oltre un anno; e, dove, in Aula il governo è andato 'sotto' proprio sull'emendamento che fa diventare l'air gun un reato. La commissione Giustizia alla Camera ha in calendario l'esame del ddl 'in materia di delitti contro l'ambiente', con relatore Alfredo Bazoli del Pd.

Gli istituti di ricerca - Cnr, Conisma (Consorzio nazionale interuniversitario per le scienze del mare), Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale), Società geologica italiana e Stazione zoologica Anton Dohrn - scrivono che ''vietare l'utilizzo dell'air gun significa bloccare lo sviluppo delle conoscenze dell'interno della Terra, in sostanza significa impedire lo sviluppo della scienza senza un reale motivo''; si tratta secondo loro di una norma che sembra colpire le attività minerarie ma che blocca anche il mondo della ricerca scientifica: ''netta contrarietà - scrivono - alla proibizione cieca dell'uso di air gun. Siamo pronti ad impegnarsi al fianco del governo e dei rappresentanti parlamentari per trovare una soluzione condivisa, sostenibile e scientificamente valida all'utilizzo dell'air gun''. Ai ricercatori rispondono le associazioni ambientaliste, esprimendo ''perplessità e stupore'' sul fatto che sembrano motivazioni del ''mondo petrolifero'': il divieto per la tecnica dell'air gun riguarda solo le trivelle, ''non c'è nessuna limitazione alla ricerca scientifica nel ddl sugli ecoreati''.
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