Dopo essere stato il fenomeno che ha contribuito a sostenere la ripresa economica degli Stati Uniti, garantendo indipendenza dalle importazioni e energia elettrica in quantità a basso prezzo, il gas e il petrolio estratto dalla roccia stanno provocando non pochi problemi al sistema finanziario. Con le quotazioni del greggio dimezzate in sei mesi, fallimenti, licenziamenti, bancarotte e una montagna di crediti inesigibili sono all'ordine del giorno
MILANO - Il primo fallimento è avvenuto alla fine del 2014. Ma non è giunto inaspettato: i più avveduti lo aspettavano e lo temevano, dopo il crollo del prezzo del petrolio, precipitato in pochi mesi da oltre 110 dollari al barile a meno di 50 dollari. Il fallimento di una piccola società texana più che un campanello d'allarme è stato il segnale del liberi tutti. E che la bolla dello shale oil e dello shale gas, cresciuta a dismisura nel corso dell'ultimo decennio, era matura per scoppiare.Dopo essere stato il fenomeno che ha contribuito a sostenere la ripresa economica degli Stati Uniti, garantendo indipendenza dalle importazioni e energia elettrica in quantità a basso prezzo, il gas e il petrolio estratto dalla roccia stanno provocando non pochi problemi al sistema finanziario. Fallimenti, licenziamenti, bancarotte e una montagna di crediti inesigibili sono all'ordine del giorno.
Con il petrolio a prezzi così bassi, giacimenti nati per essere vantaggiosi con le quotazioni del barile attorno ai 90-100 dollari sono diventati improvvisamente un
Detto in altri termini, con il crollo del greggio, in alcuni casi i costi sono aumentati del 100 per cento, perché i giacimenti hanno fermato la produzione e non c'era più la materia prima estratta per coprire le
Per chi non è amante dei grandi complotti, va ricordato che lo shale è vittima anche dell'eccesso di
E quando non sono le condizioni economiche a frenare lo sfruttamento del gas e del petrolio da roccia, subentrano le resistenze ambientaliste e delle comunità locali. E' il caso della Gran Bretagna, unico paese della Ue che ha scelto di sfruttare questa risorsa assieme alla Polonia, dove è stata votata una moratoria alla Camera dei Comuni per le attività di esplorazione, in attesa di studi più approfonditi sulle conseguenze al territorio. Ma anche dell'Algeria: nella capitale c'è stata da poco una grande manifestazione degli abitanti dell'area in cui è stato scoperto uno sconfinato giacimento (200mila miliardi di metri cubi di gas, sfruttabile per il 10 per cento almeno). Il Governo ha sospeso le attività, per il momento. Ma non è detto che lo stop prosegua: i giacimenti di gas algerini sono vantaggiosi con il petrolio a 130 dollari e il
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