sabato 28 febbraio 2015

Rida Ambiente, “Dal 10 marzo stop allo smaltimento rifiuti”

Impossibilità, a partire dal 10 marzo 2015, di trattare e smaltire i rifiuti solidi urbani prodotti da 1.000.000 di abitanti equivalenti della Regione Lazio in conformità alla normativa europea – Mancata individuazione da parte della Regione Lazio di una rete integrata e adeguata di impianti di trattamento e smaltimento, incluse le discariche, per la gestione dei rifiuti solidi urbani – Inadempimento della Repubblica italiana agli obblighi derivanti dagli artt. 2e 6 della direttiva 1999/31/CE, dagli artt. 4, 12 e 16 della direttiva rifiuti 2008/98/CE e dalla sentenza della Corte giustizia, 15 ottobre 2014, C-323/13“.
Così in una nota alla Commissione Europea comunica l’amministratore unicoR.I.D.A. Ambiente S.r.l. Fabio Altissimi
“La scrivente – si legge – è titolare di un impianto autorizzato al trattamento meccanico-biologico dei rifiuti solidi urbani, conforme alle migliori tecniche disponibili (BAT), operante nella Regione Lazio a servizio del sub-ambito territoriale ottimale (subATO) di Latina e di numerosi comuni dei subATO di Colleferro e Roma. L’impianto soddisfa un fabbisogno di trattamento pari a circa 1.000.000 di abitanti equivalenti.
L’impianto recupera in media il 61% dei rifiuti urbani indifferenziati in ingresso, mediante trattamento (bioessiccazione) e produzione di combustibile derivato da rifiuti (CDR/CSS) avviato a recupero energetico. La frazione stabilizzata restante (35-39% circa) è destina allo smaltimento in discarica in conformità alla normativa europea e nazionale.
L’impianto tratta attualmente poco più di 224.000 ton/anno di rifiuti urbani (su 410.000 ton/annue autorizzate) e ha quindi necessità di smaltire in discarica, al momento, circa 89.000 ton/anno di rifiuti.
Attualmente, nel subATO di Latina, è autorizzata una sola discarica con potenzialità residua a disposizione della scrivente di 12.500 ton nell’arco dei prossimi cinque mesi, pari a 83 ton/giorno. La potenzialità di smaltimento è quindi pari soltanto al 14% del necessario su base annua.
Nel subATO di Colleferro è autorizzata l’unica altra discarica con capacità residua disponibile, di cui è titolare una società (Lazio Ambiente) posseduta interamente dalla Regione Lazio. La scrivente potrà smaltire in tale discarica la quantità restante dei rifiuti prodotti soltanto fino al prossimo 9 marzo 2015, data in cui terminerà l’attuale contratto di conferimento.
In base alla legge italiana (artt. 196 e 199 del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006), la Regione Lazio è l’autorità competente a creare la rete adeguata e interata di impianti per la gestione dei rifiuti urbani indifferenziati prodotti in ambito regionale, ivi incluse le discariche destinate allo smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento dei rifiuti solidi urbani (art. 16, paragrafo 1, direttiva 2008/98/CE).
La scrivente ha quindi chiesto alla Regione Lazio, fin dal mese di maggio del 2014, di individuare una discarica alternativa nei subATO vicini, per colmare il fabbisogno di smaltimento che sarà insoddisfatto a partire dal prossimo 10 marzo 2015. La Regione Lazio ha chiesto a Lazio Ambiente nel giugno 2014 quale sia la capacità residua disponibile della sua discarica, ma non ha finora comunicato l’eventuale risposta. Inoltre, a decorrere dal prossimo 10 marzo, Lazio Ambiente, qualora decidesse di rinnovare il contratto, applicherà un corrispettivo per lo smaltimento dei rifiuti nella sua discarica molto superiore alla media di mercato e, dunque, oggettivamente insostenibile per la scrivente.
La Regione Lazio, peraltro, non ha individuato alcuna discarica alternativa e non ha dato disposizione alla sua società controllata Lazio Ambiente affinché consenta alla scrivente di smaltire nella sua discarica anche dopo il 9 marzo 2015. La Regione Lazio ha anche vietato all’impianto della scrivente di smaltire i propri rifiuti in discariche situate fuori della regione, che sarebbero disponibili a riceverli.
La scrivente, a decorrere dal 10 marzo 2015, dovrà quindi cessare la propria attività di trattamento, non potendo più smaltire nella sola discarica disponibile del subATO di Latina tutti i rifiuti prodotti giornalmente.
Poiché la Regione Lazio non risulta aver predisposto alternative, dal prossimo 10 marzo i rifiuti solidi urbani prodotti da circa 1.000.000 di abitanti equivalenti non potranno quindi essere trattati, recuperati e smaltiti in conformità alla normativa europea (artt. 4, 12 e 16 della direttiva 2008/98/CE; artt. 2 e 6 della direttiva 1999/31/CE).
Come accertato dalla Commissione Europea, e confermato da Corte di giustizia 15 ottobre 2014 C-323/13, in condizioni analoghe, lo Stato italiano e la Regione Lazio hanno adottato provvedimenti di emergenza con i quali è stato autorizzato il diretto smaltimento in discarica dei rifiuti solidi urbani non adeguatamente trattati, con conseguente rischio per l’ambiente e per la salute.
Si informano pertanto la Direzione e i Servizi di questa spettabile Commissione Europea affinché possano adottare in tempo utile i provvedimenti di propria eventuale competenza nei confronti delle autorità italiane”. http://www.h24notizie.com/2015/02/rida-ambiente-dal-10-marzo-stop-smaltimento-rifiuti/

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