sabato 24 gennaio 2015

Commissione Ecomafie, Liguria è in emergenza Dopo 3 giorni sopralluogo; da porti liguri scarti pericolosi

"Ci sono una serie di indicatori che ci dicono che sul ciclo dei rifiuti urbani in Liguria c'è una situazione di emergenza anche se di fatto l'emergenza non è stata dichiarata formalmente". Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti Alessandro Bratti a conclusione della missione in Liguria della Commissione che ha ascoltato anche il governatore Claudio Burlando.

"Dal momento che si esportano rifiuti qualcosa non ha funzionato - ha aggiunto Bratti - Vogliamo verificare le questioni del ciclo integrato dei rifiuti urbani e le procedure di bonifica dei siti più contaminati come quello di Pittelli alla Spezia e Cogoleto-Stoppani con un'attenzione particolare sul tema della bonifica". E proprio sul sito della Stoppani, la Commissione chiederà una proroga del commissariamento "per consentire il completamento della bonifica" .

La Commissione, ha detto Bratti "ha preso atto della mancanza di un piano di rifiuti regionale. C'è un rimpallo di responsabilità: da una parte il Comune di Genova che ha cambiato idea sul tipo di impianto e i Comuni dicono che non c'è un piano regionale. La Regione, invece, risponde che i Comuni cambiano idea e non si riesce a avere una visione d'insieme". La situazione attuale di emergenza, ha aggiunto Bratti "comporta altissimi costi per l'invio dei rifiuti fuori regione, esponendo il sistema al rischio di infiltrazioni criminali fino a quando non verrà ripristinata la normale e legale gestione del ciclo dei rifiuti". Infiltrazioni però che non sono specificamente di carattere mafioso "anche se piccoli segnali, per quello che riguarda Genova e il Levante della Regione ci sono anche in questo senso" ma anche e soprattutto relativi alla corruttela "favorita soprattutto dalla frammentazione delle gestioni dell'intero ciclo".

Dai porti di Genova e La Spezia partono cargo contenenti rifiuti pericolosi, speciali e tossici "generalmente verso paesi del Nord Africa, Cina e India", traffici probabilmente controllati da un'organizzazione e comunque da una unica regia" ha affermato la Commissione parlamentare che ha ultimato la missione di tre giorni in Liguria. "In Nord Africa - ha puntualizzato il presidente Bratti - vengono generalmente inviati i materiali elettrici esausti o di scarto, verso la Cina materiali ferrosi e rame, auto rubate e smantellate mentre verso l'India componenti elettriche e elettroniche di scarto". Sono materiali che provengono da molte zone d'Europa e non è escluso che siano materiali 'sporchi'. L'analisi del traffico transfrontaliero dei rifiuti è una delle missioni centrali della Commissione, ha specificato Bratti "e rientra in uno specifico dossier. L' intelligence è molto importante per il contrasto di questo tipo di traffico e altrettanto importante sarà avere un database comune tra forze dell'ordine, agenzia delle Dogane e Capitanerie di Porto".

Nel traffico illecito dei rifiuti il Corpo forestale ha indicato alla Commissione parlamentare d'inchiesta "ci sono rilevanti infiltrazioni della 'ndrangheta" ha rivelato il generale del Cfs Renzo Morolla. Per appurare l'interesse, anche nel ponente ligure, della criminalità organizzata calabrese nel traffico dei rifiuti "spesso correlata al movimento terra - ha detto il presidente della Commissione d'inchiesta Alessandro Bratti - e quindi all'edilizia" la Commissione d'inchiesta effettuerà una missione specifica nell'Imperiese. Uma missione specifica, ha detto Bratti "per approfondire quanto emerso durante le audizioni. Uno scenario, quello descritto dalle autorità di polizia giudiziaria che conferma la necessità di un'attenzione molto alta verso le infiltrazioni delle ecomafie".

La Commissione ha ascoltato anche il procuratore capo di Savona Francantonio Granero" che ha riferito "sull'inchiesta aperta sul trasferimento delle ceneri dell'impianto di Tirreno Power". Parte dei verbali saranno secretati perché, ha detto Bratti, "ci sono inchieste in corso. Secondo quanto ci ha riferito il capo della Direzione distrettuale antimafia Michele Di Lecce ci sono una decina di indagini in corso sulla questione rifiuti in tutta la Liguria". Le indagini riguardano sia episodi di corruttela sia di possibili infiltrazioni di organizzazioni criminali.

I parlamentari hanno anche visitato il cantiere del relitto della Concordia, ormeggiato in porto a Genova Prà. "L'imminente avvio della fase più delicata dell'operazione di rottamazione - ha detto il presidente Bratti - richiede sicuramente un'attenzione della commissione per la puntuale verifica parlamentare del rispetto delle migliori pratiche nella gestione dei rifiuti pericolosi".

Sul caso 'Pitelli', la discarica della Spezia al centro di una maxi inchiesta iniziata nel 1996 e conclusa nel 2011 per disastro ambientale, e l'attuale fase di messa in sicurezza la Commissione parlamentare d'inchiesta ha sentito Comune e Agenzia regionale per l'ambiente in merito all'utilizzo delle sabbie ricavate dai torrenti per la messa in sicurezza dell'ex discarica. Sul punto, sottolineano in Commissione, ci sono divergenze tra Arpal e Comune della Spezia. La responsabile dell'Arpal Fabrizia Colonna ha dichiarato alla Commissione che l'agenzia "non ha compiuto analisi specifiche di convalida della caratterizzazione delle terre provenienti dai canali" cosa che invece sarebbe stata fatta da una società privata per conto del Comune della Spezia. Sul punto, la Commissione ha rilevato "almeno in parte divergenze con quanto esposto dal Comune della Spezia".
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