di Ilaria Proietti | 2 dicembre 2014
La discarica è ancora la forma di smaltimento preferita dalle regioni a rischio ecomafie. E’ quanto emerge dal rapporto Ispra-Federambiente sulla gestione dei rifiuti in Italia cheilfattoquotidiano.it è in grado di anticipare. Dal rapporto si evince anche un altro dato piuttosto significativo, specie alla luce delle norme recentemente approvate con il decreto Sblocca Italia: nei termovalorizzatori italiani, localizzati prevalentemente al nord, c’è posto per smaltire altre 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti che nei prossimi mesi potrebbero arrivare dalle regioni prive o comunque non autosufficienti dal punto di vista degli impianti di trattamento.
Ma nel giorno in cui l’Italia viene condannata alla multa record di 40 milioni di euro per non essere stata capace, dalla condanna avvenuta nel 2007 ad oggi, di mettersi in regola sulle discariche, salta gli occhi il fatto che regioni come la Sicilia abbiano praticamente la stessa percentuale di ricorso alla discarica di Paesi come la Romania. Mentre, sempre nell’isola, la raccolta differenziata è ferma poco sopra al 10 per cento, la peggiore performance nazionale. Poco sopra ci sono Calabria (14,7 per cento), Molise (19.9), Puglia (22), Basilicata (25,8), Lazio(26.5) e Liguria (31.5). Le Regioni migliori sono invece Veneto eTrentino con il 64,6 per cento di raccolta differenziata, seguite daFriuli Venezia Giulia (59.1), Piemonte (54,6) e Lombardia(53,3). Ma anche in questi casi si tratta di un risultato più che deludente se si pensa che la legge italiana imponeva già per il 2008 il raggiungimento di quota 45 per cento, mentre per il 2012 l’asticella era fissata per tutti al 65.
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