L’assessore
Fioratti Spallacci: la delibera è chiara, spese a carico della
società
DI
LUCA ARTIPOLI
Scontro
sull’esproprio per
l’ampliamento
di via Gorgona
tra
amministrazione
comunale
e Rida Ambiente. Dopo
la
richiesta di accesso agli atti
in
Comune promossa dalla società
di
trattamento, è l’assessore
ai
Lavori Pubblici Mauro Fioratti
Spallacci
a chiarire la situazione
dell’iter
progettuale sull’adegua -
mento
stradale. E la sua spiegazione
è
semplice: gli atti non
sono
stati inviati in Regione Lazio
non
c’è ancora chiarezza su
chi
dovrà pagare gli espropri. E
chiaramente
per il Comune la
liquidazione
spetta in toto alla
Rida
Ambiente. «La delibera del
Consiglio
comunale in questo
senso
è chiara, nel documento -
commenta
Fioratti Spallacci - si
afferma
che tutti gli oneri sono a
carico
dell’azienda, anche quelli
di
progettazione. Perciò non abbiamo
ancora
inviato gli atti in
Regione
» .
Ed
è proprio sul soggetto che
dovrà
liquidare gli espropri per
permettere
l’ampliamento che
infuria
lo scontro. Perché l’am -
ministratore
unico della società
Fabio
Altissimi è di parere completamente
opposto
alla coalizione:
a
suo giudizio i costi spettano
all’amministrazione
che con
l’operazione
potrà acquisire via
Gorgona
a patrimonio comunale.
Inoltre
il titolare della società ha
sollevato
un problema anche sui
costi
avanzando, nei mesi scorsi,
una
verifica sulla conformità edi
edilizia
su
uno dei terreni da espropriare:
quello
della ditta Galanti
che
quasi 20 anni fa ha avanzato
una
richiesta di condono in sanatoria.
Una
pratica che in parte (la
richiesta
e la perizia del 1999)
venne
seguita proprio dal geometra
Fioratti
Spallacci, che all’epo -
ca
però non era né assessore, né
consigliere
e non poteva sapere
che
a distanza di 15 anni si sarebbe
ritrovato
a gestire proprio questa
vicenda.
Tuttavia secondo il
delegato
ai Lavori Pubblici quelli
dei
costi è un falso problema. «Il
primo
tratto di via Gorgona è
stato
recepito nella variante di
recupero
dei nuclei abusivi, dunque
se
in quel tratto rientrano
anche
i terreni di Galanti bisogna
pagarli
come una strada, discorso
diverso
è invece per l’ultima tratto
dove
andremo ad allargare la
strada,
lì si tratta di una zona
agricola
e verrà pagata come tale.
Tutto
ciò senza considerare -
conclude
l’assessore - che i privati
da
espropriare sono tre. In
generale
parliamo di una differenza
marginale
sui costi, dunque
non
vedo problemi particolari».
IL
QUOTIDIANO - Martedì 23 Dicembre 2014
14
Aprilia
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