PER
I GIUDICI L’AVVELENAMENTO NON SUSSISTE (ASSOLTI I DIRIGENTI
DELLA
MONTEDISON), INVECE L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ
CONFERMA:
“IL RISCHIO DI CANCRO PER CHI HA BEVUTO È ALTO”
L’IDROGEOLOGO
“Se
per vent’anni qualcuno ha bevuto
anche
solo due bicchieri ogni giorno,
la
possibilità di un tumore è signif
di
Antonio
Massari
inviato
a L’Aquila
La
perplessità, in attesa
di
leggere le motivazioni
della
sentenza,
c’è
tutta. L’Istituto
superiore
di sanità non può certo
esprimersi
sull’aspetto giuridico,
ma
nel corso delle indagini
s’è
espresso su quello scientifico,
con
un’analisi richiesta
dalla
procura, e l’avvelenamen -
to
c’è stato: “Confermiamo che
il
rischio di danneggiare la salute,
per
chi ha consumato
quell’acqua,
era concreto: la
presenza
di sostanze cancerogene
è
stata accertata e la nostra
relazione
s’incentra su un punto;
tutti
i capisaldi della sicurezza,
nell’erogazione
di quell’ac -
qua,
sono stati minati. Se poi
serve
il nome e cognome di chi
ha
subìto il danno specifico,
questo
è un altro discorso, e non
ci
compete”. Luca Lucentini è
ricercatore
all’Istituto superiore
di
sanità e si occupa del controllo
delle
acque destinate al
consumo
umano e la “perples -
sità”
espressa dall’Iss rappresenta
un
modo molto istituzionale
per
definire lo sconcerto,
all’interno
del ministero, dopo
la
sentenza sulla mega-discarica
di
Bussi.
IL
PROCESSO vedeva
imputate
19
persone, tra tecnici e dirigenti
della
Montedison, per disastro
ambientale
e avvelenamento
delle
acque: l’accusa sostiene che
la
discarica abusiva –considera -
ta
la più grande d’Europa, ad appena
20
metri dal fiume Pescara
–abbia
inquinato le falde acquifere
per
decenni, mettendo in
pericolo
la vita di almeno 700
mila
persone. La Corte d’assise
“Dopo
la sentenza della Corte
d’assise
che nega il fatto stesso
dell’avvelenamento
– ‘non c’è il
fatto’
– anche solo nella forma
colposa,
mi chiedo: il mio ufficio
ha
adottato un provvedimento
nella
sostanza errato? Abbiamo
sottratto
alla popolazione una
fonte
idrica non avvelenata?
Quindi
le acque sono buone e
ha
stabilito che il disastro ambientale
della
Montedison fu
colposo,
non volontario ed è intervenuta
la
prescrizione: sono
stati
tutti assolti. Per l’avvelena -
mento
delle acque, invece, i giudici
hanno
deciso che “il fatto
non
sussiste”: non vi fu quindi
nessun
avvelenamento. Eppure
nel
2007 i pozzi che erogavano
quell’acqua
furono chiusi. E lo
sono
tuttora. A chiuderli fu il
commissario
governativo per
l’emergenza
idrica, Adriano
Goio,
che oggi commenta così:
possono
essere distribuite alla
popolazione?
L’istituto superiore
ha
dato un allarme ingiustificato?
E
non solo nel 2008, ma
anche
nel 2014, con l’ultima relazione
che
attesta l’esistenza di
un
rischio sanitario nella distruzione
proprio
di quelle acque. Il
mio
provvedimento di chiusura
ha
un contenuto diametralmente
opposto
al dispositivo della
Corte
d’assise di Chieti: se l’av -
velenamento
non c’è, i pozzi
vanno
riaperti, se invece c’è, andrà
verificata
con attenzione la
genesi
e la ragione di questo dispositivo.
Lo
Stato non può andare
contro
se stesso. Era pericolosa
per
la salute umana, non
secondo
me, ma secondo l’Isti -
tuto
superiore di sanità”. E quindi:
lo
Stato, inteso come corte
d’assise,
ha sbugiardato se stesso,
inteso
come Istituto superiore
di
sanità? “Dal punto di vista
giuridico
– risponde Lucentini
–,
l’autonomia e l’indipendenza
della
magistratura non è in discussione.
Ma
dal punto di vista
scientifico,
voglio capire se nel
processo
sono stati utilizzati dati
che
smentiscono i nostri, e prenderne
atto.
Per il resto, se lo Stato
chiama
l’Iss per una consulenza,
troverei
strano se poi non tenesse
conto
di chi stila le analisi e le
conclusioni”.
“L’EFFETTO
negativo sulla
salute
è
certo – commenta invece
Alessandro
Gorgini, idrogeologo,
consulente
nominato dall’av -
vocatura
di Stato che, in questo
processo,
s’è costituito parte civile
– a
meno che pretendiamo
che,
per esser sicuri dell’avvele -
namento,
qualcuno stramazzi
morto
al suolo dopo aver bevuto
un
bicchiere d’acqua. Se consideriamo
che
per 20 anni qualcuno
abbia
potuto bere anche due
soli
bicchieri di quest’acqua ogni
giorno,
invece, le assicuro che il
rischio
d’ammalarsi di cancro è
significativo.
Questa è la mia opinione
scientifica.
Per il resto
aspetto
di leggere le motivazioni
della
sentenza”. E non è il solo.
10
MARTEDÌ
23 DICEMBRE 2014
VELENI
D’I TA L I A il
Fatto Quotidiano
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