martedì 26 agosto 2014

APRILIA, FONDI NON IMPIEGATI NEL QUARTIERE Ristori della Rida, il comitato Sacida scrive alla Corte dei Conti

Il comitato chiede al tribunale contabile e ai dirigenti regionali la legittimità delle azioni messe in campo dall'esecutivo

La ripresa delle attività amministrative dopo la fine dell’estate, porterà l’amministrazione apriliana ad affrontare alcune questioni rimaste aperte con l’inizio della pausa estiva. Cruciale la questione legata all’utilizzo dei ristori versati dalla Rida Ambiente nelle casse del comune, soldi regolarmente pagati dall’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti, situato in via Valcamonica, finiti nel calderone delle entrate correnti e non investiti nel territorio. Il tema, è stato oggetto di un acceso dibattito sollevato dall’opposizione, che aveva avanzato dubbi e perplessità sul mancato investimento di quelle somme per effettuare interventi di urbanizzazione primaria nel quartiere Sacida, dove ha sede la Rida Ambiente. Una questione ripresa proprio dagli esponenti del comitato, che attraverso l’atto protocollato l’8 agosto, inviato al sindaco, alla giunta e agli esponenti del consiglio apriliano, chiamano in causa Corte dei Conti e i dirigenti della Regione Lazio, chiedendo un parere sulla legittimità delle azioni messe in campo dalle civiche che compongono l’esecutivo.
L’ESPOSTO Dopo aver previsto di utilizzare i ristori della Rida Ambiente per le opere contestualizzate nel quartiere Sacida, durante la seduta del 20 luglio scorso, l’esecutivo apriliano per la prima volta ha dichiarato l’impossibilità di usare quelle somme per effettuare gli interventi a beneficio del quartiere. La somma versata dalla Rida, che corrisponderebbe a 1 milione di euro, sarebbe finita in una generica voce di bilancio, da utilizzare secondo la maggioranza per le spese correnti e non per la realizzazione di opere, non trattandosi di un’imposta di scopo. Una realtà che non ha convinto il comitato Sacida. L’interrogazione, rivolta anche alla magistratura contabile, ricostruisce per intero l’argomento. I cittadini chiedono chiarezza su quanto asserito dal sindaco e dalla sua maggioranza. La cifra che l’impianto di via Valcamonica versa regolarmente nelle casse del comune è un il benefit ambientale, la quota percentuale di tariffa percepita dai comuni conferenti dovuta al comune sede dell’impianto. L’impianto ha già versato 1 milione di euro, tuttavia per quella somma non esiste un vincolo specifico. Una prassi, secondo gli scriventi, non conforme a quanto previsto dalla normativa, che fa riferimento ai benefit ambientali come ad una forma di contributo straordinario, dovuto alla presenza di un impianto di trattamento dei rifiuti, dunque da destinare al miglioramento della zona.
INTERVENTI ASSENTI Una zona d’altro canto interessata anche dalla variante per il recupero dei nuclei spontanei, che in vista della futura trasformazione urbanistica, richiede interventi sostanziali di riqualificazione, legati alla viabilità, alla pubblica illuminazione ma anche interventi di urbanizzazione primaria. La zona manca di fognature e acqua potabile, requisiti fondamentali per poter autorizzare nuovi permessi a costruire, presentando inoltre problematiche legate anche alla viabilità. Mentre in altre aree periferiche della città proseguono i lavori per la realizzazione di reti fognarie, finanziati dall’esecutivo anche attraverso la ricognizione dei residui dei mutui, la zona Sacida resta in attesa di risposte chiare sull’impiego del milione di euro versato dalla Rida. http://www.corrieredilatina.it/news/notizie-locali-nord/9490/Ristori-della-Rida--il-comitato.html

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