Il consigliere regionale Giovanni Favia: "Serve un giro di vite". 21/06/2014
h.14.00
"L'inchiesta di Parma sul latte contaminato dimostra come la Regione,
dando un via libera scellerato alle centrali a biogas, abbia contribuito
in modo determinate ad avvelenare le nostre campagne. Serve un giro di
vite su questi impianti che continuano a spargere sostanze nocive nei
campi. Veleni che poi, attraverso latte, ortaggi o formaggi, finiscono
direttamente sulle nostre tavole". E' questo il commento di Giovanni
Favia, consigliere regionale indipendente, riguardo alla maxi inchiesta
condotta dai Nas di Parma e che ha portato al sequestro di più di 2400
forme di Parmigiano-Reggiano dopo il ritrovamento nel latte, con cui si
produceva il formaggio, di aflatossina, una tossina proveniente da un
mais risultato contaminato.
"Durante l'approvazione del Piano energetico regionale cercai in tutti i
modi di ostacolare la realizzazione di questi impianti ottenendo, con
grande fatica, che le centrali a biomasse non fossero presenti nelle
zone di produzione del Parmigiano-Reggiano. Ma, come dimostra
l'inchiesta di Parma, tutto questo non basta. I foraggi con le quali si
nutrono le mucche in realtà arrivano dall'intera regione, anche dalla
provincia di Bologna dove sono presenti molti impianti a biogas. Per
questo bisogna al più presto cercare di limitare la nascita di queste
strutture che contribuiscono in modo determinante ad avvelenare la
nostra campagna. Servono più controlli ma il problema deve essere
affrontato una volta per tutte all'origine". Per Favia, inoltre, il
Consorzio del Parmigiano-Reggiano, a tutela dei consumatori dovrebbe
escludere i foraggi provenienti da zone che possono essere contaminate
da biogas. Al di là dell'inchiesta di Parma e della frode messa in piedi
dalle persone indagate - conclude il consigliere regionale - l'unica
certezza è che i prodotti che mangiamo rischiano di essere sempre più
contaminati da sostanze tossiche".
http://www.parmadaily.it/Notizia/74649/latte_contaminato.aspx#.U6elRlKoiSp
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