venerdì 23 maggio 2014

AFFAIRE RIFIUTI A LATINA Discarica di Borgo Montello, stop al piano di bonifica

Non c'è prova che ad avvelenare le falde acquifere sia stata la Indeco. Il Tar annulla i provvedimenti che imponevano alla società di risanare l'ambiente inquinato

Non si sa chi ha avvelenato le falde acquifere di Borgo Montello. Non è chiaro neppure quando verrà fatta e come la bonifica, tutelando così la salute dei cittadini del capoluogo pontino. Ma la certezza, almeno al momento, è quella che Indeco non dovrà tirare fuori un centesimo e che per Ecoambiente si profila una stangata notevole. Tutto dopo la sentenza del Tar di Latina, depositata oggi, con cui sono stati annullati gli atti che ordinavano di bonificare anche alla società che gestisce la parte della discarica dove vengono smaltiti i rifiuti dei diversi Comuni della provincia.
VELENI E MISTERI. Il caso esplose nel 2005. I tecnici dell’Arpa Lazio, analizzando l’acqua prelevata da due pozzi di Borgo Montello, riscontrarono un forte inquinamento. Tracce elevate di manganese, ferro, ioni nitrito, ione ferro e ione arsenico. La storia della discarica è travagliata. Da tempo, però, i bacini dove finisce la spazzatura di Latina sono gestiti dalla Ecoambiente, società controllata dalla Latina Ambiente, che a suo volta ha come socio di maggioranza lo stesso Comune di Latina. Gli altri, quelli dove vengono ammassati i rifiuti degli altri Comuni pontini, sono gestiti dalla Indeco. La polizia provinciale iniziò a indagare, il sostituto procuratore Giuseppe Miliano aprì un’inchiesta e alla fine si convinse che l’inquinamento fosse stato causato dal vecchio bacino S0, a lungo in mano allo stesso Comune, e da altri bacini della Ecoambiente. Il magistrato, ottenuta l’archiviazione per i vertici della Indeco, chiese così il giudizio per i manager dell’altra società. Un'indagine che non ha però sciolto i tanti dubbi, tanto che il giudice Guido Marcelli ancora non si è pronunciato sulle richieste di giudizio e da mesi ha disposto una perizia, per mettere la parola fine sulla vicenda, che ancora non viene consegnata.
I PROVVEDIMENTI. Il Comune e gli altri enti interessati sono comunque andati avanti. Visto l’inquinamento e i rischi per la salute e per l’ambiente, la bonifica è necessaria. Importanti anche la messa in sicurezza della discarica e l’eventuale ripristino ambientale. Sempre nel 2005, non essendo appunto chiaro di chi fosse la responsabilità dell’accaduto, l’allora sindaco Vincenzo Zaccheo ordinò di bonificare l’area a tutte le società che vi operavano, ovvero sia a Ecoambiente che a Indeco. Nel 2006 l’Arpa specificò che, alla luce di altre analisi, la situazione era ulteriormente peggiorata. Indeco, però, ha sempre contestato di essere responsabile dell’avvelenamento delle falde acquifere, assicurato che i suoi bacini sono a posto e che quelli non sicuri sono quelli di Ecoambiente. In base al principio del chi inquina paga, la società ha così dato battaglia contro la bonifica che le è stata imposta e contro l’idea che Montello dovesse essere analizzato in modo unitario. Per Indeco devono essere ben chiarite le responsabilità e ognuno deve rispondere di quanto ha fatto.
LA SENTENZA. I provvedimenti con cui, tra il 2008 e lo scorso anno, il Comune ha imposto alla Indeco di partecipare alla bonifica sono stati impugnati al Tar dalla società. E ora il Tribunale amministrativo ha deciso, annullando quegli atti. Visto che non c’è prova certa che l’inquinamento sia stato causato o anche causato dalla Indeco, quest’ultima non deve bonificare nulla. Al momento le casse dell’azienda sono salve e i tempi per risanare Montello si allungano. Il piano dovrà essere rivisto e sarà tutto a carico di Ecoambiente. Una stangata per tale società. Ma la situazione potrebbe ancora cambiare con un eventuale appello al Consiglio di Stato.
 http://www.corrieredilatina.it/news/ambiente/6641/Discarica-di-Borgo-Montello--stop.html

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