giovedì 3 aprile 2014

si parla di Ecoambiente, della discarica di Borgo Montello, della Rida nell'ordinanza nello scandalo rifiuti

http://www.h24notizie.com/news/wp-content/uploads/2014/01/ordinanza-misura-cautelare-cerroni-6.pdf
F) LE TARIFFE E LE ORDINAZE REGIONALI SULLO SMALTIMENTO DEI RIFUITI 
DEI COMUNI DI ANZIO E NETTUNO 
 
CERRONI Manlio, LANDI Bruno, FEGATELLI Luca: 
 
EE) delitto p.e p. dagli articoli 110-323 c.p. perché in concorso tra loro, il FEGATELLI nella 
qualità di pubblico ufficiale descritta al capo A) (intraneus) e gli altri in qualità di concorrenti 
extranei e destinatari degli effetti favorevoli della condotta illecita, in violazione dell’articolo 29, 
comma 2, della L.R. Lazio n. 27/1998 (a mente del quale il provvedimento di autorizzazione 
all'esercizio degli impianti e delle discariche “deve contenere, tra l'altro, la determinazione delle 
tariffe e della quota percentuale della tariffa dovuta dagli eventuali comuni utenti al soggetto 
gestore dell'impianto o della discarica a favore del comune sede dell'impianto o della discarica 
stessi”), omettendo di determinare la tariffa in ingresso dei rifiuti per la discarica relativa alla RIDA 
Ambiente s.r.l. di Aprilia, società che effettua il recupero dei rifiuti per la produzione di CDR e 
titolare di autorizzazione ambientale integrata dal 2009 (determinazione B0322 emessa in data 
09.02.2009), non consentivano alla stessa di contrattare con le amministrazioni pubbliche locali 
l’eventuale accettazione di RSU nei suoi impianti. 
In tal modo, intenzionalmente procuravano alle società gestrici delle discariche di Albano Laziale 
(Pontina Ambiente s.r.l.) e soprattutto Borgo Montello, nel comune di Latina (Ecoambiente s.r.l., 
peraltro sprovvista di un impianto di trattamento meccanico biologico), entrambi riconducibili al 
gruppo societario controllato da Manlio CERRONI, e dirette concorrenti della RIDA Ambiente, un 
ingiusto profitto patrimoniale consistente nella possibilità di gestire i rifiuti provenienti dai comuni  
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della zona in regime di sostanziale monopolio e ad una tariffa superiore a quella della concorrente 
di otto euro a tonnellata. In tal modo arrecavano, nel contempo, un danno ing


Luca FEGATELLI, Bruno LANDI , Manlio CERRONI: 
 
HH) delitto p. e p. dagli articoli 48-110-323 c.p. perché in concorso tra loro, il FEGATELLI nella 
qualità di pubblico ufficiale (intraneus) estensore della delibera della Giunta Regionale del Lazio n. 
373 del 07.08.2010, avente ad oggetto la “Autorizzazione alla prosecuzione del conferimento dei 
rifiuti urbani prodotti nel territorio dei Comuni di Anzio e Nettuno presso la discarica sita in Latina, 
loc. Borgo Montello, gestita dalla Ecoambiente S.r.l”, e gli altri in qualità di concorrenti extranei e 
destinatari degli effetti favorevoli della condotta illecita (Bruno LANDI in qualità di legale 
rappresentante della ECOAMBIENTE srl, CERRONI in qualità di amministratore di fatto della 
stessa), inducendo in errore i componenti della Giunta Regionale del Lazio ad emanare il citato 
provvedimento con cui, in violazione di norme di legge (artt. 7 d.lgs. 36/2003 e 182 d. lgs. 
152/2006), intenzionalmente procuravano alla compagine gestrice della discarica di Borgo Montello 
un ingiusto vantaggio patrimoniale e contemporaneamente arrecavano ai comuni di Anzio e 
Nettuno un danno ingiusto consistente nella maggiore tariffa di smaltimento corrisposta alla 
discarica di Borgo Montello piuttosto che a quella di RIDA Ambiente di Aprilia. 
In particolare, il provvedimento, nel premettere: 
- che i Decreti Commissariali nn. 67 del 30 luglio 2003, 78 del 30 settembre 2003, 3 del 9 gennaio 
2004, 39 del 31 marzo 2004, 116 del 30 settembre 2004, 48 dell’ 8 luglio 2005, 30 del 28 giugno 
2006, 51 del 16 ottobre 2006, 94 del 16 ottobre 2007, 1 del 28 febbraio 2008 , 17 del 30 aprile 2008 
e 30 del 27 giugno 2008 avevano autorizzato i comuni di Anzio e Nettuno a conferire i rifiuti urbani 
prodotti all’interno dei suddetti territori comunali presso la discarica di Latina, località Borgo 
Montello, gestita dalla società Ecoambiente S.r.l.; 
- che “al fine di dare continuità all’azione amministrativa avviata dal Commissario Delegato (,) ha 
emanato n. 3 (tre) Ordinanze Presidenziali - nn. Z0002 del 30 gennaio 2009, Z0008 del 31 luglio 
2009 e Z0001 del 27 gennaio 2010, ai sensi dell’art. 191 del D.Lgs 152/2006”, con le quali si era 
disposta la prosecuzione dell’autorizzazione a detto conferimento, 
autorizzava la prosecuzione del conferimento per il periodo di un anno sulla base del falso 
presupposto secondo cui “la soluzione in oggetto risulta essere la più idonea in quanto la Discarica 
in questione è la più vicina ai sopra citati Comuni, nel rispetto dunque, del c.d. principio 
comunitario della prossimità, recepito nell’ordinamento italiano all’art. 182 del D.Lgs. 152/06 e 
che eventuali soluzioni alternative provocherebbero impatti negativi sull’ambiente e sul traffico 
veicolare”, laddove al contrario l’articolo 7 del decreto legislativo n. 36/2003, testualmente 
richiamato dallo stesso articolo 182 del decreto legislativo n. 152/2006, stabilisce che “i rifiuti 
possono essere collocati in discarica solo dopo trattamento” (così vietando lo smaltimento del 
c.d. “tal quale”). 

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L’alter ego di CERRONI, nel Lazio meridionale, risulta essere Bruno LANDI , nato a Capalbio 
(GR) il 19.09.1939 residente in Roma via Mauriac n. 27, in passato eletto per ben due volte 
Presidente della Regione Lazio (dal 1983 al 1984 e dal 1987 al 1990 con il Partito Socialista 
Italiano). 
Attualmente LANDI ricopre la carica di rappresentante legale della Eco Ambiente Srl di Latina e 
della Ecologia Viterbo di Viterbo, nonché presidente di Federlazio Ambiente, associazione 
rappresentate le società laziali operanti nel settore dei rifiuti (di cui si avrà modo di parlare nel 
paragrafo 12.5), ma ha svolto fino a pochi giorni or sono attività di consulenza (di fatto era una vera 
e propria gestione) della discarica e dell’impianto TMB di Albano Laziale (il LANDI ha depositato 
nota in cui comunica di non avere rinnovato il rapporto di consulenza). 

pag. 249
La Regione non poteva non sapere che la discarica di Borgo Montello, così come quella di 
Guidonia, era priva dell’impianto di trattamento meccanico biologico degli RSU, impianto di cui 
invece è munita RIDA Ambiente di Aprilia. Pertanto, per poter rispettare il disposto dell’articolo 7 
citato, non avrebbe dovuto esserci alternativa al conferimento ad Aprilia. L’ordinanza citata invece 
consente di avviare ad una discarica sprovvista di impianto di trattamento meccanico biologico 
rifiuti in violazione di una precisa norma di legge. E ciò attraverso una falsa rappresentazione del 
panorama giuridico, omettendo di indicare il principio della gerarchia dei rifiuti, senz’altro 
prioritario rispetto a quello, suvvalente, della prossimità, nonché, contemporaneamente, ostacolando 
la determinazinoe della tariffa di ingresso della RIDA (che era stata concessa solo pochi giorni 
prima, ma solo in via sperimentale per un periodo di sei mesi)

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Per Ecoambiente i problemi si risolvono scrivendo alla Regione “quattro ca..”, gli altri dovevano 
restare senza tariffa. 
La tariffa alla RIDA Ambiente verrà alla fine concessa (per 82,72/tonnellata) in via “sperimentale” e 
provvisoria solo il 28.07.2010 dal Dipartimento Economico e Occupazionale (quindi da altro 
Dipartimento) con determinazione C1841 del 28 luglio 2010 dal nuovo dirigente dell’area, proprio 
Riccardo Ascenzo, e dal direttore vicario della direzione R. Monachesi in seno alla procedura di 
revisione dell’AIA


pag. 278
10.4. L’impianto di TMBAAS di Ecoambiente [22] 
 
Il desiderio di LANDI , approssimandosi l’approvazione del nuovo piani rifiuti, è far sì che lo stesso 
prevedesse un obbligo per i comuni di conferire in discarica a Borgo Montello fino a concorrenza di 
quanto autorizzato. Ciò viene evidenziato nella seguente conversazione intercorsa tra LANDI e 
GIOVANNETTI (registrata al progressivo 804 del RIT 131/11 del 15.03.2011, allegato 145 inf. 
NOE 22.06.2011), in cui il LANDI chiede all’assistente dell’assessore di far inserire una quota di 
gestione di rifiuti di 180.000 tonnellate da poter spendere come garanzia finanziaria con le banche: 
 
pag. 278
Avv. LANDI Bruno:.....allora stavo dicendo che sto facendo i primi approcci con le banche per valutare la possibilità di 
finanziamento del piano....perchè è lungo (incomprensibile)....collegare la (incomprensibile) ad alimentare il 
piano….allora la cosa che io trovo normalmente è un'interesse....quindi ti serve come elemento ….interesse positivo a 
forza di colloqui si sono resi conto che se ci potessero mettere la medaglietta di aver accompagnato la Regione nella 
realizzazione del Piano... che mi fa gioco ….quindi non ci sono pregiudiziali ostativi …..però sono tutti alla ricerca di 
verificare se i comuni pagano....perchè se non pagano poi non si rientra dal (incomprensibile)....e poi se le società 
che chiedono il mutuo sono sufficientemente solide....allora anch'io …..cose che ho già detto anche a Ronghi …..in 
modo ….un giorno convocatevi intorno ad un tavolo UNICREDIT…...e... BIIS... 
DI PAOLANTONIO: che poi sono tutti soci del ... (incomprensibile) 
Avv. LANDI Bruno: esatto... allora .. . (incompreso) dice allora sto piano lo vogliamo finanziare? Avendo peraltro la 
fortuna che non devi come ente pubblico cacciare i soldi (incompreso) ma c'hai dei (incompreso) ... i quali...... 
 DI PAOLANTONIO: …..intervengono...... 
Avv. LANDI Bruno:.....intervengono loro.....glieli presti e te li RIDAnno in quindici anni (incomprensibile) …....mo per 
Latina io per agevolare la cosa, ho cercato (incomprensibile) ….la cosa....ho cercato di fare una proposta che dice ... ti 
dò un maxi canone da 7 milioni di euro ...... 
DI PAOLANTONIO: io ho conosciuto COLUCCI... 
Avv. LANDI Bruno: quale (incompreso).. un ragazzo giovane e simpatico... 
DI PAOLANTONIO: giovane per dire! (ndr: ridono)…..omissis dal minuto 25:10 della conversazione fino al minuto 
26:03...... 
Avv. LANDI Bruno:....allora....ti dicevo....c'è questo interesse.....no? Nello stesso tempo c'è il tema delle 
garanzie......intanto la Regione potrebbe dire....dietro l'operazione ci sono i
garanzie......intanto la Regione potrebbe dire....dietro l'operazione ci sono io, quindi statevene tranquilli e 
accompagnateli, gli imprenditori sono degni di fede .....sono delle persone.....perbene 
GIOVANNETTI Romano: su questo BIL (ndr: Banca impresa Lazio) ci stanno già lavoRANDO..... (ndr: incompreso per 
sovrapposizione delle voci) 
Avv. LANDI Bruno:si...però.... 
DI PAOLANTONIO: ... (incompreso) ... che BIL fin'ora ha provveduto diciamo alla parte (incompreso) non sulla parte 
strutturale ….(incomprensibile)..... 
Avv. LANDI Bruno:...ma sai...basterebbe semplicemente accostare un qualche ….capitolo.... ….così.... nel bilancio 
(incomprensibile)….eventuale....perchè siamo abbastanza orgogliosi per chiudere e partire da soli....é ovvio che parte 
di tutto è questa revisione tariffaria che ripristina quel delta che abbiamo detto che è necessario per restituire i 
soldi....insomma no 
GIOVANNETTI Romano: certo.... 
Avv. LANDI Bruno: purtroppo se non mi riconosci nessun tipo di delta....come cazzo faccio....(incomprensibile) 
…..conti con quelli dell'Ama.....e fai il conto della tariffa al netto di ogni profitto e di ogni reddito....lo fai perchè 
quando c'è un nuovo investimento arriva al valore pubblico come è successo a Frosinone 
DI PAOLANTONIO:......io ho un'altra convinzione .... che se noi riuscissimo con una certa concomitanza ….con una 
vicinanza dei tempi....nel.....ordinata sul trattamento....nell'adeguamento delle tariffe e restiling del post 
Malagrotta.....io a quel punto non c'ho manco imbarazzo a dire vabbe pagate un euro in più come cittadini ....... 
sennò..........tutto questo serve .......ehhhhh ... volete a bonifica ........... tutto questo costa .... non è che scende na 
mano dal cielo e faaaa....... (N.d.r. sovrapposizioni di voci) è anche il post-mortem di Malagrotta.... 
GIOVANNETTI: ....bravo... 
Di PIETRO PAOLANTONIO:....pure quello ha un costo....cioè...non è una cazzata....

Avv. LANDI Bruno:...bada bene che impercettibilmente secondo una linea sicura, negli ultimi dieci anni il sistema ha 
fatto passi in avanti sostanziosi ....perchè la operatività è migliorata, il comune (ndr incomprensibile) l'ambiente sono 
migliorate....l'attenzione....(incompensibile)....diciamo che gli (incomprensibile) li abbiamo ampliamente 
soddisfatti...andiamo avanti e facciamo che assistiamo questi cosi.....ora....due cose sulle quali si potrebbe riflettere 
ed inserirle eventualmente nel piano sono.... la durata dell'autorizzazione ….noi per esempio abbiamo 
l'autorizzazione a cinque anni...però ricordo che il decreto matteoli …. per solo chi ha l'Iso 9000, l'Iso 14000..... 
GIOVANNETTI Romano: allunga.... 
LANDI : allungava a 10....quindi bisognerebbe che tenerne il coso che per chi ha questi requisiti l'autorizzazione dura 
10 anni ed è rinnovabile automaticamente se aumenta (incomprensibile) …...e la seconda cosa è la diciamo la 
fissazione di quell'ambito dell'utilizzo da parte dei comuni....per esempio noi ora serviamo Latina, Anzio e 
Nettuno...e sò 130.000 tonnellate annui più quelli privati per gli speciali non pericolosi ...... dovendo salire a 
180.000 secondo le previsioni di piano di quell'impianto, i 50.000 ce li possono dare Aprilia, Cisterna e qualche altro 
comunello, è ovvio che se nel piano Regionale si dicesse che gli impianti che sono inseriti nel piano e che quindi 
devono essere realizzati, per una quantità prevista lì ….in caso fossero 180.000, hanno il conferimento delle quantità 
programmate assicurato, questo per le banche sarebbe che....se no io sono costretto a dimostrare che cosa? 
GIOVANNETTI: si...ho capito...ho capito.... 
LANDI : ...che me devo arrampica sugli specchi per …... 
GIOVANNETTI: ….cercare...(incomprensibile) 
LANDI :....dovrei andare da D'alessio ..... dovrei andare da quell'altro.... devo creà il bacino........per creare il bacino non 
posso nemmeno fà ..... (incomprensibile) 
 
Analizzando il Piano Rifiuti della Regione Lazio del 2010, si legge che effettivamente nella 
provincia di Latina è stata autorizzata la realizzazione di un impianto di TMB con capacità pari a 
180.000 t/a da parte della società Ecoambiente s.r.l. 
Evidentemente, la strategia di far indicare addirittura l’obbligo per i Comuni di smaltire lì non è 
andata a buon fine; ciò che LANDI è riuscito ad ottenere è stato l’inclusione del realizzando 
impianto TMB nel Piano Rifiuti. 
Ed infatti, dopo il rilascio della tariffa a RIDA Ambiente il vecchio assetto sembra, almeno in 
parte, superato. E ciò è stato reso possibile solo grazie alla scelta coraggiosa di un dirigente 
regionale che ha perso il posto per aver difeso le proprie idee. 
La Regione Lazio infatti, con nota 81414 del 26 aprile 2012 scrive ai comni dell’ATO di Latina 
quanto segue
Così, il comune di Formia, con delibera 320 del 15 ottobre 2012, ha deliberato di conferire i propri 
rifiuti presso detta discarica, sulla base della seguente considerazione : 
 
 
 
 
Che è esattamente ciò che Altissimi lamentava nelle sue conversazioni con Ascenzo. 
Pertanto, l’interesse del Gruppo CERRONI è indirizzato verso una soluzione che consenta alla 
discarica di Borgo Montello di diventare nuovamente competitiva rispetto a RIDA Ambiente. 
Se realizzasse il suo impianto di TMB, già autorizzato per 180.000 tonnellate annue, ciò sarebbe 
perfettamente lecito. Ma il tentativo che sta andando avanti in questi mesi, tstimoniato dalle ultime 
intercettazioni, è di ottenere altro. 
Come già detto in precedenza, la normativa europea vieta il conferimento in discarica dei rifiuti non 
adeguatamente trattati (articolo 7 del decreto legislativo n. 36/2003, il quale stabilisce che i rifiuti 
possono essere allocati in discarica solo dopo trattamento). 
La direttiva 1999/31/CE, definisce come “trattamento” i processi fisici, termici, chimici, o biologici, 
inclusa la cernita, allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o 
favorirne il recupero. Il concetto di trattamento non va comunque preso in considerazione in modo 
isolato. Esso, infatti, costituisce esplicazione del principio superiore (già visto) della “gerarchia dei 
rifiuti”, il quale prevede un vero e proprio “ordine di priorità di ciò che costituisce la migliore 
opzione ambientale” (art. 179 comma 2 TUA), che è il seguente: a) prevenzione; b) preparazione 

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Appare evidente quindi che conferire in discarica i “sovvalli”, ossia i residui del processo di 
trattamento meccanico biologico (191212), rispetto ai rifiuti “tal-quale”, significa, per il gestore, 
risparmiare l’80% dell’ecotassa, e quindi far pagare ai Comuni che conferiscono in discarica una 
tariffa minore. 
Nell’ultima tornata di intercettazioni infatti il Gruppo, LANDI in testa, risulta essersi attivamente 
speso presso diversi rappresentanti di livello della Regione Lazio affinchè gli uffici dell’ente 
autorizzassero la realizzazione di un impianto di pretrattamento dei rifiuti in ingresso presso la 
discarica di Latina – Borgo Montello, gestita proprio dalla Ecoambiente s.r.l. 75
 
Come si ha avuto modo di analizzare nel paragrafo relativo alla vicenda delle tariffe rifiuti, 
attualmente l’unico impianto di trattamento esistente nell’ATO di Latina è quello gestito dalla 
RIDA Ambiente, dove i Comuni sono ora tenuti a smaltire i RSU in attesa che la discarica di Borgo 
Montello costruisca il suo TMB. 
La compresenza di due impianti, sia pure determinando un sovradimensionamento impiantistico 
rispetto al fabbisogno previsto di RSU indifferenziato del bacino di riferimento76
 potrebbe, come 
visto, determinare effetti positivi in ordine alla concorrenza, con evidenti vantaggi per i comuni. 
Inoltre, alla luce del recente decreto emanato dal Ministro dell’Ambiente il 3 gennaio 2013 
(“Nomina del Commissario per fronteggiare la situazione di grave criticità nella gestione dei legge 
24 dicembre 2012, n. 228), sarà possibile avviare a trattamento i rifiuti urbani indifferenziati anche 
al di fuori del proprio ATO, avendo il c.d. “supercommissario” ricevuto il potere di saturare gli 
impianti di trattamento di tutta la Regione con i rifiuti provenienti da Roma e attualmente smaltiti a 
Malagrotta. 
Ma LANDI e gli altri non vogliono aspettare, e perorano la approvazione di un impianto di tipo 
innovativo che, una volta approvato, a suo dire consentirebbe alla società di applicare una riduzione 
di 12 Euro/ton sul tributo speciale da versare alla Regione Lazio, riduzione derivante 
dall’applicazione del prezzo di 3 €/ton (previsto per gli impianti di recupero) invece di 15 €/ton 
(previsto per gli impianti di smaltimento finale - discariche). 
L’operazione condotta da LANDI , nel periodo monitorato, appariva come un tentativo di indurre i 
comuni dell’area Pontina ad avviare i loro rifiuti presso l’impianto di Borgo Montello, spacciando 
l’impianto in via di approvazione per un impianto di recupero. 
Si è infatti visto come, in ossequio al principio della gerarchia dei rifiuti, lo smaltimento deve essere 
l’ultima ratio, e occorre invece trattare i rifiuti. Ma in tanto il trattamento è in linea con il principio 
della gerarchia dei rifiuti, in quanto attraverso lo stesso si realizza un “recupero”. Spesso invece si 
confondono i due vocaboli, utilizzandoli quali sinomini. 
Ed infatti, negli impianti di TMB, si recupera prevalentemente il CDR, (in misura che il decreto 
15/2005 fissa come non inferiore al 25%), la FOS (25%) e una percentuale trascurabile (circa 2%) 
di metalli. 
Viceversa, l’impianto progettato dalla Ecoambiente (come da progetto acquisito in atti, allegato alla 
richiesta di AIA) appare come un tritovagliatore cui viene aggiunta una fase di digestione della 
frazione organica, che genera del biogas. Ciò tuttavia non determina se non una riduzione 
volumetrica del rifiuto, che non viene in alcun modo recuperato. 
A tal proposito viene alla mente una conversazione intercorsa il 28 giugno 2012 (giorno in cui verrà 
prorogata per l’ennesima volta Malagrotta) tra Piero GIOVI e tale Pezzuti, in cui GIOVI chiede dei 
dati all’interlocutori, necessari a CERRONI per rispondere ad una serie di interrogativi postigli dal 
Ministro Clini, che l’avvocato avrebbe incontrato quel giorno: 

Non un vero TMB, ma piuttosto un TMB “camuffato”, anzi, ancora meglio, un tritovagliatore 
“camuffato da TMB”. 
Il perché è presto spiegato. Se a tale impianto fosse attribuita la valenza di impianto di recupero, 
Ecoambiente diventerebbe più competitiva di RIDA e potrebbe riprendersi i rifiuti di Latina, il 
comune che nell’area geografica produce la maggior quantità di RSU. La vicenda veniva 
investigativamente alla luce nel momento in cui si registravano diverse telefonate tra LANDI e altri 
personaggi interessati al compimento della manovra. Tra questi figuravano dirigenti ed esponenti 
politici del comune di Latina che, va ricordato, risulta essere possessore di quote della 
Ecoambiente77
Alcuni dubbi sulla legittimità complessiva dell’operazione sorgevano in seguito all’ascolto di una 
conversazione intercorsa tra LANDI e la Dott.ssa Grazia DE SIMONE78, del Comune di Latina. 
Alla donna LANDI riferiva che sul punto “...si era impegnato anche MAROTTA Mario, Dirigente 
dell’Area Rifiuti della Regione Lazio”, nonché “di aver ricevuto autorevoli conferme, sia da lui che 
da MINICILLO (altro Dirigente dell’Area Rifiuti della Regione Lazio), su questa esigenza di far 
presto...”. 
LANDI faceva un chiaro riferimento all’approvazione ed all’autorizzazione del nuovo impianto da 
installare in testa alla discarica. Per raggiungere questo risultato egli stava intrattenendo nel 
medesimo periodo una frenetica serie di contatti che da una lato erano finalizzati a sponsorizzare 
l’adozione di una ben mirata scelta da parte del comune di Latina mentre dall’altra si sostanziavano 
in una lieve ma costante pressione sugli uffici regionali chiamati ad autorizzare l’impianto. Secondo 
quanto sostenuto da LANDI l’impianto sarebbe stato autorizzato con una presa d’atto, senza 
l’approvazione formale di V.I.A., in quanto “...trattandosi di una richiesta di stralcio per le prime 
40.000 tonnellate, dentro il 10%, la V.I.A. non serve...”. 
Sussistevano però degli ostacoli. Uno era per l’appunto l’assoggettamento a V.I.A. L’ingerenza che 
LANDI esercitava verso gli uffici regionali diveniva tangibile nel momento in cui egli avanzava 
delle esternazioni che chiamavano in causava MAROTTA e Minicillo. 
L’importanza della partita emerge in modo chiaro in una conversazione che LANDI intrattiene con 
un dipendente, tale PORZI. Si capisce infatti che l’approvazione dell’impianto come idoneo 
secondo la normativa europea a “trattare” i rifiuti consentirebbe di abbassare la c.d. “Ecotassa” da 
15 a 3 euro a tonnellata, così recupeRANDO competitività sulla concorrenza, ossia RIDA Ambiente 
di Aprilia, ossia la ditta di Fabio Altissimi.
pag. 286

pag. 291
In altra conversazione tra LANDI e Lombardi diviene esplicito che l’impianto proposto non 
sembrerebbe poter sostituire un TMB tradizionale, dovendosi ritenere solo una soluzione tampone, 
evidentemente posta in essere solo per non essere tagliati fuori da RIDA Ambiente. Ma delle due 
l’una: o siamo di fronte ad un impianto di trattamento vero e proprio, e quindi siamo di fronte ad 
una modifica sostanziale e occore la VIA; oppure non siamo di fronte ad un impianto di 
trattamento, e allora l’impianto è di fatto solo il solito specchietto per le allodole. 

pag. 292
Era lo stesso Lombardi ad affermare telefonicamente che Chiarucci aveva espresso delle perplessità 
sulla possibilità di autorizzare l’impianto sponsorizzato da LANDI al comune di Latina. Viene da 
se che Chiarucci poteva essersi espresso in qualità di tecnico competente per materia e la cosa 
suffragava ancor più l’ipotesi investigativa secondo cui LANDI stava tentando in ogni modo di far 
autorizzare in maniera non lineare e corretta la realizzazione e l’esercizio di un impianto per la 
gestione di rifiuti. Che questo impianto non possa sostituire il TMB tradizionale lo afferma anche 
LANDI , ciò che rafforza l’idea che ci si trova di fronte ad una modifica sostanziale. Tanto che alla 
fine Ecoambiente presenterà una richiesta alla Regione Lazio di VIA e AIA accorpate. 
Un rilevante interesse hanno suscitato alcune conversazioni intercorse tra LANDI ed il sindaco di 
Latina, Giovanni DE GIORGI, avvenute subito dopo la firma di una delibera comunale che affidava 
alla concorrente RIDA Ambiente la gestione dei rifiuti raccolti nel comune di Latina81. La scelta intrapresa dall’amministrazione del capoluogo pontino sembrava essere mal digerita da LANDI che 
telefonicamente manifestava al primo cittadino il suo dissenso e le sue perplessità. Assai singolare 
appare l’atteggiamento del sindaco che, nel parlare con LANDI , manifestava la volontà di voler 
ritirare la delibera lasciando intendere di non gradire il conferimento dei rifiuti alla RIDA 
AMBIENTE. Egli, secondo quanto emerso dalla lettura della conversazione, era stato costretto ad 
emanare l’atto in virtù di quanto imposto dalla normativa. Si trattava, difatti, della obbligata 
conseguenza derivante dalle prescrizioni imposte dal principio di gerarchia del trattamento dei 
rifiuti e delle indicazioni date dagli uffici della Regione Lazio82
pag. 293
Si registra comunque un atteggiamento assai favorevole del sindaco di Latina nei confronti 
dell’impresa affinchè essa non ceda una quota del marcato alla RIDA Ambiente, nonostante sia 
l’unica azienda in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge per ricevere i RSU. Ciò ad ulteriore 
testimonianza del potere del circuito relazionale del Gruppo 
LANDI , a questo punto, incaricava l’ingegnere LOMBARDI di attingere notizie circa l’operato e 
gli intendimenti del personale della sezione di Latina dell’ARPA Lazio. 
LOMBARDI, a sua volta, chiamava Chiarucci dell’ARPA Lazio - Latina al fine di assumere 
informazioni.

pag. 296
Dall’altro, si assite al tentativo di LANDI...(il TMB “camuffato”...
urbani, magari approfittando della contemporanea regressione del TMB di RIDA Ambiente, in TM, 
come paventato in modo totalmente estemporaneo dai funzionari presenti nella conferenza di servizi 
relativa a Indeco. 
Sembra che i tentativi di LANDI stiano sortendo i risultati sperati. 
Ed infatti, in allegato al citato decreto del Ministro dell’ambiente, tra gli “Impianti di trattamento 
meccanico biologico previsti dal Piano regionale in corso di autorizzazione”, è dato leggere che 
nell’ATO di Latina, la Ecoambiente Srl ha ni corso una “Istanza di modifica non sostanziale 
dell'Aia relativa alla discarica per realizzazione di un sistema di trattamento TMBASS (trito 
vagliatura + stabilizzazione organico sotto teli goretex) da mettere a bocca discarica”. Con ciò 
dandosi per scontata l’equiparazione del TMBAAS al TMB tradizionale. 
Sono in corso accertamenti tecnici atti a valutare se la semplice apposizione di teli di goretex sui 
rifiuti trito vagliati sia da considerarsi trattamento idoneo ai sensi dell’articolo 7 del D. lgs. 36/2003. 
A leggere la sintesi non tecnica dello studio di impatto ambientale, allegata alla domanda di 
autorizzazione sembrerebbe decisamente di no: i rifiuti, dopo una normale trito vagliatura, 
vengono distinti in frazione secca e umida. La frazione secca, al contrario di quanto avviene in 
un impianto di TMB, viene direttamente abbancata in discarica come sovvallo (CER 191212), 
mentre la frazione umida viene collocata su dei teloni e coperta, in modo da sviluppare gas, 
che viene raccolto. Ma anche la frazione umida viene abbancata in discarica. Di fatto grazie a 
questa “sofisticata” invenzione, finisce in discarica praticamente il 100% dell’indifferenziato. 
Salvo ulteriori approfondimenti da demandare a tecnici idonei, sembra già di poter dire che ci si 
trova di fronte ad un “tal-quale” camuffato. 
La cosa assume contorni ancor più gravi ove si consideri che nel corso della recente 
conferenza di servizi (11 febbraio 2013) tenutasi in Regione per valutare la richiesta di 
rinnovo dell’autorizzazione presentata dalla Ecoambiente e dalla Indeco per continuare ad 
abbancare gli RSU indifferenziati in discarica, rimangiandosi tutto quanto aveva dichiarato 
nella citata nota 81414 del 26 aprile 2012 la Regione Lazio, in persona dei rappresentanti 
dell’area rifiuti, ha espresso parere favorevole alla prosecuzione da parte di ECOAMBIENTE 
a smaltire i rifiuti indifferenziati in discarica per altri sei anni, a condizione che essi 
costituiscano il residuo di una raccolta differenziata “spinta”.

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