venerdì 4 aprile 2014

Scintille sui rifiuti tra Comune sindaco Marino e Ministero ambiente «Requisire gli impianti di Cerroni»

Scintille sui rifiuti tra Comune e Ministero

Marino chiede un commissario altrimenti a fine maggio l’immondizia finirà in strada. INTERVISTA al sindaco: «Requisire gli impianti di Cerroni» Il sindaco Marino chiede a gran voce la nomina di un commissario per l’emergenza rifiuti, altrimenti dal 26 maggio i rifiuti invaderanno le strade della Capitale. Ma il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, gli dà il ben servito: «Metterò tutti di fronte alle proprie responsabilità, questa emergenza è una vergogna, non accetto scaricabarili». Tradotto: il commissario te lo puoi scordare, hai tutti i poteri per risolvere il problema.

Lo scontro, adesso, è pubblico. Eppure, ieri mattina, Marino era andato dal procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, per trovare un alleato nella sua battaglia e per evitare quello che ha definito lo «scacco matto» alla Capitale. Il 26 maggio, infatti scade l’ordinanza comunale che consente di portare ancora 1.500 tonnellate di rifiuti al giorno nei due impianti di trattamento di Malagrotta di proprietà di Manlio Cerroni. «Ho rappresentato le mie preoccupazioni e illustrato la situazione attuale - ha spiegato il primo cittadino - Farò presente questo problema anche al prefetto e al governo perché o troviamo una soluzione oppure Roma avrà l’immondizia per strada». La richiesta di aiuto di Marino, poche ore dopo, si è scontrata con la ferma posizione del ministro Galletti, il quale non intende proseguire sulla strada del commissario. L’ultimo a ricoprire questo incarico, il prefetto Goffredo Sottile, è stato indagato per truffa e falso per l’autorizzazione di una nuova discarica a Monti dell’Ortaccio, poi bloccata dalla politica.
A questo punto Marino si trova in un vicolo cieco. L’ordinanza firmata il 26 febbraio, infatti, permette di continuare a portare la metà dei rifiuti di Roma nei due impianti di Malagrotta nonostante ci sia un provvedimento interdittivo del prefetto che vieta all’amministrazione comunale di avere rapporti con aziende coinvolte in reati come l’associazione a delinquere finalizzata al traffico dei rifiuti. È il caso dell’azienda che gestisce Malagrotta, i cui vertici sono stati travolti dall’inchiesta della Procura di Roma. Il prefetto Pecoraro ha già spiegato che questa è la legge e lui non ci può fare nulla. Anche il procuratore Pignatone non può aiutare Marino a rimuovere l’interdizione. Gli impianti, infatti, non sono sotto sequestro, quindi il problema non è strettamente della Procura. Ecco che spunta la figura del commissario governativo, l’unico dotato di poteri speciali che potrebbe scavalcare il divieto e aprire le porte degli impianti di trattamento di Cerroni ai rifiuti della Capitale.
Marino, nella sua battaglia, ha chiesto aiuto anche all’Anci, l’associazione dei Comuni italiani: «Voglio dirlo con chiarezza: «A Roma si è consentito per circa mezzo secolo che un solo soggetto di fatto gestisse lo smaltimento dei rifiuti. Ora questo soggetto è agli arresti. Io dove li conferisco i rifiuti visto che il prefetto dice che non si possono conferire a questo soggetto?». Ci ha pensato il ministro dell’Ambiente a fare chiarezza: «Convocherò tutte le parti interessate, mettendo ciascuno di fronte alle proprie responsabilità e non accetterò scaricabarile su un tema che è di piena competenza regionale e comunale, nel quale il Governo può intervenire sono dinanzi ad una grave resa politica e amministrativa, ad una dichiarazione di impotenza e incapacità di chi è tenuto "ex lege" ad affrontarlo e risolverlo». Galletti ha anche spiegato il motivo per cui il commissario non è necessario: «L’sos lanciato dal sindaco Marino non resterà senza risposta. Chiarirò con Comune, Provincia e Regione quali sono gli ostacoli che impediscono la soluzione alla questione, utilizzando poteri ordinari e straordinari che la legge attribuisce loro. Intendo chiarire cosa potrebbe e dovrebbe fare il commissario reiteramente invocato, che il sindaco o il presidente della Regione non possono già fare». Insomma, la partita è aperta.
Dar. Mar. http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2014/04/04/scintille-sui-rifiuti-tra-comune-e-ministero-1.1236744

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